• Redazione
  • Contatti
  • incon-twitter
  • incon-facebook
  • incon-youtube
  • incon-linkedin
  • incon-instagram
  • incon-rss
Domenica, 05 febbraio 2023
Giornale di notizie di Sicilia | Fatti e notizie di cronaca, politica e sport

Giornale indipendente di informazione online

Sicilia20News
Sicilia20News
  • Menu
  • Home
  • Politica
  • Economia & Lavoro
  • Agricoltura
  • Turismo
  • Salute
  • Arte e Cultura
  • Foto
  • Video
Home - Riceviamo e pubblichiamo - Rapporto C.R.E.A. Sanità, Ssn sottofinanziato di almeno 50 miliardi

Rapporto C.R.E.A. Sanità, Ssn sottofinanziato di almeno 50 miliardi

24/01/2023 Riceviamo e pubblichiamo

terapia intensiva reparti covid Ospedale di Cremona 23 dicembre 2021. Fotolive Filippo Venezia (Cremona – 2021-12-27, Fotolive) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
ROMA (ITALPRESS) – Al finanziamento della sanità pubblica italiana mancano almeno 50 miliardi di euro (al minimo) per avere un’incidenza media sul PIL analoga agli altri paesi Ue. Rispetto ai quali la spesa sanitaria del nostro Paese registra, nel 2021, una forbice del -38% circa (-12% di spesa privata e -44% circa di spesa pubblica). E’ quanto emerge dal 18° Rapporto del C.R.E.A. Sanità (curato da Federico Spandonaro, Daniela D’Angela, Barbara Polistena e al quale hanno preso parte oltre 30 tra ricercatori ed esperti), riconosciuto come Centro di ricerca da Eurostat, Istat e Ministero della Salute, composto da economisti, epidemiologi, ingegneri biomedici, giuristi, statistici, che in larga misura operano presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e l’Università telematica San Raffaele di Roma.La spesa sanitaria dal 2000 al 2021 è cresciuta del 2,8% medio annuo, il 50% in meno che negli altri Paesi Ue di riferimento. Anche durante il COVID è cresciuta meno: “per recuperare il passo degli altri Paesi servirebbe, quindi, una crescita annua del finanziamento di 10 miliardi di euro per 5 anni, più quanto necessario per garantire la stessa crescita degli altri Paesi europei presi a riferimento, ovvero altri 5 miliardi di euro”, spiega il Rapporto, secondo il quale per trovare risorse la ricetta è “crescere per non selezionare”: per mantenere, cioè, un servizio sanitario nazionale universalistico e non essere costretti a un “universalismo selettivo” e mantenere equità di accesso, è necessario far crescere il PIL.“Nei documenti di finanza pubblica – commentano i curatori del Rapporto – sono previsti meno di 2 miliardi di euro per anno, quindi circa un settimo del necessario per il riallineamento; date le dimensioni dello scarto, l’unica possibilità di andare oltre il finanziamento previsto è che si registri una crescita economica nazionale sostenuta e maggiore di quella media degli altri Paesi di confronto. Se questo non avverrà, l’attuale assetto delle “garanzie” del SSN non è di fatto più sostenibile e bisognerà ridefinirlo. In altri termini – concludono -, se non si determinerà una crescita adeguata o non si creeranno condizioni che fermino la perdita di risorse umane e aprano la strada all’accesso alle innovazioni, si dovrà passare a una logica di universalismo selettivo, che privilegi l’accesso dei più fragili (ma con un impatto non indifferente sull’equità del sistema sanitario)”.Secondo il Rapporto, nel 2021 il finanziamento pubblico si ferma al 75,6% della spesa contro una media EU dell’82,9% e la spesa privata incide per il 2,3% sul PIL contro una media EU del 2%: oltre 1.700 euro a nucleo familiare, “scaricando” ad esempio sulle famiglie oltre un miliardo di spesa per farmaci compresi tra quelli rimborsabili dal SSN. Aumenta anche il disagio economico per le spese sanitarie: il 5,2% delle famiglie versa in tale stato; 378.627 nuclei familiari (l’1,5%) si impoveriscono per le spese sanitarie e 610.048 (il 2,3%) sostengono spese sanitarie cosiddette “catastrofiche”.“Non va meglio rispetto a un altro allarme, lanciato di recente anche dalle Regioni – evidenzia il Rapporto -: la carenza di personale, per il quale l’Italia dovrebbe investire 30,5 miliardi di euro, calcola il C.R.E.A., se volesse allinearsi agli organici di professionisti sanitari dei Paesi EU di riferimento, senza tenere conto del maggiore bisogno derivante dall’età media più alta della popolazione. Questo perchè, sempre rispetto alle medie EU, in Italia, i medici ogni 1.000 abitanti sono sì un pò di più, ma se si considera la popolazione over 75 ne potrebbero mancare circa 30mila e per il riequilibrio se ne dovrebbero assumere almeno 15mila ogni anno per i prossimi 10 anni, mettendo in conto le dinamiche annuali di pensionamento (circa 12mila l’anno, essendo in media più anziani). La carenza di infermieri è anche più grave: supera le 250mila unità rispetto ai parametri EU e, comunque, solo per il nuovo modello disegnato dal PNRR ne servirebbero 40-80.000 in più. In questo caso, di nuovi infermieri ne servirebbero 30-40.000 l’anno (anche qui considerando il numero di pensionati/anno: circa 9mila), numero irraggiungibile anche perchè la propensione a intraprendere la professione in Italia (scarsa attrattività legata sia a questioni economiche che di carriera) è un terzo che negli altri Paesi EU. Nè l’Italia può far conto di attrarre professionisti dall’estero: entrano nel nostro Paese meno dell’1% dei medici, contro il 10% (fino al 30%) negli altri Paesi; analogamente, vengono dall’estero meno del 5% degli infermieri contro percentuali del 15% nel Regno Unito e del 9% in Germania”.“I medici italiani, poi, oltre a essere pochi, guadagnano in media il 6% in meno e gli infermieri in media il 40% in meno dei loro colleghi europei e se, oltre agli organici, si volesse considerare anche la necessaria rivalutazione delle retribuzioni, l’onere per la spesa corrente del SSN crescerebbe a 86,8 miliardi di euro. Senza risorse e senza personale è anche impossibile -sottolinea il Rapporto C.R.E.A. -, recuperare il 65% di prestazioni perse durante la pandemia, di cui hanno sofferto soprattutto i “grandi anziani”: il 70% degli over 80 registra un peggioramento dello stato di salute, soprattutto nei centri maggiori e nel Nord-Ovest, e il 50% di loro ha speso di più privatamente per bisogni sanitari e sociali”.Il SSN, conclude il Rapporto C.R.E.A., ha di fronte, quindi, tre grandi sfide: “ridurre le sperequazioni (obiettivo principe di un servizio pubblico), adeguare le dotazioni organiche (condizione necessaria per ammodernare il SSN) e rimanere, allo stesso tempo, sostenibile. I primi due obiettivi richiedono risorse aggiuntive rilevanti, ma il terzo si scontra con strada della “sobrietà”, quella concretamente prevista nei documenti di finanza pubblica, che allocano per la Sanità risorse che, però, il Rapporto mostra essere lontane dai volumi che sarebbero richiesti per un “allineamento” del SSN italiano a quelli dei Paesi europei di riferimento; distanza che dimostra l’insostenibilità attuale, di fatto, del SSN”.“La sostenibilità – concludono i curatori del Rapporto – è questione inscindibile dalla definizione delle aspettative. Se queste ultime sono rapportate ai livelli medi di welfare europei, l’unica possibilità per garantire la sostenibilità del servizio sanitario risiede nella capacità di innescare una crescita del denominatore, ovvero del PIL”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all’indirizzo [email protected]

di Redazione

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I nostri Blog

La Blatta

La "Rosa dei venti" di Delia Romano

“Diversamente taggabili” di Mariuccia Tiziana Di Cola

"Girovagando" di Daniela Lo Secco

Diritto e diritti di Nicola Aiello

Diario di bordo - Sebastiano Tusa

Diario di bordo - Valeria Li Vigni

Sicilia2.0news
Tweets by salvomessina9

Ultime news

  • 01:30

    Lazio battuta 1-0, Juve in semifinale di Coppa Italia

    00:00

    Autonomia, via libera in Cdm. Meloni “Puntiamo a costruire un’Itali...

    00:00

    Da Tokyo ai fumetti, Cesarini e Rodini “Vogliamo essere un esempio”

    00:00

    Autonomia, Meloni “Puntiamo a costruire un’Italia più unita”

    00:00

    Fitto “Il confronto potrà migliorare il testo sull’autonomia”

    00:00

    Casellati “Con l’autonomia nessuna Regione resterà indietro”

    00:00

    Autonomia, Calderoli “Avremo un’Italia ad alta velocità”

    21:30

    De Micheli “Il Pd deve cambiare per trasformare la società”

Meteo Sicilia
Testata giornalistica registrata
Aut. del tribunale di Palermo
n.2 del 24/02/2017
Direttore responsabile Vittorio Corradino

Email: [email protected]
[email protected]

Contatti - Sitemap - Privacy
  • incon-twitter Seguici su Twitter
  • incon-facebook Seguici su Facebook
  • incon-youtube Seguici su Youtube
  • incon-linkedin Seguici su Linkedin
  • incon-instagram Seguici su Instagram
  • incon-rss Iscriviti ai nostri feed
Per la pubblicità su questo sito:
[email protected]
Partner IT / Adv
AFFIANCE SERVICE s.r.l.s. IT Solutions - Web Solutions
Copyright © 2017-2022 Sicilia2.0news. All rights reserved