Fondi Ue e valorizzazione dei beni confiscati alla mafia: incontro dei Comuni madoniti a Polizzi Generosa
250 milioni di euro per proposte progettuali per la riqualificazione di aree e alla valorizzazione di beni confiscati, e altri 50 milioni che saranno assegnati con procedura negoziata. Presentato oggi a Polizzi Generosa (Palermo) l’Avviso Pnrr sui beni confiscati alla mafia rivolto alle Regioni del Mezzogiorno, in occasione dell’incontro organizzato dal Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, nell’ambito dell’iniziativa “Madonie: terre di memoria, impegno e resistenze” che si svolge fino al 31 luglio in occasione del decennale della consegna dell’ex feudo Verbumcaudo al Consorzio madonita per la Legalità e lo sviluppo.
Ad illustrare contenuti e primi risultati Giuseppe Guerrini, dell’Agenzia Coesione Territoriale, struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri che coordina gli investimenti di fondi pubblici europei a livello nazionale: “Le domande per accedere ai 250 milioni di euro sono state 528, di cui 155 solo in Sicilia, che è stata la prima regione per numero di istanze trasmesse. Altre 60 domande pervenute riguardano altri 50 milioni che saranno assegnati con procedura negoziata (di cui 19 in Sicilia). In totale sono arrivate 588 domande, per un valore complessivo di 632,3 milioni di euro a fronte di una dotazione finanziaria di 300 milioni”.
La prima milestone del PNRR, ha continuato Guerrini, riguarda le aggiudicazioni, che devono concludersi entro giugno 2024, e 100 interventi che dovranno essere conclusi entro giugno 2025.
Ad aprire i lavori, il sindaco di Polizzi Generosa Gandolfo Librizzi e il presidente del Consorzio, Vincenzo Liarda, che hanno posto l’accento su come sia fondamentale l’impegno delle istituzioni nella lotta alla mafia “per le nuove generazioni, per i cittadini, per realizzare i propri sogni all’interno della propria comunità”.
“Nonostante comprovate difficoltà nella spesa in Sicilia in questo settore, – ha affermato Maria Letizia Di Liberti, direttrice del Dipartimento regionale Famiglia della Regione Siciliana – dovute a uffici tecnici comunali sovraccarichi, mancanza di personale e formazione ad hoc, sono stati finanziati ben 7 progetti in Sicilia con le risorse dell’Azione 9.6.6. del Po Fesr Sicilia 2014-2020 (“Interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili di proprietà pubblica in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie”) per il riuso dei beni confiscati alla mafia: Villa Castello a Bagheria, un centro servizi a Sciacca, un centro sociale Marsala, una casa per la legalità e il giardino della memoria a Favara, un terreno agricolo è stato adibito per agricoltura sociale a Misterbianco, è stato rifunzionalizzato un immobile ad Alcamo e realizzato un progetto di riqualificazione per le periferie a Vittoria. Inoltre, è stato finanziato un centro antiviolenza a Vallelunga Pratameno con il Fondo di Sviluppo e Coesione. E ancora ingenti sono le risorse e i fondi ancora disponibili”.
Giovanni Calabrese ha ripercorso la normativa e l’attività della Regione Sicilia negli anni, fino all’attivazione di un ufficio per il Coordinamento in materia di beni confiscati, mentre dal punto di vista economico-finanziario, è stato posto l’accento sulla necessità che i progetti oggetto di riqualificazione abbiano una sostenibilità economica, che vada oltre la confisca e il finanziamento.
Anche per questa ragione è stata creata una Strategia unitaria Nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati basata su concertazione, cooperazione fra amministrazioni, accesso alle informazioni e monitoraggio civico.
Ad illustrare i contenuti e il modello di governance della Strategia regionale, in attesa di delibera Cipes per avere piena attuazione, Domenico Spampinato, coordinatore del Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici in Sicilia, che ha contribuito alla sua redazione, il quale ha spiegato come questa si avvalga di diversi tipi di risorse, nazionali e comunitarie, con una governance tra Dipartimento Programmazione, Segreteria generale e Nucleo di Valutazione.
A concludere l’incontro Federico Amedeo Lasco, direttore del Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, Autorità di coordinamento dell’Autorità di gestione del Po Fesr Sicilia 2014-2020, che ha portato l’attenzione non solo sul PNNR, ma anche sulle opportunità europee della Programmazione 21/27, (5,8 miliardi di euro) con un orizzonte temporale un po’ più ampio e un percorso più concertativo e sull’importanza di scalare gli asset patrimoniali dei beni, importando modelli virtuosi e valorizzando le competenze: “La confisca senza la valorizzazione non è una vittoria – ha aggiunto Lasco – bisogna investire in risorse e creare un percorso di restituzione di spazi e servi alla comunità, perché è dalla presenza della comunità che bisogna ripartire, per dare fiducia agli operatori sugli obiettivi di riqualificazione dei beni confiscati”.
Silvia Zammitti