“Aqua Fons Vitae”, Sabrina Diamanti: “Il valore dell’acqua per le attività umane”
Ringrazio sua Eminenza Monsignor Pennisi e l’Arcidiocesi per l’invito, l’Avvocato Bevilacqua e il Consigliere Sciortino per l’accoglienza, il collega Gazzara e tutti gli organizzatori di questo evento. Essere qui a portare la voce dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali che mi pregio di rappresentare è per me è un grande onore, e provo immensa emozione ad essere oggi in questa meravigliosa sede a trattare un tema tanto importante.
Oggi, come ricordato da tutti, è la giornata mondiale dell’acqua, e ieri è stata la giornata internazionale delle foreste oltre che la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Tre temi, tre argomenti, che sembrano scollegati tra loro, ma che in realtà sono fortemente collegati. Parlare di VALORE dell’acqua evidenzia questi collegamenti che voglio, velocemente, riprendere.
Aqua fons vitae, il contributo del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del Vaticano, è un documento i cui condivisibili contenuti mettono a fuoco il valore dell’acqua da tutti i punti di vista, ricordandoci che è un bene prezioso, rinnovabile ma non inesauribile, e che ognuno di noi, come cittadino, professionista o istituzione, deve preservare. Dobbiamo promuoverne l’uso consapevole e sostenibile, in quanto troppo spesso il prelievo è maggiore rispetto alla rigenerazione e l’acqua dolce a disposizione di tutta l’umanità sta calando. L’acqua è un diritto universale e deve essere alla portata di tutti, ma ancora oggi circa la metà della popolazione mondiale vive però in aree a rischio ed entro il 2050 si stima un peggioramento della qualità dell’acqua. L’ONU ha da tempo lanciato l’allarme circa il crescente fabbisogno di tale risorsa: si stima che la domanda globale aumenti al ritmo costante dell’1 per cento l’anno. Ma già oggi quasi 1 miliardo di persone non dispongono di acqua potabile e 2 miliardi non hanno accesso ai servizi igienici di base. Ogni anno vediamo prolungati periodi siccitosi intervallati da intensi fenomeni alluvionali, e a livello globale sono sotto gli occhi di tutti lo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione di intere aree geografiche, l’inquinamento delle falde acquifere. Troppi gli sprechi e poca la consapevolezza che possa essere razionato di questo bene: eppure è già successo, persino nel nostro sviluppato Paese.
Come professionisti abbiamo il dovere e l’obbligo morale ed etico di collaborare affinché l’acqua possa veramente essere un diritto alla vita.
Mi è stato dato il compito di trattare Il Valore dell’acqua per le attività umane.
Nel documento del dicastero, l’incipit di questo paragrafo riporta: L’acqua viene utilizzata per numerose attività umane quali l’irrigazione per scopi alimentari e non, la cura degli animali, l’edilizia, la produzione artigianale o industriale di numerosi beni in settori che comprendono per esempio la metallurgia, l’attività tessile, l’elettronica, la produzione di energia elettrica, l’estrazione di materie prime dal sottosuolo, e anche per lo svago.
Troppo spesso dimentichiamo l’uso che viene fatto dell’acqua per scopi che non siano appunto l’igiene personale e il dissetarsi: dobbiamo invece comunicare quanto alcuni articoli, vedasi i cellulari, si portino dietro per la loro realizzazione un consumo di acqua impensabile, oltre lo sfruttamento di paesi per l’estrazione di materie prime.
Concludo fissando alcuni punti su cui, come Dottori Agronomi e Forestali abbiamo posto la nostra attenzione e stiamo lavorando:
1. L’acqua la risorsa idrica, strumento di controllo malavitoso
L’acqua, da elemento essenziale per la produzione agricola spesso viene trasformato in elemento per il controllo delle sorti dell’attività agricola in diverse zone del territorio italiano. Oltre all’accaparramento e il furto di impianti di irrigazione, i gruppi malavitosi hanno spesso beneficiato di infiltrazioni nei progetti di costruzione di dighe e nel controllo delle acque sotterranee.
2. L’acqua, i suoi disastri, la sua regimazione e la gestione del territorio
L’Italia è un territorio fragile per condizioni orografiche, per quelle meteo-climatiche, ma anche per mancanza di pianificazione e per i fenomeni di abbandono. Tutte queste premesse rendono il nostro Paese particolarmente vulnerabile ai fenomeni estremi dei cambiamenti climatici.
A farne le spese è soprattutto l’agricoltura con inondazioni, dissesti, erosioni e siccità prolungate. La salvaguardia del rischio di perdita del reddito agricolo con i piani assicurativi integrati è una soluzione rispetto all’immediato, ma è ancora più importante la tutela del territorio, la salvaguardia dell’equilibrio tra le funzioni produttive e le funzioni di protezione, il recupero degli investimenti sulla regimazione delle acque, le sistemazioni idraulico agrarie e idraulico forestali, la fitodepurazione. Solo attraverso investimenti mirati e di lungo periodo, il “patrimonio terra” con la sua fertilità e la sua capacità produttiva potrà essere adeguatamente sicuro e produttivo.
Il collegamento con le foreste e la loro corretta gestione, elementi fondamentali per la regolazione del ciclo idrogeologico, in quanto determinano la disponibilità e la qualità di acqua potabile, diminuendo al contempo il rischio di frane, allagamenti e siccità: le aree forestali regolano la portata dei corsi d’acqua, contribuiscono a ricaricare le falde acquifere e influiscono sulle precipitazioni attraverso l’evapotraspirazione. Agiscono inoltre come filtri per la purificazione dell’acqua, e riducono l’erosione del suolo e la sedimentazione dei corpi idrici.
Il contributo degli agronomi offre una progettazione agronomica e forestale che ha parametri diversi rispetto a quelli puramente produttivi, una progettazione di lungo periodo, di sistemi produttivi resilienti, che recuperi i concetti della agroecologia, del paesaggio, della biodiversità della salvaguardia della fertilità del suolo, della gestione della risorsa idrica.
3. L’acqua, la trasparenza agroalimentare e la sicurezza ambientale
L’acqua è un bene prezioso e come tale va impiegato ma anche tutelato e preservato nella sua qualità.
Per gli agronomi la trasparenza agroalimentare, la sicurezza alimentale ed ambientale si raggiungono soprattutto attraverso la tracciabilità del fitofarmaco e la responsabilità nel suo utilizzo. Attraverso la ricetta elettronica del fitofarmaco prescritto dopo una diagnosi dando indicazioni per il rilascio in ambiente, evitando potenziali inquinamenti delle falde acquifere e dei corsi d’acqua.
Oggi, in Italia nel Piano nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci sia nella prima versione del 2014 che nella bozza di revisione del 2019 non ci sono passi avanti sufficienti; una maggiore sicurezza alimentare e un minore rischio di inquinamento sono determinati dalla conoscenza di tutto il percorso di produzione del cibo, dal campo alla tavola; e dove c’è più trasparenza, c’è maggiore legalità, dove ci sono sistemi informativi che riconducono ai soggetti che hanno responsabilità, il rischio di contraffazioni e contaminazioni è maggiormente sotto controllo.
4. L’acqua, la sua utilizzazione e gli approcci innovativi
È importante la gestione trasparente, ma soprattutto la implementazione dei sistemi della agricoltura 4.0.
In particolare, nella gestione delle risorse idriche bisogna promuovere la trasformazione digitale e l’utilizzo di dispositivi intelligenti che danno una disponibilità di dati per efficaci processi decisionali, attraverso il monitoraggio la gestione, la misura per avere una maggiore consapevolezza di consumi e del valore dell’acqua. Il ruolo degli agronomi in tal senso è importante nella
progettazione e come nella sensibilizzazione delle amministrazioni al progetto che deve essere la base di tutto, indipendentemente dai finanziamenti.
Abbiamo aderito e stiamo collaborando insieme all’Università di Sassari ad un progetto Horizon che si intitola SolAqua, il cui obiettivo è aumentare la quota di consumo di energia rinnovabile in Europa facilitando la diffusione sul mercato dell’irrigazione solare nel settore agricolo.
1. Migliori pratiche per la pianificazione, l’installazione e il funzionamento dell’irrigazione solare.
Il progetto, che coinvolge gruppi target in sei paesi: Francia, Italia, Spagna, Romania, Portogallo e Marocco, consente di intraprendere un processo di cooperazione internazionale che come agro- nomi e forestali curiamo ed approfondiamo sia a livello di istituzione che di professionisti. Anche
con Israele sono ormai quasi 10 anni che approfondiamo temi e ricerche sulla risorsa acqua, il ri- sparmio idrico e la desalinizzazione per aumentare la disponibilità di acqua potabile.
Un altro aspetto importante su cui si deve investire è quello della riduzione agli sprechi, ed è un peccato constatare, o almeno ad oggi non ne ho notizia, che non sia stata sfruttata l’opportunità del PNRR per potenziare, razionalizzare e ripristinare la rete di distribuzione. In questo ambito fondamentale la collaborazione di tutte le parti sociali e della società civile.
5. La legalità, la deontologia e la professione
La guida di una professione attraverso la deontologia professionale consente di indirizzare la formazione continua su sostenibilità e legalità.
Da tempo non si parla più di sola tutela dell’ambiente separata dalla qualità agro-ambientale e alimentare, ma si coniuga l’idea della “legalità” come elemento unificante: il rispetto delle regole quale garanzia di tutela delle comunità, del produttore e del consumatore.
La carta mondiale dell’agronomo e le carte congressuali come la Carta di Matera, che si sono succedute dopo EXPO 2015 proclamano la sostenibilità come elemento centrale della nostra azione.
Sia nella carta mondiale degli agronomi, che in quelle nazionali, ci sono proprio acqua e suolo ed il nostro impegno per contrastarne le perdite e valorizzarne la importanza.
Il nostro contributo di professionalità potrebbe essere utilizzato, per esempio, a ridare nuova vita produttiva alle aziende agricole confiscate, perché l’amministrazione di beni non sia solo contabile, ma preveda anche un riutilizzo produttivo e sociale, perché diventi il riscatto di una comunità contro la illegalità.
6. Comunicazione, formazione, condivisione
Fondamentali eventi come questo per sensibilizzare non solo i professionisti, le amministrazioni e le autorità sul corretto uso dell’acqua, ma anche la cittadinanza. Noi non siamo ancora consapevoli del VALORE del BENE acqua, in quanto siamo abituati ad averlo a disposizione ogni qualvolta ne sentiamo la necessità. Come dottori agronomi e forestali investiamo molto su formazione e comunicazione, e supportiamo le aziende nelle scelte più corrette, sia impiantistiche, che colturali, che di specie da utilizzare nell’ambiente deputato.
Come cittadini dobbiamo iniziare tutti a fare il nostro dovere e come progettisti dobbiamo puntare sempre più a soluzioni che consentano di ridurre gli sprechi. Il fatto che sia stato istituito il BONUS acqua è un ottimo segnale di crescita della sensibilizzazione da parte del mondo politico,
Ma solo se continuiamo insieme su questo percorso, unendo le competenze e le capacità di tutti, riusciremo veramente a gestire al meglio questa componente essenziale della nostra vita.
Sabrina Diamanti Presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali