“Siamo oltre l’indecenza. L’indecenza della città, ridotta ad una immensa discarica L’indecenza di un Assessore al bilancio che cerca di nascondere al Consiglio comunale le informazioni sulla realtà dei fatti e i documenti. L’indecenza di un’azienda che di fatto ricatta la città per ottenere l’aumento della TARI. Di fronte a questa indecenza e al caos causato dalla giunta Orlando, il Consiglio comunale non ha altra scelta che fermare tutto e chiedere che sia fatta chiarezza. Ormai siamo in piena emergenza ed è evidente che l’Amministrazione comunale, il Sindaco e i suoi assessori non sono in grado di affrontarla. Per questo chiedo al Prefetto di convocare con urgenza un tavolo tecnico e di prendere le redini della situazione, per impedire che si interrompa un servizio essenziale e per far fronte alla sempre più grave emergenza igienico-sanitaria che incombe su Palermo”.
Lo ha dichiarato Marianna Caronia dopo la seduta del Consiglio comunale dedicata alle tariffe TARI e alla situazione della RAP.
Confermo la volontà e l’esigenza di garantire la natura pubblica del servizio rifiuti – dichiara il sindaco Leoluca Orlando – e stimolarne l’efficienza disponendo delle risorse necessarie. Ritengo fondamentale evitare destabilizzanti aumenti “ballerini” della Tari. L’amministrazione comunale, nonostante tutto e nonostante taluni, si impegnerà sempre facendo il possibile per mettere in sicurezza il necessario funzionamento e svolgimento del servizio”.
Dal canto suo, l’assessore al Bilancio ed ai rapporti con Rap, Sergio Marino, ha affermato che “purtroppo si è deciso di non decidere. Nonostante un lungo ed acceso dibattito, a fronte delle ripetute considerazioni fornite dal Segretario Generale, dal ragioniere Generale e dal Collegio dei Revisori circa le refluenze di una mancata decisione sugli atti proposti alla fine ci si trova in una situazione paradossale che certamente non viene incontro alle, pur comprensibili, esigenze della Città. Non so se quanto avvenuto sia recuperabile ma da parte nostra faremo quanto è nelle nostre possibilità per evitare un danno irrecuperabile al Comune e, quindi, ai cittadini. Mi auguro ci siano le condizioni perché si possa riprendere un dialogo che anche i Consiglieri Comunali che sostengono la Giunta avevano pure individuato per ridurre gli aumenti nel 2021. Gravare gli extracosti sostenuti da RAP solo sul 2022 e 2023 certamente oggi aiuta i cittadini ma domani appesantirà il prelievo a carico degli stessi.
I costi del servizio relativo ai rifiuti vanno obbligatoriamente inseriti nel perimetro TARI e soluzioni diverse comportano percorsi insidiosi. Valuteremo con gli Uffici se esistono percorsi che possano portare il Comune in sicurezza. Comprendo le difficoltà che ha avuto anche il Consiglio nel dover deliberare atti significativi ma quanto si è determinato a mio avviso non è la soluzione migliore. Il timore che viene rappresentato da più parti che quanto accaduto sia parte di un disegno che mira alle fondamenta di rap x prefigurare ed agevolare la privatizzazione del servizio ci vedrà impegnati a sostenere la rap e rafforzarla per mantenere pubblico un servizio essenziale”.
“Alla fine di una lunghissima il Consiglio Comunale non ha votato la delibera di presa d’atto del Pef-Tari 2020 – dichiarano i consiglieri di Avanti Insieme Valentina Chinnici, Massimo Giaconia, Claudia Rini) che comprendeva i 24 mln di euro di extracosti che la Rap ha affrontato nel 2020 per il trasporto e il conferimento dei rifiuti palermitani presso le discariche fuori Città e la delibera del piano tariffario Tari 2021. Una manovra che, se fosse stata approvata, avrebbe consentito, oltre al riconoscimento degli extra costi alla Rap, una anticipazione alla stessa azienda di 16 mln di euro dell’intero ammontare dei crediti che l’azienda vanta dal Comune. Come più volte affermato e ribadito, anche nel corso dell’ultima seduta consiliare, dal Segretario Generale e dal Ragioniere Generale, la mancata approvazione di questi atti molto probabilmente genererà effetti devastanti, che si potrebbero configurare in grave danno erariale per il Comune e in instabilità aziendale per la Rap. Non è bastata una lunga sessione dedicata per far comprendere a talune forze politiche di opposizione (da qualche mese maggioranza numerica), l’importanza dell’approvazione dell’intera manovra: avevamo chiesto loro di rimanere in aula per permetterci di votarla e approvarla, assumendoci noi stessi la responsabilità, considerato che la maggioranza politica del consiglio comunale non ha più i numeri che consentano di mantenere aperta la seduta. Speravamo, considerata l’importanza degli atti sottoposti alla votazione del Consiglio, ampiamente spiegata dal ragioniere generale e dagli uffici, che prevalesse il buon senso e l’amore per la nostra Città, invece, questa notte si è potuto registrare da parte di una buona componente dell’opposizione un elevato cinismo, irrisione e noncuranza rispetto alle sorti della partecipata Rap, dei suoi dipendenti e della Città tutta. A meno che, la posizione assunta dalle opposizioni, le stesse che si propongono di governare la Città, non sia stata una strategia deliberata affinché la Rap subisca lo stesso epilogo dell’Amia per poi affidare a mani libere i servizi ai privati”.
“Siamo una forza politica seria – – sottolinea il capogruppo del PD a Palazzo delle Aquile, Rosario Arcoleo – che non fugge davanti alle difficoltà.Davanti al rischio concreto del fallimento di Rap e di sicura crisi per la città, legata alla non raccolta dei rifiutiabbiamo proposto con grande senso di responsabilità di suddividere in tre annualità eque l’extra-costo per il trasferimento dei rifiuti in altre discariche, causato da responsabilità del governo regionale, che non ha per tempo provveduto, alle autorizzazioni per la manutenzione della sesta vasca e alla realizzazione della settima. Siamo consapevoli delle grandi criticità nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, chiediamo al Sindaco di intervenire fermamente su RAP affinchè si garantisca un servizio degno di tal nome.Ai consiglieri di centrodestra e affini che si riempiono la bocca di dichiarazioni di contrarietà alla delibera, ricordo, se lo avessero dimenticato, che sono maggioranza in consiglio (29 su 40 consiglieri), hanno i numeri per proporre soluzioni diverse ed approvarle, invece sono fuggiti, “lasciando la città in balia dei rifiuti”, come quasi sempre succede, dimostrando che non saranno mai una soluzione politica credibile per Palermo”.
“La buona notizia per le famiglie palermitane – evidenzia -il consigliere comunale Antonino Randazzo del M5S a Palazzo delle Aquile. – è che non si registrerà alcun aumento sulle tariffe della Tari, che resteranno quindi invariate rispetto alle quote degli ultimi due anni e questo perché il Consiglio comunale non ha votato la delibera inerente il 2021 entro il 31 luglio, termine ultimo stabilito per legge. Tuttavia sono alquanto preoccupato per la futura stabilità della partecipata Rap perchè la sensazione è che dietro a queste “non” scelte da parte di alcuni gruppi consiliari, specie del centrodestra, ci sia celata una manovra che mira a dar vita ad un progetto di privatizzazione della Rap che rappresenterebbe una svendita di fine stagione del servizio pubblico che privilegerebbe solo le società private e i loro profitti a scapito della comunità, lontana, quindi, dalla nostra visione politica e di una gestione pubblica dei rifiuti urbani”.