Via libera del consiglio comunale di Palermo al regolamento sui beni confiscati
Il consiglio comunale di Palermo ha approvato il regolamento sui beni confiscati: l’esito della votazione è stato di 27 favorevoli e un astenuto, nessun contrario.
“Si tratta di un risultato importante – sottolinea l’assessore al Patrimonio Toni Sala – e molto significativo che arriva quasi alla vigilia del 29esimo anniversario della strage di Capaci. Non c’era modo migliore di rendere omaggio alla memoria delle vittime di mafia che approvare un regolamento che consentirà di gestire al meglio i beni sottratti alla criminalità organizzata, restituendoli così alla collettività. L’assegnazione dei primi nove terreni confiscati, frutto di un bando emanato l’anno scorso, è stato solo il primo passo di un processo virtuoso che continuerà con l’assegnazione di ville, magazzini e appartamenti”.
“Il consiglio comunale di Palermo ha dato ulteriore prova di maturità e senso di responsabilità approvando il regolamento per l’utilizzo dei beni confiscati, celebrando nel migliore dei modi il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro di cui domenica ricorrerà l’anniversario. Chiediamo all’amministrazione di renderlo efficace in tempi rapidi, così da procedere speditamente con le assegnazioni a fini sociali” – dichiarano i consiglieri comunali di Italia Viva Dario Chinnici, Francesco Bertolino, Paolo Caracausi, Carlo Di Pisa e Salvatore Orlando – .
“L’approvazione del regolamento per la gestione dei beni confiscati del Comune di Palermo è una buona notizia, ma occorre maggiore sforzo per garantire partecipazione e coinvolgimento degli enti” – afferma il Presidente della Commissione regionale antimafia dell’ars Claudio Fava.
“Nei prossimi giorni la commissione antimafia concluderà la stesura di una proposta di legge regionale sulla materia – continua Fava – che contribuirà a rendere effettivo lo spirito della legge Rognoni-La Torre.
In quest’ottica prevediamo un sempre maggiore coinvolgimento delle associazioni e degli enti come condizione indispensabile per facilitare il riutilizzo dei beni confiscati”.