Covid: dal governo Musumeci 20 milioni per produrre dispositivi di protezione
Venti milioni di euro per contributi a fondo perduto da utilizzare per la riconversione delle imprese siciliane alla produzione di dispositivi anti-Covid. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore per l’Economia, Gaetano Armao, hanno firmato un decreto congiunto per la predisposizione di Interventi in favore delle imprese, operanti in Sicilia, che abbiano avviato o intendano avviare processi di riconversione industriale per la produzione di dispositivi di protezione individuale (dpi) anti-Covid. La misura, in attuazione della legge regionale n. 9/2020, è finanziata con un apposito fondo di 20 milioni di euro del dipartimento regionale della Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute. Il fondo sarà gestito da Irfis-FinSicilia.
«La crisi pandemica tutt’ora in atto – ha sottolineato l’assessore Armao – ha comportato la necessità improvvisa di enormi volumi di dispositivi di protezione individuali, un tempo usati soltanto da alcune categorie di lavoratori cosiddetti ‘a rischio’, ma oggi diventati una dotazione indispensabile per proteggere la salute di ogni cittadino. Il fondo del governo Musumeci permette di agevolare e velocizzare il processo di riconversione industriale delle imprese siciliane per la produzione di questi presidi sanitari Made in Sicily».
I destinatari della misura sono le micro, piccole e medie imprese operanti in Sicilia che si siano già riconvertite, o intendano farlo, alla produzione industriale di dpi anti-Covid, ma anche di tecnologie elettromedicali, disinfettanti sanitari e materiali destinati alle esigenze socio-sanitarie, nonché alla costituzione di imprese tessili volte a soddisfare la richiesta di mercato interna legata alla produzione dei dispositivi di protezione individuale.
Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributi a fondo perduto, utilizzabili per investimenti, ai sensi del ‘Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid. Il contributo massimo erogabile per ciascuna impresa è di 800mila euro (equivalente sovvenzione lorda), per un massimo del 45 per cento dei costi totali ammissibili. Tra questi, l’acquisto di nuovi macchinari o l’adattamento di quelli esistenti
Queste le spese finanziabili: acquisto di impianti di produzione o attrezzature; spese di formazione per l’utilizzo dei nuovi macchinari/attrezzature; consulenze specialistiche finalizzate allo sviluppo di prodotti innovativi e dispositivi di protezione individuale, nella misura massima del 5 per cento dell’investimento totale; costi per i test di laboratorio e certificazione di Dm e Dpi; opere murarie ed impianti assimilabili strettamente necessari all’installazione ed al funzionamento dei macchinari commisurati all’esigenza del ciclo produttivo, nella misura massima del 20 per cento dell’investimento totale; software relativi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa; spese di collaudo; acquisti licenze e brevetti; spese generali, fino ad un massimo del 5 per cento dell’investimento totale relative al costo della garanzia fideiussoria, asseverazione della relazione tecnica, presentazione della pratica.
L’assessorato dell’Economia ha contestualmente diramato una circolare esplicativa per rendere immediatamente disponibile ogni informazione alle imprese interessate.