“È stata una notte difficile – scrive su Facebook il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci -. Ho convocato il governo della Regione per una riunione urgente. I criminali che hanno appiccato il fuoco ad Altofonte, in sei punti diversi e a favore del vento, hanno compiuto un atto violento che sta pagando una intera popolazione. Per tutta la notte oltre 150 uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile e del corpo forestale hanno lavorato e continuano a lavorare senza tregua. Tutta la mia gratitudine. Quasi in contemporanea, l’ennesimo sbarco di 450 uomini a Lampedusa, accompagnato dalla consueta indifferenza: nessuno al largo ha visto nulla! Avevamo chiesto a Roma di recuperare i mesi persi, senza nessuna programmazione. Avevamo chiesto un ponte aereo per dare un segnale forte, di presidiare il Canale di Sicilia per impedire a questi squallidi mercanti di morte di continuare indisturbati. Mi rivolgo direttamente al presidente Conte. Lampedusa non ce la fa più. La Sicilia non può continuare a pagare l’indifferenza di Bruxelles e il silenzio di Roma. E ieri abbiamo anche sentito qualche irresponsabile pronunciare frasi incomprensibili come “non esiste l’emergenza”. C’è una emergenza umanitaria e sanitaria. Lo dicono i numeri. Lo dicono i fatti. E non basta impugnare una ordinanza per negare la realtà. È tempo di decisioni forti. Presidente Conte, convochi il Consiglio dei ministri per affrontare l’emergenza di questi mesi, divenuta insopportabile in queste ore. Lo chiedo da presidente di una Regione che, come prevede lo Statuto, ha diritto di partecipare al Consiglio quando si affrontano decisioni che riguardano la mia Isola. Lo chiedo con rispetto, ma con fermezza. Non costringete i lampedusani a scioperi e serrate. È un luogo meraviglioso, quello: non merita questo trattamento”!
“Rabbia e indignazione per gli incendi dolosi che questa notte hanno distrutto i boschi di Moarda ad Altofonte e di Macari nel trapanese, costringendo circa quattrocento cittadini di Altofonte ad abbandonare le proprie abitazioni. Siamo quasi certamente di fronte a gravi atti criminali che hanno distrutto alcuni dei polmoni verdi più importanti della Sicilia. Chiediamo al governo regionale di dichiarare lo stato di calamità e di intervenire con ogni mezzo utile per fronteggiare l’emergenza che ha danneggiato la comunità di Altofonte, così come di adottare analoghi provvedimenti per altre zone messe in ginocchio dalle fiamme in questa terribile coda d’estate”. Lo dicono il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo ed i parlamentari regionali Antonello Cracolici e Baldo Gucciardi che esprimono il loro plauso agli uomini dei Vigili del Fuoco, Forestale e Protezione Civile ed a quanti sono impegnati per prestare soccorso alla cittadinanza e domare le fiamme. Questa mattina Cracolici, insieme con il segretario provinciale del PD di Palermo, Rosario Filoramo, si è recato ad Altofonte per esprimere solidarietà alla cittadinanza. “La situazione è davvero preoccupante – ha detto Cracolici – la Sicilia viene devastata, migliaia di ettari vanno in fumo e le conseguenze si avranno anche sulla tenuta del territorio, aumentano i pericoli di effetti franosi”. Il parlamentare regionale del PD Baldo Gucciardi ricorda le conseguenze degli incendi che in questi giorni hanno devastato diverse aree del Trapanese da Monte Cofano al il bosco Castellaccio nella zona della grotta di Santa Ninfa, fino all’incendio di Macari, fra Castelluzzo e San Vito Lo Capo. “Allo scempio ambientale – dice Gucciardi – si sommano le conseguenze sull’equilibrio climatico in zone di assoluto valore anche dal punto di vista turistico”. “Il gruppo parlamentare del PD chiederà al governo Musumeci – conclude il capogruppo del PD all’Ars Lupo – di presentare in Aula un bilancio dei danni provocati dagli incendi questa estate, anche per verificare la regolarità dei lavori di manutenzione svolti e l’adeguatezza delle misure antincendio adottate. Presenteremo una proposta per migliorare l’organizzazione del lavoro, valorizzando l’attività dei lavoratori impegnati a prevenire e contrastare gli incendi. Un ricordo particolare va anche in questa occasione al lavoratore forestale Paolo Todaro che quest’anno ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere”.
“Dopo gli incendi che hanno devastato centinaia di ettari di territorio e determinato pericoli per la sicurezza pubblica e per la stabilità dei suoli, quello di ieri, chiaramente doloso, che ha messo in ginocchio il Comune di Altofonte. Oltre a richiamare un più capillare controllo del territorio contro questa strategia criminale, la politica deve intervenire con decisione, adottando misure straordinarie a sostegno di Amministrazioni, privati e attività commerciali danneggiate dagli incendi. Oltre ad Altofonte penso anche a Monreale, che ha subito una sorte analoga negli scorsi giorni, così come ad altri comuni dell’Isola”. A dichiararlo è il deputato regionale di Forza Italia, Mario Caputo, che dopo avere espresso solidarietà al Sindaco di Altofonte ha predisposto un ordine del Giorno a firma di tutto il gruppo parlamentare di Forza Italia per impegnare il Governo a dichiarare lo Stato di emergenza per i territori di Monreale, Altofonte e in favore di tutti i Comuni che hanno subito incendi di vaste dimensioni.
“Bene ha fatto il Presidente Musumeci – conclude il Parlamentare – a convocare con urgenza il Governo regionale. Il Parlamento deve muoversi con altrettanta velocità e determinazione politica. Ho già concordato con il Presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia la predisposizione di un disegno di legge per prevedere stabilmente misure di sostegno economiche e di natura ambientale in favore di tutti i territori che hanno subito incendi. All’Assessore Gaetano Armao ho già chiesto di prevedere uno stanziamento di bilancio a copertura del disegno di legge. Soltanto con norme certe potremo dare garanzia agli Amministratori pubblici che in questo momento come il Sindaco di Altofonte si trova a gestire una immane tragedia”.
“La mano criminale ha agito ancora una volta sul nostro territorio che è stato letteralmente assediato dal fuoco. Le fiamme, da ieri pomeriggio e per tutta la notte, fino a questa mattina hanno devastato ettari di montagna, di macchia mediterranea e di alberi arrivando a intaccare anche alcune abitazioni. Sono ancora in corso gli interventi di spegnimento sul costone di Macari. Questa mattina alle 6.00 sono entrati in azione due canadair ed un elicottero della protezione civile. Tanta amarezza per quello che è successo che ha distrutto la flora e la fauna danneggiando pure alcune case, in contrada Valanga, a Macari, e a cala dell’Arena, con tante famiglie evacuate nella notte. L’unica cosa che mi conforta è che non ci sono stati danni alle persone, ma dal punto di vista ambientale, e per certi versi anche economico, il territorio è stato devastato. Un’altra ferita è la Riserva dello Zingaro che risulta totalmente bruciata, ad eccezione di un piccolo spicchio dal lato di Castellammare del Golfo. E’ stato un fronte di fuoco troppo grande, fatto in maniera scientifica per far sì che con il vento si estendesse il più possibile”. Così il sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino, sul gravissimo incendio che ieri pomeriggio è divampato in località Castelluzzo, nella zona di via Verdesca, e, alimentato dal forte vento di scirocco, ha raggiunto la montagna di Macari che ha bruciato per tutta la notte. Fiamme, sempre ieri pomeriggio, a Baia Santa Margherita e lungo la strada provinciale che costeggia la Baia e in località Biro, in prossimità della galleria dove il traffico veicolare, ieri sera, è stato bloccato per un lasso di tempo dalle forze dell’ordine.