Migranti, gli assessori regionali a sostegno dell’ordinanza di Musumeci. Le opposizioni attaccano

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Giuseppe Conte e Nello Musumeci

Gli assessori regionali (non tutti) scendono in campo per difendere l’ordinanza del presidente Nello Musumeci che dispone la chiusura di tutti gli spazi per migranti. Duro attacco delle opposizioni al governatore ma quella dei migranti, fanno però sapere fonti del ministero dell’Interno, è una materia di competenza statale, un’ordinanza regionale dunque non può incidervi. Insomma sembrerebbe “tanto rumore per nulla”… ma andiamo con ordine.

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“La Sicilia non può continuare ad essere trattata come il campo profughi d’Europa. La palese indifferenza di Conte e del ministro dell’Interno Lamorgese rispetto all’emergenza dovuta ai continui sbarchi di migranti – molti dei quali positivi al Covid – suona come un’intollerabile offesa al popolo siciliano, i cui sforzi e i sacrifici di questi mesi rischiano di essere vanificati da scelte politiche irresponsabili”.  “Bene ha fatto il Presidente della Regione Nello Musumeci a predisporre un’ordinanza di sgombero di tutti gli hotspot e centri d’accoglienza che si trovano in Sicilia”.
A sottolinearlo è l’assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana Alberto Samonà, che aggiunge “la misura è colma: la Sicilia e i Siciliani, che sono un popolo tradizionalmente accogliente, meritano rispetto da un governo nazionale che in questi ultimi mesi si è voltato dall’altro lato, rendendosi così corresponsabile di questa invasione annunciata”. “L’iniziativa del Presidente Musumeci – prosegue l’assessore Samonà – è l’unica risposta possibile rispetto alla gravissima latitanza del governo Conte, per il quale, evidentemente, i sempre più frequenti arrivi di immigrati e le ripetute fughe dai centri di accoglienza in piena emergenza coronavirus non sono un problema”. 
“Conte faccia l’unica cosa da fare: prenda atto del fallimento della propria politica sui migranti, chiuda i porti e fermi il traffico di esseri umani, rimpatriando chi, nel frattempo, è arrivato in Sicilia”.  

“È il momento che Roma e l’Europa passino dalle parole ai fatti. Piena solidarietà al presidente Musumeci, è ora che si rompa il silenzio su una situazione che colpisce la dignità umana di centinaia di persone ammassate in condizioni disumane con gravi rischi per la propria incolumità” – afferma l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, commentando l’ordinanza del presidente della Regione Siciliana che impone lo sgombero dei migranti dai centri di accoglienza dell’Isola.

“Di tante parole sentite – dice Pierobon – nulla è stato fatto e la Sicilia continua a restare isolata in questa difficile sfida dell’accoglienza. È una situazione intollerabile che ci riporta a un passato tragico, quando decenni fa i nostri emigrati venivano fermati in massa e controllati a Ellis Island in un luogo dove, successivamente, sono stati trattati i rifiuti, una terribile assonanza. Tutto questo non può continuare a esistere e a essere sopportato passivamente in una società civile come la nostra”.
“Non ci sono più scuse che reggano la totale indifferenza che il Governo nazionale sta dimostrando nei confronti della Sicilia sul tema dei migranti – afferma l’Assessore alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso -. Nonostante gli appelli di aiuto del Presidente Musumeci, sia Conte che il Ministro Lamorgese hanno continuato nella politica della noncuranza. Pertanto, ha fatto bene il Presidente della Regione Siciliana a emanare un’ordinanza che disponga la chiusura di hotspot e centri d’accoglienza. Da Roma vogliono far diventare la nostra Isola una polveriera pronta a esplodere?”.
“Questo atteggiamento di totale abbandono dal Governo giallorosso – conclude la Parlamentare – non è dignitoso, sia nei confronti dei migranti trattati come carne da macello, che dei siciliani, stremati da una pandemia che ha creato una crisi economica e sanitaria. Hanno rispettato con ossequioso rigore le norme di sicurezza imposte in regime di lockdown. Ma i continui sbarchi di migranti, anche positivi al Covid-19, rappresentano una beffa che umilia loro stessi e il popolo siciliano, con la subdola regia del Governo centrale. La misura varata dal Presidente Musumeci è perciò necessaria: non possiamo permettere che a causa della passività di Conte e Lamorgese si amplifichino le tensioni sociali. Non è dignitoso per un popolo che ha fatto dell’accoglienza un proprio tratto distintivo. Ma così, senza un criterio, non ha senso. Il rischio è solo quello di sprofondare in un nuovo incubo fatto di restrizioni e paure, con il risultato che questa volta  la nostra economia collasserebbe”.
“La scelta di chiudere gli hotspot e i centri di accoglienza dei migranti fatta con la pronta determinazione dal presidente Musumeci è la giusta risposta della Sicilia al governo nazionale che assieme all’Europa hanno deciso di lasciare la nostra Isola da sola nella straordinaria gestione dell’emergenza migranti che dura ormai da anni” – afferma Manlio Messina, assessore del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana. “Lampedusa, che dovrebbe essere valorizzata in chiave turistica per le sue meraviglie naturali – aggiunge Messina – è ormai diventata facile approdo dei migranti che hanno raggiunto in poche ore il numero di circa 1.500 a fronte di un hotspot che ne potrebbe ospitare circa un centinaio. Tutto nella totale indifferenza del governo Conte e dell’Europa che hanno deciso di non affrontare quella che è diventata ormai una questione internazionale. Bene ha fatto il presidente Musumeci a dire basta alla mortificazione della Sicilia che da sola non può affrontare un fenomeno che rischia di degenerare da un momento all’altro”, conclude Messina.
“Il Viminale non può continuare a mantenere un atteggiamento di inerzia che nuoce gravemente alla salute pubblica e in particolare del popolo siciliano, senza trovare soluzioni e parlando solo di ordinanza nulla. Intervenga, invece, immediatamente con un decreto che disponga gli sgomberi degli Hotspot, trasferendo i migranti in strutture sicure anche dal punto di vista sanitario, per evitare fughe e nuovi contagi, mettendo nel conto che in Sicilia di posti idonei e disponibili non ce ne sono” – afferma l’europarlamentare Francesca Donato (Lega) -.

“Questa dovrebbe essere la logica conseguenza delle dichiarazioni ministeriali che hanno parlato di proprie competenze sulla materia e non del Presidente Musumeci. E aggiungo che lo stesso Viminale, se non si attivasse nemmeno a fronte della gravissima emergenza creatasi, si assumerebbe la piena responsabilità per ogni prossima degenerazione della situazione, oltre a dimostrare di disconoscere la fondatezza di quello che sia i sindaci, che lo stesso Presidente della Regione siciliana, dicono da mesi”.

“In ogni caso, in coerenza di quanto affermato anche oggi, il Sindaco di Lampedusa potrebbe disporre autonomamente lo sgombero dell’Hotspot, a maggior ragione a fronte dell’inaccettabile sovraccarico di persone ivi presenti: siamo arrivati a 1700 migranti ammassati nella struttura, che avrebbe capienza massima per 100”.

L’europarlamentare ha poi invitato l’assessore regionale al Territorio a svolgere un sopralluogo al porto di Lampedusa. “Una situazione davvero insostenibile – ha aggiunto la Donato – con tutte le barche ammassate al molo che rendono ormai impossibile il lavoro degli operatori turistici. Quindi auspico che l’assessore intervenga per far sì che il porto venga al più presto liberato da queste imbarcazioni abbandonate”.

“Sto col Governatore Musumeci contro l’inerzia del Governo Gabriella Giammanco, Vicepresidente di Forza Italia in Senato e portavoce azzurra in Sicilia -. La sua ordinanza sulla gestione di flussi migratori sfuggiti a qualunque controllo era inevitabile, l’Esecutivo in questi mesi si è mostrato totalmente sordo alle continue richieste d’intervento da parte della Regione”. “Alla Sicilia è stato imposto un lockdown totale come al resto del Paese nonostante fosse pressoché Covid free, con ovvie ripercussioni economiche e sociali. Non possiamo permettere che i sacrifici fino ad oggi fatti e le risorse messe in campo per arginare la pandemia vengano vanificate da sbarchi continui di immigrati. Tutte le attenzioni vanno indirizzate alla difesa della salute pubblica. L’Isola è stata abbandonata a se stessa, chiediamo rispetto, il nostro territorio è stato trasformato in un centro di accoglienza senza alcun riguardo per cittadini e turisti. È inaccettabile che il Governo persegua la politica dei porti aperti a fronte di una crisi sanitaria ed economica globale. Almeno in questo periodo dovrebbe prevalere il buon senso all’ideologia e alla strumentalizzazione politica, il Governo non continui a temporeggiare e agisca subito” conclude Giammanco.

Non posso sopportare che il Presidente della Regione Siciliana passi per un pessimo imitatore del Sindaco De Luca. Era tempo che si svegliasse, firmando l’ordinanza che impone la chiusura di tutti gli hotspot ed i centri d’accoglienza di migranti in Sicilia -dichiara il sindaco di Messina Cateno De Luca. Io ho iniziato oltre un mese fa ed è stato già stabilito che a Messina, tra qualche giorno, il 28 di agosto, sarà chiuso l’hotspot e il Cas allocato da oltre dieci anni presso la caserma Gasparro di Bisconte, Da qui infatti i migranti continuano a fuggire, catapultandosi nelle residenze private e spaventando gli abitanti, mettendo a repentaglio la mia comunità. Roma però ha già annunciato che impugnerà l’ordinanza del Presidente della Regione. A questo punto chiedo a lui quali saranno le sue prese di posizione, perché non è pensabile che questa ordinanza sia stata fatta con il solo scopo di farsela impugnare e dire ai siciliani che qualcosa si è tentato di fare”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca. Caro Musumeci – conclude il Primo cittadino – tu e la tua Giunta dovete guidare il popolo siciliano alla sommossa. Facci sapere quali sono le contromosse a fronte di un annullamento da parte della mia amica Luciana Lamorgese, che da Ministro dell’Interno ti tratterà come ha finora trattato me, con le mie ordinanze. Uniti, tutti insieme, aspettiamo da te quali saranno le proteste eclatanti che metterai in campo contro il Governo centrale, che con scellerata indifferenza nei confronti dei siciliani, mette a repentaglio la pubblica e privata incolumità”. 

“Una reazione nei confronti del disinteresse del Governo nazionale è necessaria, ma ho qualche perplessità sullo strumento usato” – evidenzia il leader del Cantiere popolare Saverio Romano -. L’ordinanza per la chiusura di hotspot e centri di accoglienza per i migranti annunciata ieri sera e firmata oggi, dal presidente della Regione Nello Musumeci, sarà probabilmente impugnata ed inefficace. Il presidente della Regione ha facoltà di emettere un’ordinanza, ma in questi termini è un gesto politico dirompente, avrei preferito che ne avesse parlato con gli assessori e con i partiti della maggioranza, non per indebolire l’iniziativa, ma per rafforzarla. Si poteva anche trovare una soluzione alternativa. Ci vuole un gesto forte per richiamare l’attenzione, di fronte a un tema che ha anche delle gravi implicazioni di pubblica sicurezza, se pensiamo all’hotspot di Lampedusa con oltre 1400 persone. Propongo di convocare una giunta di urgenza, coinvolgendo anche la Protezione Civile e i prefetti. Questo sarebbe un gesto altrettanto forte. Così come chiedere la partecipazione di Musumeci a un Consiglio dei Ministri sul tema dell’immigrazione. Ci sono tante forme – conclude Romano – che potrebbero essere più incisive dell’ordinanza e che salvaguardino il delicato aspetto dei conflitti istituzionali”.

“L’ordinanza urgente del Presidente della Regione Siciliana On Nello Musumeci risponde ai criteri del buon senso e della responsabilità politica. L’ordinanza infatti risponde al duplice scopo di stoppare il traffico di esseri umani e di mettere il tremendo governo di Roma nelle condizioni di dover decidere in fretta cosa fare: se impugnare l’ordinanza e dunque proseguire con questo stato di cose o prendere una buona volta le difese del popolo siciliano e italiano tutto. È fin troppo ovvio che l’Unione Monarchica Italiana sostiene nella Sua azione politica il presidente Musumeci. I confini nazionali, il suolo ed i territori che già sono stati mortificati dalla tremenda questione del Covid-19 non possono più sopportare altro stress economico e sociale. Detto questo l’appello è al buon senso di tutte le forze politiche di maggioranza affinché dicano finalmente stop a questa mattanza. Così una nota del Michele Pivetti Gagliardi, vice presidente nazionale e presidente regionale dell’Unione Monarchica Italiana.

Duro attacco da parte delle opposizioni: “Mentre Musumeci prova a scaricare sui migranti le proprie responsabilità per l’aumento dei contagi, la realtà di queste ore ci parla di controlli disorganizzati nei porti e negli aeroporti dell’Isola, di casi di contagio generati dalla promiscuità sui mezzi del trasporto pubblico – afferma Claudio Fava – . Sarebbe il caso che il Presidente Musumeci si occupasse di questo. Ma capiamo come sia molto più facile spostare l’attenzione sul comodo tema dei migranti, piuttosto che spiegare dove siano finiti i milioni promessi e mai arrivati per il sostegno alle attività produttive dell’isola”.

“Il tema migranti deve essere affrontato con efficacia e urgenza da tutte le istituzioni, non con spot elettorali come la farlocca ordinanza Musumeci – afferma Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Assemblea Regionale Siciliana -. Stato e Regione devono collaborare per tutelare diritti, sicurezza e salute di tutti, rispondendo alle giuste preoccupazioni dei cittadini e dei sindaci. Musumeci smentisca subito di avere agito su ‘indicazione e su suggerimento della Lega’, come dichiarato da Salvini: sarebbe gravissimo avere un presidente della Regione telecomandato dal leader della Lega”. 
“Problemi reali, soluzioni farlocche, come sempre. Dopo la Finanziaria di cartone, costruita con i soldi del monopoli e della quale i siciliani non hanno ancora visto un euro, il presidente della Regione, tira fuori dal  cilindro l’ennesimo coniglio geneticamente modificato, utile solo a catturare qualche titolo sui giornali e un  pugno di like sui social, non certo a risolvere il problema degli sbarchi”.  
Lo dice il capogruppo del M5S all”Ars, Giorgio Pasqua, a commento della recente “farneticante e improponibile ordinanza del presidente della Regione”.
“Ci spieghi, Musumeci – osserva Pasqua –   come riuscirà ad imporre il ricollocamento fuori dalla Regione dei migranti, sempre che entro le 24 del 24 agosto riesca a trasferirli, non si sa come e con si sa con chi,  dagli hotspot e dai centri d’accoglienza siciliani”.

“L’unico potere del Presidente della regione siciliana – affermano i deputati 5stelle all’Ars  –  in tema di sbarchi e migrazione è quello di sedersi al tavolo del consiglio dei ministri per discutere di questioni che riguardano la sua terra e il suo popolo, tavolo al quale proporre soluzioni (che non ha) e rivendicare interventi da parte dello Stato. Ma per Musumeci, invece di esercitare i poteri che gli derivano dallo Statuto speciale, è molto più semplice emettere una ordinanza con la quale non può ordinare proprio un bel nulla a nessuno. Acchiappare like è più facile di governare un’isola e dare risposte ai siciliani”. “La verità   – concludono i deputati M5S –  è che quella di Musumeci è l’ennesima arma di distrazione di massa per coprire i suoi tantissimi  fallimenti in tutti i campi e cercare di addebitare ai migranti l’aumento dei contagi in Sicilia, dovuto alle  tante voragini presenti nel sistema di prevenzione anticovid in Sicilia”.

“Tutti conoscono il mio rispetto per le istituzioni – scrive su Facebook Musumeci – . Ma pretendo lo stesso rispetto per la mia gente. Da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi: sullo “stato di emergenza” richiesto per Lampedusa due mesi fa, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi. Nulla. Solo silenzio. Il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia. E adesso il problema è diventato la mia ordinanza? Il ministro dice che è nulla? Quindi la responsabilità è loro. Bene, sono usciti allo scoperto! Ma io, a differenza di quelli che parlano e straparlano da casa, sono entrato nell’hotspot di Lampedusa. E so bene che quelle strutture non sono adeguate sotto il profilo sanitario. Sono un rischio costante per i migranti e per chi ci lavora. Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani. Facciano qualcosa… o meglio facciano quello che non hanno ancora fatto! Noi andremo avanti”.

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