Via libera da parte del governo Musumeci al finanziamento del progetto presentato dal Comune di Palermo per il recupero della zona compresa tra il ponte Corleone e la foce del fiume Oreto. Le risorse, destinate alla rimozione di discariche di inerti e rifiuti urbani e alla demolizione di fabbricati abusivi, ammontano a oltre cinque milioni e 600 mila euro e provengono dal Po Fesr Sicilia 2014/2020.
“Si tratta di un traguardo importante», afferma l’assessore Toto Cordaro che ricorda «il percorso intrapreso da oltre due anni insieme all’Autorità di bacino, alle amministrazioni di Palermo, Altofonte e Monreale, alle associazioni ambientaliste che fanno parte del Forum e ai tanti cittadini che, sul web, sono stati anima pulsante durante la campagna nazionale per la classifica del Fai sui luoghi del cuore, nella quale il fiume si è piazzato sul podio”. L’intervento finanziato dalla Regione si aggiunge a quello in itinere da realizzare con il sostegno del Fondo ambiente italiano e a quello che servirà a eliminare gli scarichi fognari. “Possiamo ritenerci soddisfatti – prosegue Cordaro – del lavoro svolto fino a oggi per riportare l’Oreto da fogna a cielo aperto a luogo naturale, patrimonio ambientale della collettività. In sinergia con tutte le componenti impegnate in questo grande progetto, stiamo definendo le linee operative per la fruizione del Parco. La strada è ancora lunga ma oramai c’è l’assoluta consapevolezza della rilevanza paesaggistico-ambientale e sociale che questo storico corso d’acqua ricopre”.
Tra gli interventi previsti, la messa in sicurezza del percorso attraverso la selciatura e la cordonatura, il drenaggio delle acque, la creazione di staccionate e ancoraggi per funi nei tratti più difficili, la collocazione di cestini per i rifiuti, la realizzazione di piccoli ponticelli in legno per l’attraversamento e la posa di segnaletica didattica e direzionale.
“L’approvazione del progetto comunale per il fiume Oreto, che sarà finanziato con fondi europei per oltre 5 milioni di euro – dichiarano il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore Sergio Marino – rappresenta un punto di svolta per il futuro dell’area. I fondi della Rete Natura 2000 permetteranno infatti di procedere alla sistemazione ed alla realizzazione di sentieri e percorsi di visita, il mantenimento e il recupero di siepi, arbusti e filari di alberi in aree agricole, la riqualificazione del bacino fluviale, l’eradicazione di specie infestanti autoctone, la realizzazione di un centro di educazione ambientale e di punti di accoglienza, l’organizzazione di azioni di sensibilizzazione ambientale, la creazione di un museo di sculture a cielo aperto nel territorio della valle dell’Oreto. Una buona notizia che segue ed in parte è figlia del premio assegnato lo scorso anno dal FAI, che con un contributo di circa 60 mila euro ha permesso di dare avvio a tutto questo. Il Comune di Palermo – concludono – proseguirà questo percorso in sinergia con la Regione e gli altri Comuni del bacino fluviale ma soprattutto con i cittadini e i comitati che in questi anni sono stati promotori e stimolo per decine di iniziative, di cui ora finalmente potremo raccogliere i frutti”.
“Il progetto – sottolinea il consigliere Paolo Caracausi, presidente della terza Commissione consiliare – è volto al recupero della zona compresa tra il ponte Corleone e la foce del fiume e prevede il ripristino ambientale con interventi che vanno dalla rimozione discariche di inerti e rifiuti urbani alla demolizione di fabbricati abusivi. Un’ottima notizia per il futuro della riqualificazione del Fiume Oreto che sommata agli altri interventi già previsti come l’eliminazione degli scarichi fognari all’intervento in itinere da realizzare con i fondi del FAI ritengo possano cambiare il volto da fogna a cielo aperto a luogo naturale e patrimonio della collettività. Il percorso intrapreso due anni fa che ha visto il coinvolgimento di decine di associazioni ambientaliste, l’Assessore al territorio e Ambiente Toto Cordaro, l’assessore Giusto Catania e la terza commissione che mi onoro di presiedere, sta raccogliendo i primi frutti. Tutti insieme siamo impegnati a consegnare alla città di Palermo ma anche alle cittadine di Altofonte e Monreale un nuovo e vivibile fiume. La strada è ancora lunga e tortuosa – conclude Caracausi – ma sono certo che riusciremo, visto l’impegno di tanti uomini e donne impegnate, a raggiungere la meta”.