“Gli incendi provocati da ignoti ai barconi abbandonati dopo aver traghettato decine di clandestini sull’isola di Lampedusa, nell’indifferenza del governo e del sindaco, sono solo il primo segnale di una situazione allo sbando. Lasciare una comunità in balia del traffico di esseri umani, trattando le sue coste come discariche e ignorando ogni richiesta di ripristino della legalità da parte dei suoi cittadini, non può che condurre a reazioni incontrollate”. È quanto afferma l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato, sugli incendi che stanotte hanno visto coinvolti alcuni barconi abbandonati a Lampedusa.
“Qui non siamo di fronte ad atti di violenza – aggiunge la parlamentare europea – ma ad un segnale di allarme che dovrebbe far svegliare il Ministro dell’Interno e tutte le autorità competenti sul fatto che i quotidiani sbarchi di clandestini stanno sfiancando la resistenza dei Lampedusani, lasciati soli a gestire un afflusso incontrollato di individui a cui lo Stato destina risorse illimitate, mentre lascia alla fame migliaia di cittadini italiani”.
“Soltanto la Lega – conclude la Donato – aveva riportato l’ordine e la serenità nell’Isola durante il precedente governo, poi tutto è ricominciato come prima se non peggio. Il Ministro Provenzano, dalla sua visita di oggi, inizi ad occuparsi degli italiani del sud, e offra soluzioni concrete che sollevino finalmente Lampedusa e la Sicilia dall’onere ormai insostenibile di essere il centro ufficiale di smistamento dei clandestini, su cui gli scafisti e i loro mandanti possono sempre contare. I siciliani non ne possono più e se ci saranno degenerazioni violente, questo governo ne sarà l’unico responsabile”.
“Quanto accaduto questa notte a Lampedusa è una ferita per gli abitanti dell’isola. Perché è vero che da anni i lampedusani, che vivono e vogliono continuare a vivere di turismo, aspettavano che quelle barche venissero rimosse. Ma è altrettanto evidente che si tratta di un grave gesto alimentato da qualcuno che ha interesse a destabilizzare il clima politico e di convivenza civile sull’isola. La situazione è molto tesa, probabilmente dovuta al disagio conseguenza della crisi economica e sociale. Ma tutto questo non rappresenta i lampedusani, che al contrario hanno espresso una condanna unanime per questo gesto”. Così in una nota l’eurodeputato e vicepresidente della Commissione LIBE a Bruxelles, Pietro Bartolo (S&D).
“I lampedusani – prosegue il parlamentare europeo – aspettano di far ripartire le loro attività e non ci sono le condizioni, a cominciare dalla questione dell’insufficienza dei collegamenti aerei per raggiungere l’isola”.
“Oggi abbiamo la risposta del governo, con il Ministro per il Sud, Peppe Provenzano, in visita istituzionale a Lampedusa (la prima dopo il lockdown) per ascoltare gli imprenditori e cercare insieme di costruire delle risposte”.