Creare nuove destinazioni, nuove modalità per partire e rendere il nostro viaggio una sorpresa, la soluzione potrebbe essere l’undertourism. Nel gergo del marketing turistico, il termine undertourism indica mete e rotte poco sfruttate, sono generalmente destinazioni alternative.
La mia personale riflessione, parte dall’idea che in un periodo come questo di grande incertezza di ripresa dell’economia del turismo a causa del corona virus sarebbe auspicabile recuperare destinazioni alternative alla scoperta del territorio locale. Riscoprire la Sicilia con il suo grande patrimonio culturale o con i suoi piccoli borghi. Quale miglior occasione per far ripartire la nostra economia con un turismo più salutare e meno di massa. In questi giorni, mi sono tornate in mente quante persone spesso mi dicono che sono fortunata perché con il mio lavoro, di guida turistica, posso conoscere e godere al meglio la mia isola. Ed ecco un suggerimento per tutti, appena la ripresa sarà possibile sarebbe auspicabile scegliere mete locali per riscoprire la nostra terra e per garantire a chi lavora nel settore turistico una ripresa graduale. Sarà l’occasione per conoscere o riscoprire luoghi come i siti archeologici, ad esempio, spesso visitati durante i vecchi viaggi d’istruzione o semplicemente spesso troppo vicini e quindi sottovalutati.
In questi anni di lavoro, parlando con i turisti, ho riscontrato come certi luoghi visitati più volte riescono sempre e comunque a stupirti. Luoghi già conosciuti, potranno farci emozionare in modo differente, perché visitati in periodi della vita in cui noi siamo cambiati e quindi anche il modo di guardali e apprezzarli e mutato, oppure perché ci torniamo con i figli, con la famiglia o semplicemente con gli amici di sempre. Potrebbe essere un’occasione per conoscere le feste o le tradizioni dei borghi e dei paesi vicini. Un’occasione per gustare la cucina di altre parti dell’isola e visitare aziende agricole o agriturismi. Un’occasione per prender parte ad eventi come le rappresentazioni teatrali di Siracusa che ci invidiano in tutto il mondo oppure portare i nostri bimbi ad assistere lo spettacolo dei pupi, patrimonio immateriale dell’Unesco. Un’occasione per conoscere musei poco noti o musei più grandi della nostra città che spesso sottovalutiamo. Un museo oggi non è immobile ma grazie ai professionisti del settore è possibile ammirare una nuova esposizione o una mostra temporanea. Un’occasione per fare esperienze di vario tipo dal cibo come le cooking classes, al vino come visitare le cantine, alla natura come provare le varie escursioni naturalistiche, non dimentichiamo ad esempio che abbiamo il vulcano più altro d’Europa. Un occasione per conoscere l’altra Sicilia quella che spesso ci ripromettiamo di scoprire.
Aggiungo nei prossimo viaggi usufruite delle competenze degli esperti del settore. Piccoli o grandi gruppi fatevi guidare da guide turistiche abilitate. Perché abilitate? Perché il nostro è una professione non ci si inventa o improvvisa guida o accompagnatore. Questo logicamente è una riflessione che vale su tutti i campi correlati al turismo dagli hotel, ai beb, ai tour operetor, agli autisti NCC, etcc. Ciascuno ha le giuste competenze ed esperienze al fine di fornire una vacanza ideale. Se ci affidiamo ai professionisti del settore non possiamo avere delusioni.
Quando potremmo: Viaggiamo siciliano, mangiamo e compriamo siciliano. Ciascuno di noi nel suo piccolo potrà contribuire a far rinascere il turismo e tutti i campi ad esso connessi. Spero di poter tornare a fare questo mestiere di guida turistica nel modo migliore e che superata la bufera potremmo essere ancora più fieri di essere siciliani. Concludo ricordando un episodio che mi fece rifletter tanto un po’ di anni fa. Ero andata a vedere una chiesa aperta durante l’edizione di Palermo apre le porte ed incontrai un piccolo cicerone, uno studente delle elementari, del quartiere dell’Albergheria. Il bambino mi fece la spiegazione e poi quando scoprì che ero una guida turistica mi chiese informazioni sul museo Diocesano di Palermo e aggiunse una richiesta: se lo potevo accompagnare al museo. Io rimasi incuriosita dalla sua domanda e gli chiesi il motivo. Lui, mi disse che voleva conoscere le opere d’arte di quella chiesa che stava spiegando e aveva scoperto che i quadri erano al museo. Ed io gli chiesi perché era curioso di conoscere? E lui mi rispose con semplicità di un bambino: se conosco meglio la mia città l’amerò sempre di più e quando sarò grande la rispetterò.
Ecco un motivo in più per viaggiare in Sicilia così da poterla amare e rispettare sempre di più.
Ottimo
Brava