“Chi vive giace”: fantasmi in scena al Teatro Biondo di Palermo nell’inedita commedia scritta da Roberto Alajmo

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E’ in scena in questi giorni, al teatro Teatro Biondo di Palermo, un bel lavoro scritto da Roberto Alajmo, con la regia di Armando Pugliese, il cui titolo è “Chi vive giace”, che appare già come un errore dialettico rispetto al noto detto chi muore giace ma che nello spirito della recita non lo è affatto.

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La storia è apparentemente semplice perché riguarda la morte di una giovane donna per incidente stradale, causata da un giovane ventenne distratto e la disperazione del vedovo che, sobillato da parenti e vicini di casa, non sa se perdonare o meno il ragazzo. L’originalità del racconto è data dalla presenza della defunta cui chiede consiglio il marito in un dialogo in bilico fra il reale e il surreale e si arricchisce, man mano che la recita prosegue, del dialogo fra lo studente e il proprio padre e la propria madre defunta anche lei. Ciò che colpisce lo spettatore è certamente il linguaggio. Tali dialoghi infatti, nonostante il tema drammatico, sono sostenuti da parole semplice e di uso comune oggi in Sicilia.

Così per esempio, il padre dell’investitore è un “carnezziere” mentre la defunta morta, che il marito chiama Sangù, è “mischina” e viaggiava in “motore”. Inevitabilmente l’uso di questo linguaggio rende la vicenda più che macabra quasi divertente e i personaggi in scena non appaiano più in una contrapposizione fra vivi e morti e non vi è al di là né al di qua ma solo una conversazione fra familiari, come ce ne sono ogni giorno in ogni casa e si assiste a un confronto fra le ragioni di uno e le motivazioni dell’altro. La decisione finale, saggia e profonda, è affidata alle due signore defunte che convincono il vedovo ad abbandonare ogni desiderio di vendetta e ogni rancore dato che il mondo è dei vivi e che sono i morti che si “danno pace” perché per loro ogni aspirazione è perduta.

Gli attori tutti eccellenti da David Coco (lo studente) a Roberta Caronia (la donna investita), da Roberto Nobile (il padre del ragazzo) e a Stefania Blandeburgo bravissima nel ruolo della bisbetica defunta madre del ragazzo. Le musiche di Nicola Piovani sono adatte alle situazioni rappresentate, belli i costumi e perfette le luci e le scene di vita quotidiana fatte di arredi semplici che grazie all’effetto “fumo” divengono ad un certo punto, quasi celestiali. Insomma un’ottima produzione nostrana che fa tornare a casa soddisfatti e che fa bene sperare anche per il futuro….forse.

3 thoughts on ““Chi vive giace”: fantasmi in scena al Teatro Biondo di Palermo nell’inedita commedia scritta da Roberto Alajmo

  1. Grande Delia molto piacevole leggere quello che scrivi . Aspetto il prossimo articolo e nel frattempo vado al teatro Biondo

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