Fleres torna nell’agone politico e lancia un nuovo movimento sicilianista

0

Sicilianista, ma non separatista, attento alle necessità dei siciliani, ma senza intenzione di chiedere elemosine a Roma: sembrano avere le idee chiare i promotori dell’ennesimo movimento in salsa sicilianista che nascerà sabato nel corso di un’assemblea in programma a Pergusa, dove si darà un nome nel quale gli iscritti possano riconoscersi. I promotori del nuovo contenitore politico che vedrà la luce a pochi mesi dalle elezioni europee, non sono proprio alle prime esperienze, a partire da Salvo Fleres, “deus ex machina” di questo movimento. Fleres, una dei fondatori di Forza Italia Catanese, di estrazione repubblicana, vanta un lungo curriculum: ex senatore (Popolo della Libertà e Coesione Nazionale), ex assessore regionale alla Cooperazione della Giunta Provenzale di centrodestra (1996-1998), per due volte presidente della commissione Attività produttive e vice presidente dell’Ars nella XIII legislatura, parlamentare regionale per quattro legislature, e due volte consigliere al comune di Catania.

Banner Rag Giuseppe Pannullo

Salvatore Grillo Morassutti, autore del romanzo dalla forte caratura meridionalista “Il delitto Sicilia”, eletto giovanissimo all’Assemblea Regionale Siciliana nel lontano 1973 con il Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, rieletto per altre tre legislature sino al 1987 quando si presenta alle elezioni politiche nazionali e diviene deputato nella X e XI legislatura nelle file del PRI sino al 1994. Nel 2008 fonda, con il deputato della Assemblea regionale siciliana, Maurizio Ballistreri, il movimento dei Democratici Autonomisti. Ed ancora oggi Balistreri, che insegna all’Università degli Studi di Messina, è al suo fianco per questa nuova avventura politica.

Della squadra fa parte anche l’ “evergreen” Antonio Carullo, ex parlamentare regionale della Dc, il più longevo (oltre undici anni), ai vertici dell’ex Istituto regionale per il credito alla cooperazione (Ircac), prima come presidente e successivamente commissario straordinario.

Carmelo Rapisarda direttore dei “Quaderni dell’Autonimia”, ex presidente della provincia di Catania e Giacomo Terranova, cresciuto politicamente all’ombra del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè. Proclamato nel 2009 deputato della XVI legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Sicilia 1 per il Popolo della Libertà in sostituzione di Gaspare Giudice poi transitato nel gruppo misto con il Grande Sud-PPA. Ricandidato al Senato nel 2013 per Grande Sud in Sicilia (al terzo posto), non viene rieletto.

Tutti i promotori condividono le direttive su cui il movimento si muoverà. Responsabilità: da assumersi per gli errori del passato, che appartengano ai politici o alla cosiddetta società civile, e da cui imparare per ripartire. Risorse, quelle che ci sono, e sono tante, in ogni ambito, abbastanza da essere utilizzate al meglio dai nostri giovani e dalle professionalità presenti sul territorio siciliano. Perequazione tra la Sicilia e il resto del Paese, “non vogliamo più degli altri – spiegano i fondatori – vogliamo, per esempio, lo stesso numero di chilometri di autostrade in relazione alla popolazione che già esistono in una qualsiasi altra regione italiana”. Base di partenza per il lavoro di questo movimento sicilianista che intende rispondere ai siciliani, al netto delle appartenenze e delle ideologie di ciascuno, sarà lo Statuto, rivisitato alla luce dello scenario sociale e politico diverso da quello in cui nacque. Sabato 20 ottobre, a Pergusa (luogo scelto non per caso ma per le sue connotazioni mitologiche anche se in prima battuta era stato scelto Palermo), il movimento si strutturerà, dandosi una forma e anche un nome. A questo evento è atteso anche il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci che, secondo i beni informati, è particolarmente attento alle dinamiche politiche in ambito etneo. Dopo Pergusa, l’obiettivo sarà dare vita ad una classe dirigente che lavori in questa direzione. Forte di un sondaggio che vedrebbe il 27% dei siciliani propenso a votare per un partito sicilianista. L’auspicio di alcuni esponenti del variegato arcipelago sicilianista è che questo movimento non si trasformi nell’ennesimo “fuoco fatuo” allo scopo di riposizionare politicamente qualcuno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *