Anniversario strage di Capaci. A Palermo esposti lenzuoli e manifesti. Mattarella: “La mafia sarà sconfitta”

0

Oggi, in occasione del ventiseiesimo anniversario della strage di Capaci, sono stati esposti lenzuoli ed manifesti della legalità realizzati dai bambini della scuola elementare “Emanuela Loi”  di via Agordat, a Palazzo delle Aquile, nell’edificio che ospita il Comando della Polizia Municipale, sulla facciata prospiciente la sede della scuola elementare. Al teatro Massimo invece è stato esposto un lenzuolo commemorativo realizzato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Boccadifalco “Tomasi di Lampedusa.

Banner Rag Giuseppe Pannullo

“L’anno scorso – ha commentato il sovrintendente del teatro Massimo, Francesco Giambrone -, in occasione dei venticinque anni dalle stragi, abbiamo voluto ricordarle mettendo simbolicamente i lenzuoli all’interno del Teatro Massimo, nella Sala Grande, per lo spettacolo Le parole rubate. Quest’anno siamo sempre più convinti dell’importanza di rammentare quanto sia fondamentale la lotta alla mafia e mantenerne la memoria, e siamo felici oggi di esporre il lenzuolo realizzato appositamente per il Teatro Massimo dagli allievi dell’Istituto Comprensivo Boccadifalco “Tomasi di Lampedusa”, perché il Teatro sia sempre più il luogo che interpreta il sentimento diffuso della comunità nella quale opera, e in particolar modo quello espresso dalle generazioni più belle e più importanti per il nostro futuro. Siamo quindi orgogliosi di dare voce al pensiero e ai sentimenti di questi giovanissimi che stanno crescendo bene, e che aspettiamo presto in Teatro”.

Il sindaco Leoluca Orlando ha ribadito l’apprezzamento per tutti gli studenti coinvolti per aver “dimostrato ancora una volta amore per la città e per i valori della legalità” ed ha sottolineato come l’iniziativa “rinforza il legame fra i giovani, la scuola e le istituzioni civili e culturali della città; un legame che è fra le basi per lo sviluppo sano della nostra comunità”.

Questa mattina mattina è approdata al porto di Palermo la Nave della legalità con a bordo i mille ragazzi che hanno viaggiato tutta la notte partendo da Civitavecchia dopo il saluto del capo dello Stato Sergio Mattarella.

“La forza della legalità non si fermerà davanti alle nuove strategie mafiose. La mafia verrà sconfitta” – ha dichiarato il presidente della Repubblica – . “Il testimone che i due magistrati ci hanno consegnato camminerà “sulle gambe di altri uomini”, come ebbe a dire lo stesso Giovanni Falcone. Con questo spirito desidero esprimere la mia vicinanza e la mia solidarietà ai familiari dei caduti e a tutti i cittadini che oggi si riuniranno per consolidare, nel ricordo, il proprio impegno civile” –  ha aggiunto il capo dello Stato”.

Ad accogliere i ragazzi il presidente della Camera Roberto Fico, la presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il vicepresidente del Csm Giuseppe Legnini.

Il primo cittadino del capoluogo siciliano, insieme all’assessora alla Scuola, Giovanna Marano, si è poi recato all’aula bunker del carcere Ucciardone, luogo simbolo del maxiprocesso a Cosa nostra e, successivamente, alla  Caserma Lungaro, all’interno del Reparto scorte, dove è stata depositata una corona ed è stato suonato il silenzio militare.

E’ importante – ha detto Leoluca Orlando – essere qui ancora una volta per  fare memoria e non soltanto per ricordare, perché questo è l’unico modo per pensare e costruire il futuro. La presenza di tantissime persone nelle varie tappe di questa giornata è la migliore maniera per esprimere i comune apprezzamento per chi ha contribuito a cambiare la nostra città anche con il sacrificio della vita. Oggi Palermo è cambiata ed è la città che più nel mondo è cambiata dal punto di vista culturale e della difesa della legalità. Ma deve continuare a cambiare perché non ritorni il governo della mafia che vuole condannarci a un eterno presente, mentre, inevitabilmente, tutti noi vogliamo essere legati al nostro passato e progettare con speranza il nostro futuro”.

Presenti, tra gli altri, gli assessori alla Rigenerazione Urbanistica e Urbana e alle Attività sociali, Emilio Arcuri e Giuseppe Mattina, il sindaco nel primo pomeriggio ha partecipato alla cerimonia di consegna al Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” dei locali di Palazzo Gulì (Via Vittorio Emanuele 353, di fronte Piazza Bologni), destinati al progetto “No mafia memorial”. 

Il progetto, voluto dal Centro “Impastato” e dal Comune di Palermo, conta sulla collaborazione di Banca Etica, della Rai e di una vasta rete di associazioni ed oltre 150 familiari di vittime, studiosi, docenti, magistrati, giornalisti, rappresentanti di associazioni, fondazioni.

Orlando si è poi recato davanti l’albero Falcone in via Notarbartolo dove assieme ai rappresentanti del club Rotary Teatro del Sole sono stati illustrati i lavori di recupero della garitta di guardia antistante l’ingresso dell’abitazione di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, a cura del Coime con gli studenti dell’istituto Almeyda e patrocinato dalla Fondazione Falcone. Alle 17.58, l’ora della strage di Capaci, è stato osservato un minuto di raccoglimento.

Il sindaco di Palermo in serata parteciperà alla Santa Messa in memoria delle vittime di Capaci presso la Chiesa di San Domenico ed al concerto della Polizia di Stato al teatro Massimo.

Il Consiglio comunale di Palermo, riunito oggi a Sala delle Lapidi, in occasione del ventiseiesimo anniversario della strage mafiosa di Capaci, – ha approvato un documento poiché “ritiene fondamentale – si legge – rinnovare la memoria al fine di praticare quotidianamente l’impegno per la legalità e per la giustizia”. “L’uccisione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani sono una ferita indelebile alla città e al Paese. La lotta alla mafia deve caratterizzare l’impegno politico, istituzionale, sociale, culturale ed educativo e, dentro questa grande battaglia di civiltà, è necessario promuovere azioni quotidiane che contribuiscano ad identificare la città di Palermo, la sua amministrazione e il Consiglio comunale come un’irriducibile nemica della mafia, della corruzione e del malaffare. Oggi la lotta alla criminalità organizzata è ancora una priorità: le mafie hanno cambiato pelle, individuato nuovi interessi, ricostruito una presenza su scala nazionale ed internazionale e per questa ragione l’azione antimafia delle istituzioni non può e non deve arretrare. Con questo spirito il Consiglio comunale di Palermo intende ricordare la strage di Capaci ed esprime il proprio cordoglio a tutti i familiari delle troppe vittime che hanno caratterizzato la storia della nostra città”.

“Il silenzio è un lusso che non possiamo permetterci –  ha dichiarato in un appassionato intervento Katia Orlando, consigliera comunale che ha parlato per il gruppo di Sinistra Comune. La lotta alla mafia va rinnovata ogni giorno, nelle scuole, nella società, nelle istituzioni.Oggi ricordiamo le vittime della mafia ma anche i valori di verità e giustizia, espressione dello  spirito di servizio che ha ispirato l’operato di Giovanni Falcone.  Non solo senso del dovere, ma fede laica da riporre nel sentiero tracciato dai diritti e dalla legge”.

“Nessuna passerella, niente retorica, ma testimonianza, memoria e cultura della legalità da trasmettere alle generazioni future: è il mio #23maggio – scrive su Facebook il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè – che pubblicando una foto di alcuni giovani aggiunge: “Questi ragazzi, provenienti da ogni parte d’Italia, sono il germoglio della speranza che si rinnova. Un grande ringraziamento alla professoressa Maria Falcone che da 26 anni tiene vivo nella mente di tutti il ricordo degli uomini caduti nella battaglia per la legalità”.

“In occasione della strage di Capaci – dichiara Filippo Virzì, Portavoce dell’Ugl di Palermo – atroce ricorrenza per Palermo, si risvegliano le coscienze anche per Giovanni Falcone, le quali a mio avviso devono invece rimanere sempre deste 360 giorni l’anno, l’attacco della mafia alle istituzioni con l’uccisione di Falcone e Borsellino, deve continuare a vivere in noi, non deve essere una vetrina soltanto politica e mediatica,  per non dimenticare quanto la mafia rappresenti il male assoluto, e per far si che i riflettori  sul cancro della società italiana rimangano sempre accesi, perché la mafia è silente, ha cambiato solo pelle”.

“Il nostro pensiero – conclude Virzì –  va anche agli uomini della scorta,  martiri sacrificati sul campo dalla mafia e alle loro famiglie tremendamente colpite negli affetti più cari, accogliamo  a Palermo oltre 1.000 studenti con gioia, perché proprio da loro e  dalla scuola e dalle famiglie, bisogna lavorare per imprimere alle nuove generazioni  una vera coscienza della cultura della legalità”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *