Il Bilancio della Regione all’esame di un pool di esperti nominati dall’assessore all’Economia Gaetano Armao

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Al via l’operazione verità sui conti della Regione siciliana. A promuoverla è il neo assessore regionale all’Economia Gaetano Armao che probabilmente non si fida molto sul reale stato di salute dei conti di Palazzo d’Orleans, lasciati dal suo predecessore Alessandro Baccei.

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La Commissione di esperti che ha nominato Armao è già al lavoro per avviare l’operazione trasparenza sulla situazione economico-finanziaria della Regione Siciliana. Entro il 13 dicembre fornirà al Presidente della Regione Nello Musumeci ed alla Giunta una fotografia dei conti regionali. La commissione è composta da tecnici, esperti e professori universitari ed ha l’obiettivo di fornire un prospetto chiaro in vista dell’approvazione dell’esercizio provvisorio e successivamente della Finanziaria. Il pool si articolerà in tre sottogruppi che si occuperanno di entrate, uscite, debito siciliano e decreto legislativo 118 del 2011 sulla nuova disciplina in materia di contabilità pubblica.

“La dimensione raggiunta dal debito è rilevante –  evidenzia Armao – e pone seri problemi per il nuovo bilancio. Perché, se è vero che abbiamo 1.4 miliardi in più di entrate in seguito all’accordo con lo Stato del 28 settembre scorso, è vero anche che dobbiamo versare a Roma 1.34 miliardi come contributo al risanamento della finanza pubblica”.

Della commissione fanno parte, tra gli altri, Corrado Vergara, docente della facoltà di Economia; Angelo Cuva, docente di Diritto tributario; Carlo Amenta, economista; Caterina Ventimiglia, docente di contabilità pubblica; Sebastiano Torcivia, docente di economia; Ninni Sciacchitano, economista; Amerigo Cermigliaro, ex direttore delle Finanze; Giovanni Sapienza ex direttore generale della Ragioneria; Giovanni Maniscalco, commercialista e Santo Russo, ex presidente dell’ordine dei commercialisti di Palermo.

Gli esperti passeranno ai raggi x tutti gli atti a partire dalla mancata adozione del bilancio consolidato al 30 settembre che ha fatto scattare la sanzione con il blocco di tutti i rapporti negoziali con dipendenti a tempo determinato.

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