Musumeci proclamato presidente della Regione Siciliana. Ed ora, al via, la composizione della giunta
Nello Musumeci che vinto le regionali battendo il candidato M5s Giancarlo Cancelleri (oggi assente alla cerimonia), è stato proclamato presidente della Regione Siciliana dalla Corte d’appello di Palermo. Il quarto presidente della Regione siciliana eletto direttamente del popolo al momento della nomina da parte del presidente della Corte, Matteo Frasca, si è commosso.
Dopo la proclamazione, Musumeci ha incontrato il presidente uscente Rosario Crocetta a Palazzo d’Orleans. Il cambio di consegne si è svolto in un clima cordiale e scherzoso. Crocetta ha regalato a Musumeci “Viaggio in Sicilia”, di Johann Wolfgang Goethe, il neo governatore ha ricambiato la cortesia donando cinque testi di Oscar Wilde (“Il ritratto di Dorian Gray”, “Aforismi”, “La ballata del carcere di reading”, “Salomé” e “L’importanza di chiamarsi Ernesto”) e un libro con una raccolta di foto di Luigi Pirandello.
“Da oggi comincia la sfida più importante della mia vita”, sono state le prime parole di Musumeci durante la cerimonia di insediamento. “Leggo di toto-nomine e toto-assessori: è tutto falso – ha puntualizzato -. Sarò io stesso a comunicarvi la squadra”. Per quanto riguarda i conti della Regione ha detto: “Abbiamo fatto il punto della situazione con il ragioniere generale della Regione e con l’assessore designato all’Economia Gaetano Armao. La situazione finanziaria è assai grave”.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dopo avere incontrato Musumeci, ha dichiarato: “Il Presidente Musumeci ha mostrato nel suo discorso di insediamento una grande attenzione per la realtà degli Enti Locali siciliani, che costituiscono la linea di contatto quotidiano fra lo Stato e i cittadini. A quegli Enti locali e ai sindaci che li guidano, in questi anni vittime di una politica regionale che ne ha minato la capacità di intervento e la possibilità di fornire servizi alla collettività, ha detto di voler mostrare concreti segni di cambiamento e discontinuità, a partire da un rinnovato e ritrovato dialogo istituzionale. Nell’augurargli buon lavoro non posso che auspicare che tale impegno si concretizzi presto permettendo alla Regione e ai Comuni di lavorare in sinergia per le nostre comunità”.
Per l’ufficializzazione della nuova giunta bisognerà attendere ancora un paio di settimane. Intanto, nonostante le smentite, continuano a circolare i nomi dei potenziali nuovi assessori regionali. Nel contempo Musumeci ha già avviato il giro di consultazioni con i segretari dei partiti della coalizione. I maggiori nodi provengono da Forza Italia che rivendica 5 assessorati (di cui la Sanità con l’ex capogruppo all’Ars, Marco Falcone), mettendo anche in pista Nino Germanà, Giuseppe Guaiana. Inoltre, la presidenza dell’Assemblea regionale è sempre rivendicata da Gianfranco Miccichè che in questi giorni ha un grande da fare per evitare i possibili colpi bassi del voto a scrutinio segreto. Musumeci avrebbe già deciso di affidare la Sanità a Ruggero Razza del suo Movimento Diventerà Bellissima. Due assessorati andranno a Udc e altrettanti a Popolari e Autonomisti. Questi ultimi ambirebbero in prima battuta all’Agricoltura o alle Infrastrutture per Toto Cordaro e al Territorio per Roberto Lagalla ma bisogna convincere Raffaele Lombardo a fare un passo indietro per Mariella Ippolito, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Caltanissetta. L’Udc punterebbe su Mimmo Turano e Vincenzo Figuccia. Gli unici punti fermi dovrebbero essere Gaetano Armao (designato anche vice presidente), in quota Forza Italia all’Economia e Vittorio Sgarbi (fuori quota) ai Beni culturali (che rivendica anche la delega al Turismo). Fratelli d’Italia puntano su Giampiero Cannella (già vicesindaco di Palermo nella giunta Cammarata) che potrebbe andare alle Infrastrutture.
Nei programmi di Musumeci rientra anche la rotazione dei super dirigenti regionali che vede coinvolta, fra gli altri, Patrizia Monterosso. Infatti, si parla con insistenza di Maria Mattarella, figlia di Piersanti, ex presidente della Regione ucciso dalla mafia che sarebbe in corsa per prendere il suo posto.