Studenti universitari a scuola di pescato siciliano

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E’ il terzo ma non ultimo passaggio di un ambizioso progetto che mira all’identità del pescato siciliano. Si parte dalla materia prima, il pesce, passando per la cultura e le conoscenze legate al settore, alle imprese, all’enogastronomia.

Un pescato siciliano, un’identità di un settore, a 360 gradi che pone al centro l’uomo: con le sue competenze, con la sua storia legata al mondo del mare, con le sue innovazioni, con il suo modo di fare mercato. E che guarda anche, e soprattutto, ai giovani.

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 Il progetto regionale del Dipartimento della Pesca Sicilia si chiama Cambio di rotta (costituisce l’Azione 12 che fa seguito a due decreti: DDG n. 244 del 14/6/2016 – DDG n. 375 del 25/7/2017): riunisce al suo interno un “Registro identitario della pesca del Mediterraneo e dei borghi marinari”, un opuscolo su “Le bottarghe. Eccellenze mediterranee” ed un accordo con il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Ateneo palermitano. 

Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di diffondere le conoscenze del mondo ittico siciliano, risorsa e tradizione, tra gli studenti. Far incontrare ricerca scientifica ed impresa in un dialogo/confronto costituisce l’obiettivo successivo mirando ad individuare nuove esigenze e nuove figure professionali. 

“L’Europa per decenni ha incentivato la rottamazione di barche e pescatori partendo dal teorema ‘meno pescatori in mare, più salvaguardia delle risorse ittiche’.  – dichiara il dirigente generale del Dipartimento Regionale Pesca mediterranea, Dario Cartabellotta – Oggi, che si importa dall’estero il 70% del pesce che consumiamo sulle nostre tavole, con le risorse ittiche in sofferenza a causa dell’inquinamento e del cambiamento climatico e con l’emorragia sociale che ha causato la perdita di decine di migliaia di posti di lavori, finalmente si cambia rotta e si vuole incentivare la pesca artigianale, il valore aggiunto della trasformazione, l’economia del mare e delle aree costiere, il rapporto pesca e turismo, ma soprattutto si punta al valore pedagogico del pescatore e alla sua identità marinara”.

Oggi, alle 16, presso il Museo delle Acciughe (Aspra, Bagheria), verranno resi noti i risultati dei dati raccolti dagli studenti del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali guidati dai loro tutor.

Sei tappe durante le quali hanno percorso la Sicilia del pesce (imprese, borghi, musei, tonnare) con i loro questionari al fine di individuare pregi e difetti della situazione del settore pesca nell’Isola.

“Il nostro percorso in questo cambio di rotta prosegue. – afferma soddisfatto Domenico Targia, responsabile dell’UOB1S2 Mare Mediterraneo del Dipartimento Pesca Mediterranea della Regione siciliana – Determinati sempre più verso il nostro obiettivo: indagare nuovi campi, nuove strategie che siano in grado di contribuire ad elevare il valore economico dei prodotti della pesca siciliana”.

 

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