Elezioni regionali, il centrodestra si affida ai sondaggi per scegliere il candidato alla presidenza
Silvio Berlusconi, alla presenza di Niccolò Ghedini e Gianfranco Miccichè affida la responsabilità della scelta del candidato alla presidenza della Regione siciliana ad Alessandra Ghisleri che avrà il compito di fare dei sondaggi sul gradimento che c’è tra gli elettori siciliani sui potenziali candidati a Palazzo d’Orleans, da Nello Musumeci (candidato dallo scorso marzo, sostenuto dalla Meloni e la Lega) a Gaetano Armao (che ha accompagnato Miccichè al summit di Villa San Martino) ad altri papabili alla presidenza della Regione anche se la presenza dell’ex assessore regionale della giunta di Raffaele Lombardo alla riunione di ieri rappresenta più di un indizio che proverebbe la chiusura del cerchio da parte di Miccichè.
Intanto, Armao, archiviato “Sicilia Nazione”, il movimento indipendentista che ha fondato, pare che abbia già in mente il nuovo nome di una lista per le elezioni regionali in grado di raccogliere il consenso anche fuori dal centrodestra che potrebbe risultare vincente per conquistare Palazzo d’Orleans. Il programma di Armao, che negli ultimi anni si è distinto come “severo censore” del presidente della Regione Rosario Crocetta, punta sull'”autogoverno” dell’Isola e sulla “piena attuazione dello Statuto”. Basterà questo programma a fare convergere tutto il centrodestra sul professore di diritto amministrativo? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto, il nome di Armao come possibile candidato alla presidenza della Regione non sembra riscaldare il leader del Cantiere popolare ed ex ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, già coordinatore regionale dell’Udc all’epoca di Casini, che da solo prese con il Pid il 12%, e che con la carica dei “Responsabili” salvò il governo Berlusconi dal “fuoco amico” di Gianfranco Fini. Dopo il flop delle comunali a Palermo, dove il Cantiere popolare non ha raggiunto il quorum (5%) per entrare a Sala delle Lapidi, pare che Romano abbia fatto sottotraccia un sondaggio esplorativo per valutare la candidatura a Palazzo d’Orleans, coinvolgendo una vasta area centrista. Il dato certo è che il tempo stringe e l’estenuante attesa per la scelta del candidato potrebbe rivelarsi molto penalizzante indipendentemente da chi sarà proposto agli elettori.