Visita guidata “Pittori e pittura del Seicento a Collesano: da Lo Varchi allo Zoppo di Gangi”
Nell’ambito della manifestazione “Notti di Sicilia” si terrà Mercoledì 9 agosto 2017 alle ore 21,30 la visita guidata “Pittori e pittura del Seicento a Collesano: da Lo Varchi allo Zoppo di Gangi”. L’appuntamento è nella Chiesa Madre di Collesano in Piazza Duomo. L’iniziativa è organizzata da BCsicilia – Per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, in collaborazione con ATC a Guardie Sikane. Per informazioni: Tel. 091.8112571 – 339.5921182. Email: [email protected]. Facebook: Atc l’associazionecheviaggia. Twitter: Atc TurismoeCultura.
La visita prevede un percorso artistico che partendo dalla Chiesa madre Basilica di S. Pietro si snoda attraverso la Chiesa di S. Giacomo, per poi passare nella Chiesa di S. Maria Assunta e concludersi nella Chiesa dell’Annunziata Nuova (chiesa del Rosario) per ammirare le opere di pittori che segnarano il Seicento di Collesano: Gaspare Bazzano (detto lo Zoppo di Gangi), Giuseppe Salerno e Giovanni Giacomo Lo Varchi. In particolare nella Chiesa madre Basilica di S. Pietro si potranno ammirare: di Gaspare Bazzano (lo Zoppo di Gangi), il ciclo di affreschi parietali con Le Storie dei santi Pietro e Paolo e la tela con Madonna degli Angeli e santi, di Giuseppe Salerno, il ciclo di affreschi parietali con Storie dell’Antico Testamento, mentre di Giovanni Giacomo Lo Varchi, il ciclo di affreschi parietali con Storie della Passione di Cristo, la tela con Madonna del Carmelo e santi e i pannelli dell’organo con Cristo e gli Apostoli. Nella Chiesa di S. Giacomo il ciclo di affreschi parietali con Madonna con bambino e l’Apostolato di Giuseppe Salerno, mentre nella Chiesa di S. Maria Assunta il ciclo di affreschi parietali con Storie della Vergine di Giovanni Giacomo Lo Varchi. Infine nella Chiesa dell’Annunziata Nuova (chiesa del Rosario) la tela con Madonna del Rosario e santi dello Zoppo di Gangi, inoltre la tela con La Circoncisione di Giovanni Giacomo Lo Varchi e la tela con L’Immacolata attribuita allo stesso autore. Sono previsti i saluti di Don Franco Mogavero, parroco della Chiesa Madre di Collesano, mentre la visita sarà guidata da Rosario Termotto, storico del territorio.
I tre autori:
Gaspare Bazzano(1562-1630), detto Lo Zoppo di Gangi, a causa di un difetto fisico, originario proprio del paese sulle Madonie, operò nella Sicilia della Controriforma, con un linguaggio che risente del manierismo spagnolo e che diede il via a una vera e propria corrente artistica. La sua produzione ha contraddistinto l’isola, alimentando e stimolando fra il Cinque e il Seicento la cultura pittorica isolana con un codice stilistico originale. In giovane età frequentò la bottega di Pietro de Bellio a Gangi, ma in seguito, poco più che quindicenne, si trasferì a Palermo presso la bottega di Giuseppe Alvino detto il Sozzo, con cui iniziò una collaborazione che durò diversi anni. La sua formazione artistica e la sua attività, come anche la sua vita privata, si svolgeranno quasi esclusivamente a Palermo: nell’ambiente artistico della capitale del viceregno opera tutta la migliore produzione pittorica, sulla scia delle nuove istanze promananti dalla Controriforma, e che Bazzano frequenta, fino a divenirne uno dei più affermati rappresentanti. Produsse molte opere in tutta la Sicilia, a volte aiutato anche dal figlio Leonardo, anch’egli pittore. Il Bazzano lavorò assiduamente fino al 1624, anno in cui a Collesano firmò gli affreschi del cappellone della chiesa Madre, ultima opera conosciuta dell’artista che amava firmarsi lo Zoppo di Gangi. Tuttavia egli non perse mai i contatti con Gangi e con le Madonie, dove periodicamente ritornava sia perché aveva nel borgo madonita ancora la sua famiglia d’origine, sia per ragioni lavorative legate alle diverse commesse ricevute: e proprio sulle Madonie eseguirà il suo ultimo capolavoro.
Giuseppe Salerno, (Gangi, 1588 – 1630), anch’egli inizialmente soprannominato lo Zoppo di Gangi anche se ormai la critica ha assegnato il nome al Bazzano, è stato un pittore madonita protagonista di in un ambiente dominato dalla cultura tardomanierista di gusto spagnolo. Nonostante un fugace passaggio palermitano, per un breve apprendistato, il Salerno trascorse la sua vita privata e artistica prevalentemente a Gangi, paese natio, e sulle Madonie, con puntate in diversi altri centri siciliani dove venne richiesta la sua opera. Nel 1598 sposò a Gangi Vincenza d’Uro di Nicosia e qui aprì una propria bottega. La grande capacità artistica, unita alle buone conoscenze e ai rapporti intrattenuti con i più importanti rappresentanti della società madonita, consentirono al Salerno di primeggiare e divenire il più ricercato pittore delle Madonie. Tra i lavori più noti del Salerno ricordiamo il “Giudizio Universale” conservato presso la Chiesa Madre di S. Niccolò a Gangi, un’opera pervasa di reminiscenze dell’aldilà dantesco, in cui un magnifico Cristo giudice premia i giusti e condanna i malvagi. Ma tele del Salerno si trovano a Palermo, Burgio, Capizzi, Tusa, Gangi, Lercara Friddi, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Polizzi Generosa, nell’abbazia di San Martino delle Scale, nella Cattedrale di Piazza Armerina. Il Salerno amava profondamente la sua terra e non volle mai allontanarsene, per questo alla sua morte venne seppellito nella Chiesa della Madonna della Catena di Gangi, dove ancora oggi riposa.
Giovanni Giacomo Lo Varchi nasce a Collesano nel 1606 ed ivi muore nel 1683. A lungo, il pittore collesanese è stato ritenuto allievo diretto dello Zoppo di Gangi Gaspare Bazzano che nella chiesa madre di Collesano esegue nel 1623/24, poco prima di morire, il grandioso ciclo di affreschi con le Storie dei santi Pietro e Paolo. In realtà Lo Varchi si trasferisce a Palermo, probabilmente sulla scia del pittore gangitano, nella tarda primavera del 1624. Le matrici culturali della formazione del Lo Varchi sono riconducibili al tardo manierismo siciliano, di cui Gaspare Bazzano è esponente di primo piano, corrente che nelle Madonie trova l’interprete principale in Giuseppe Salerno, pittore noto pure lui col soprannome di Zoppo di Gangi, anche se recenti studi e nuovi documenti tendono ad assegnare al primo tale soprannome. Tra il Salerno e il Lo Varchi vi è tale vicinanza nelle soluzioni formali e decorative che opere a lungo attribuite al primo sono state invece documentate all’altro, come la perduta Madonna con Bambino tra santi della chiesa della Badìa (S. Caterina) di Collesano. La stessa tela con S. Tommaso della chiesa domenicana di Castelbuono, da eliminare definitivamente dal catalogo del pittore gangitano e da restituire quasi certamente al Lo Varchi, è stata attribuita al Salerno. A conferma della vicinanza di stile tra i due pittori giova ricordare che Giovanni Giacomo Lo Varchi è stato ritenuto allievo del Salerno dalla insigne studiosa Maria Accascina che così si esprime: “questo Lovarchi fino ad oggi sconosciuto mostra a volte di superare il maestro. C’è una nobiltà, una sapienza di colore, una sobrietà così grande da farci molto riflettere sulle qualità artistiche di questo pittore di Collesano”.