In vista delle prossime elezioni comunali di domenica 11 giugno a Palermo, conosciamo le proposte e i progetti della candidata sindaco dei Verdi Nadia Spallitta.
Cosa vuol dire essere l‘unica donna candidata sindaco della quinta città d’Italia ed in particolare espressione dei Verdi?
“E’ sicuramente un impegno faticoso poiché la politica non lascia spazio alle donne. Non voglio polemizzare ma devo evidenziare che spesso sono stata esclusa dai dibattiti ai quali invece sono stati invitati i candidati uomini. E’ evidente che abbiamo ancora un deficit di democrazia da scontare”.
Giusto Catania, assessore alla mobilità e candidato al consiglio comunale con la lista di Sinistra Comune ha detto che “Palermo è l’unica città europea in cui il partito dei Verdi si dichiara contro la limitazione del traffico veicolare privato, contro gli investimenti infrastrutturali per migliorare il trasporto pubblico, contro le aree pedonali. Questa anomalia palermitana consegna una situazione paradossale”.
“Il mio programma è assolutamente diverso da quello che lui mi attribuisce. Io sono la prima promotrice delle isole pedonali e delle aree pedonali a Palermo con una mozione votata nel 2009. Nel mio programma prevedo lo sviluppo delle aree pedonali. Noi non siamo stati contrari alle zone a traffico limitato, inteso come istituto, anzi ben vengano per limitare l’inquinamento atmosferico ma noi riteniamo che le Ztl debbano essere supportate da un sistema di mobilità sostenibile che a Palermo manca e da un sistema di servizi quali parcheggi con riferimento soprattutto alle zone centrali. La battaglia che è stata fatta, confermata dal Tar, riguardava una Ztl di enormi dimensioni che lo stesso Tar ha dichiarato essere una sostanziale forma di fiscalità in qualche modo indiretta che avrebbe ed ha in parte determinato anche nel nuovo ridimensionamento delle criticità economiche insostenibili per i cittadini palermitani proprio per la mancanza di servizi. Noi siamo per lo sviluppo delle aree pedonali e per le Ztl che limitano effettivamente l’inquinamento. Queste sono state mal studiate né inseriti in un Put (Piano urbano traffico) definito, aggiornato e dettagliato. Bisogna rivedere l’intero sistema della mobilità cittadina”.
Lei ha detto: “La mia candidatura nasce da una visione della politica diversa da quella che ha caratterizzato gli ultimi 30 anni di politica cittadina”.
“Le mie esperienze, negli ultimi dieci anni, evidenziano che la città ha un’economia congelata pur avendo risorse finanziarie miliardarie derivanti dall’Unione europea. Inoltre, pur avendo un patrimonio naturalistico, paesaggistico, culturale, monumentale unico al mondo, tuttavia rimane una città con il 46% di propensione alla povertà, con il reddito pro capite tra i più bassi d’Italia, con un livello di disoccupazione che sfiora il 60% della popolazione in età lavorativa con una condizione di diffusa povertà. Tutto questo non si giustifica né con le risorse che potremmo utilizzare, né con il grande patrimonio che vanta la città. Possiamo creare le condizioni di occupazione e lavoro utilizzando meglio i Fondi europei”.
Parliamo dei 111 Prust (Programmi di Riqualificazione Urbana del Territorio). Si tratta interventi sul suolo cittadino che includono zone di verde agricolo e storico…
“E’ vero. I Prust presentanti sono stati 111 ma ne sono passati solo una decina anche grazie ai miei interventi in aula rispetto a varianti che avrebbero stravolto il territorio senza portare effettiva utilità alla città”.
Quali progetti di “Green Economy” sono possibili a Palermo?
“La mobilità sostenibile, l’autoproduzione di energia elettrica con sistemi sostenibili di produzione di energia rinnovabili e nel settore dello smaltimento dei rifiuti”.
Come potrebbero venire investiti i Fondi Europei?
“I settori sono tantissimi: dall’artigianato all’ambiente, ai beni culturali allo start up di piccole e medie imprese, alla mobilità. quindi al recupero della costa all’housing sociale. Cercheremo di investire le risorse in tutti i settori facendo tesoro di questi beni”.
Lei ha detto che la sua prima opera come sindaco sarà quella di istituire l’Assessorato ai Beni Comuni. Perché?
“Perché dobbiamo dare risposte ai ragazzi. Abbiamo tanti spazi abbandonati, pubblici o confiscati alla mafia. E’ giusto darli alle giovani generazioni che ne facciano richiesta”.