Confartigianato, con “ShoeShine 2.0” ritornano i lustrascarpe a Palermo

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Il vicepresidente Nunzio Reina, responsabile regionale Area Benessere

In Sicilia e in particolare a Palermo negli ultimi anni si è registrato un progressivo spopolamento dei residenti che non sembra arrestarsi a causa di una crisi economica che non accenna a finire e, soprattutto, per la mancanza di lavoro che costringe le nuove generazioni ad emigrare verso altri paesi con una migliore qualità di vita, vantando un tessuto socioeconomico in grado di offrire un lavoro “vero”. Oggi coloro che hanno deciso di rimanere a Palermo, nell’attesa degli “agognati” concorsi pubblici sono costretti a “inventarsi” qualcosa per vivere o sopravvivere. In quest’ottica sta avendo successo, destando anche molta curiosità, il ritorno a Palermo di un mestiere in voga nel dopoguerra e sparito nel corso degli anni, ovvero quello del lustrascarpe, rimasto nella memoria collettiva grazie al film di Vittorio De Sica “Sciuscià”. Certo, potrebbe fare sorridere questo ritorno al passato poiché viviamo in una società informatizzata in cui la tecnologia rientra nel nostro vivere quotidiano ma in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando queste offerte di lavoro costituiscono per molti delle opportunità per avere un reddito da cogliere al volo. “Siamo felici di aver ricevuto tale riscontro – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Palermo Nunzio Reina – la nostra idea è stata accolta con entusiasmo, a dimostrazione che gli antichi mestieri non sono stati dimenticati”.

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I sedici i candidati selezionati, tra gli oltre 70 che avevano presentato domanda nel mese di gennaio, per far rivivere a Palermo l’antico mestiere dei lustrascarpe, già fanno parte della cooperativa “ShoesShine 2.0” costituita su input della Confartigianato di Palermo. Tra loro 12 uomini e 4 donne, età media 40 anni compresa tra i 21 e i 60 anni, nella maggior parte dei casi diplomati o con attestati di istituti professionali (c’è pure una laureata in Scienze Politiche).

“Siamo felici di questo primo traguardo – ha affermato Reina – perché è uno dei passi fondamentali per la concretizzazione di un progetto in cui ho creduto sin dall’inizio”. “Ci siamo già confrontati con l’amministrazione comunale per avviare l’iter per la concessione del suolo pubblico e la prossima settimana partiremo con il corso di formazione”. “I ragazzi che saranno formati da Confartigianato, nello specifico dal maestro Piero Caccamo, storico calzolaio di via Marchese di Villabianca, saranno dei veri e propri professionisti 2.0, contattabili telefonicamente e su internet. Un modo per inserire i giovani nel mondo del lavoro e permettere – ha concluso Reina – a chi ne è uscito, di rimettersi in gioco”.

Le lezioni tenute da Caccamo, inizieranno il 7 marzo e proseguiranno il 9, il 16 e il 17, il 21, il 24 e si concluderanno il 25 marzo. Lo stipendio in media potrebbe aggirarsi tra i mille e i 1.200 euro al mese. Alla fine della formazione ad attendere i nuovi lustrascarpe saranno le 15 postazioni dislogate nel centro di Palermo e in alcuni nodi strategici come il tribunale, la stazione e l’aeroporto “Falcone-Borsellino”.   E’ encomiabile il fatto che Confartigianato abbia voluto rilanciare antichi mestieri per offrire nuove opportunità di lavoro anche se rimane l’amarezza di vivere in un tessuto socioeconomico che non valorizza la meritocrazia costringendo spesso coloro che vantano ottimi curriculum a trovare una gratificazione professionale in altri paesi.

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