Design e cultura: in Sicilia debutto di Amaliante, la startup che racconta l’artigianalità in chiave contemporanea

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Domenica 1 dicembre alle 17.30 presso Helmè (Largo dei Vespri, Catania), la presentazione ufficiale. Manuela Partanni e Giuliana Jemma: una storia professionale che nasce da un’unione eterna; un progetto di design che debutta con la collezione di porcellane “Lighea”

Amaliante - Lighea

Un legame d’amore. E di arte, che s’intreccia alla letteratura, alla Sicilia, al culto del “bello”. Quella di Manuela e Giuliana è una storia che ammalia, che infatua, che rapisce l’anima, proprio come il concept racchiuso nel nome che hanno deciso di dare alla loro nuova startup: Amaliante

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Perché a (quasi) 50 anni si può decidere di riposizionare la propria vita, cambiare strada (anzi ritrovarla), innamorarsi di una donna che diventa una compagna di visioni e di passioni, provando a costruire un futuro professionale imperniato sui sogni e imbevuto di colori. Nasce con questi presupposti un brand made in Sicily che racconta l’artigianalità in chiave contemporanea, e lo fa mettendo insieme due teste, quattro mani, due cuori, un unico pensiero creativo contraddistinto da un tratto riconoscibile.

Amaliante – da sinistra Manuela Partanni e Giuliana Jemma

Lei&Lei: una cosa sola. Unite anche da una promessa eterna di matrimonio. Dove l’aspetto emotivo e quello razionale si fondono e si compensano per dar vita a una composizione artistica da un lato; a un’impresa fatta di concretezza, business plan, obiettivi e flussi di lavoro, dall’altro. Proprio come le protagoniste della nuova collezione Lighea di “Amaliante”: donne che si nutrono di arte e bellezza, tra emozioni e pensieri, forma e sostanza.

Ispirati al racconto “La sirena” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (pubblicato postumo nel 1961), i disegni di Manuela Partanni narrano un intreccio d’amore che si tinge di commoventi significati grazie ai colori di Giuliana Jemma, diventando collezione artistica e prendendo spunto da un racconto meno noto ma altrettanto potente: il gioiello letterario che celebra mito, nostalgia e riflessioni sull’esistenza e che vuole prendere forma in uno dei momenti di convivialità e condivisione per eccellenza: la tavola.

«La sirena, simbolo del richiamo primordiale e del mondo incontaminato richiama un legame puro e selvaggio, al di fuori delle convenzioni sociali – spiegano le imprenditrici artiste – seduce, consentendo di vivere un’esperienza amorosa unica e totalizzante. Un incontro non solo fisico, ma anche spirituale e filosofico. Lighea è una sirena priva di orpelli. Forte della sua immortalità si pone al di là e al di sopra della moralità comune, va oltre le convenzioni e vive l’amore nella sua integrità. È così che le sirene, impigliate tra i capelli come fossero alghe, abitano nella collezione e nella nostra mente. Pensieri come luoghi da custodire».

L’utilizzo di tecniche manuali dà unicità a questa nuova produzione: la serigrafia mette in risalto il tratto e il colore in un processo di scelta accurata delle tonalità. I decori vengono applicati manualmente ad ogni singolo pezzo e sottoposti al ciclo di terza cottura. Il risultato di questo lavoro minuzioso restituisce corpo all’immagine rendendola materica e risvegliandone il senso tattile. Il tutto trasferito su porcellana, un materiale che coniuga perfettamente bellezza e funzionalità. Il suo colore così bianco e lucente diventa la tela perfetta per le illustrazioni di Amaliante che, come l’opera breve di Tomasi di Lampedusa, sono capaci di rivivere ed evocare emozioni, parlando a chiunque abbia mai sentito il richiamo di qualcosa di più grande della quotidianità: il desiderio di un amore ideale e il bisogno di ritrovare una parte perduta di sé. 

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