Stop al depuratore di Priolo: la decisione del Tribunale del Riesame di Roma rischia di compromettere la stabilità economica e sociale di un’area strategica per la Sicilia

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Schifani: “Bene Urso, massimo impegno della Regione per tutelare lavoro e sviluppo nel rispetto dell’ambiente”. Ternullo (FI) sollecita soluzioni rapide e concrete: “Il Ministero ha lavorato bene, siano tutelati 5 mila lavoratori”. Russo (FDI): “La decisione del Riesame lede il diritto al lavoro”. Savarino: “Decisione incomprensibile che interrompe percorso virtuoso”. Varchi (FDI): “Al fianco del ministro Urso per trovare una soluzione”

foto portale della regione siciliana

La decisione del Tribunale del Riesame di Roma ha di fatto stabilito il blocco dell’intera zona industriale di Priolo a causa dell’impossibilità delle aziende di conferire i propri reflui industriali. L’impianto di depurazione IAS S.p.A., coinvolto nel trattamento di reflui industriali di aziende di interesse strategico nazionale, come il complesso ISAB e la raffineria Sonatrach, è stato sequestrato dal Tribunale di Siracusa nel maggio 2022. Sebbene il Ministero competente abbia lavorato per bilanciare l’esigenza di tutela ambientale con la continuità delle attività produttive, il provvedimento giudiziario ha limitato le possibilità di prosecuzione dell’attività produttiva stessa.

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“Condivido pienamente le preoccupazioni espresse dal ministro delle Imprese Adolfo Urso riguardo alla delicata vicenda del depuratore di Priolo Gargallo. La decisione del Tribunale del Riesame di Roma rischia di compromettere la stabilità economica e sociale di un’area strategica per la nostra regione, mettendo in pericolo migliaia di posti di lavoro e il futuro industriale del Siracusano”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

“La Regione Siciliana, in piena sinergia con il governo nazionale – prosegue il governatore – continuerà a fare tutto ciò che è nelle proprie competenze per tutelare i lavoratori, le loro famiglie e il tessuto produttivo del territorio. Il nostro obiettivo è garantire non solo la tenuta occupazionale, ma anche il rispetto di una transizione ambientale che salvaguardi il diritto al lavoro e lo sviluppo sostenibile della Sicilia”.

«Questa crisi – conclude il presidente Schifani – non può essere affrontata con estreme rigidità procedurali che ignorano il merito della questione. Ribadiamo il nostro impegno a collaborare con tutte le istituzioni competenti per trovare una soluzione che permetta di superare rapidamente questo momento critico, scongiurando ripercussioni irreversibili sul Siracusano e sull’intera economia regionale».

La Senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo interviene con decisione sulle criticità ambientali e occupazionali legate al Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Priolo, chiedendo soluzioni tempestive per la tutela della salute pubblica e dei lavoratori, alla luce del provvedimento del Tribunale del Riesame di Roma che di fatto ha bloccato la prosecuzione delle attività del depuratore IAS di Priolo Gargallo. “Il nostro territorio non può permetterselo. Non c’è più tempo per l’attesa: le bonifiche devono essere attuate senza ulteriori ritardi, garantendo sicurezza per l’ambiente e stabilità per i lavoratori”, dichiara la Senatrice.

“La Corte Costituzionale ha confermato la legittimità delle misure adottate dal Governo per garantire la continuità delle produzioni strategiche e il Ministero dell’Ambiente ha delineato un piano chiaro con limiti emissivi rigidi. Ora però è indispensabile trovare una soluzione che salvaguardi i lavoratori, i veri custodi di questo territorio”, prosegue la Senatrice Ternullo.

Attualmente, il decreto interministeriale consente un periodo di transizione di 36 mesi per la cessazione dei conferimenti all’impianto IAS e per l’adeguamento degli impianti aziendali di trattamento reflui. Tuttavia, il recente provvedimento del Tribunale di Siracusa, che ha negato l’autorizzazione alla prosecuzione produttiva, rischia di aggravare la situazione occupazionale e sociale del territorio. A questo si aggiunge quanto stabilito dal Tribunale del riesame di Roma che, come evidenziato in precedenza, ha di fatto stabilito il blocco dell’intera zona industriale di Priolo.

“Tale ulteriore provvedimento reca un enorme deficit per la produzione. La nostra priorità è chiara: accelerare le bonifiche, tutelare la salute pubblica e garantire la protezione dei posti di lavoro   – conclude Ternullo. Chiediamo che il Governo sostenga tutte le iniziative per coniugare tutela ambientale e stabilità lavorativa, senza lasciare indietro nessuno. Così come il Gip, affinché possa valutare positivamente il valore delle emissioni e la prosecuzione delle attività. Siamo pronti a sostenere tutte le azioni necessarie per un futuro sicuro e sostenibile per Priolo e per tutta la Sicilia”.

“A Priolo sono a rischio 4500 lavoratori – dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo, capogruppo FdI nella commissione per il contrasto allo svantaggio dell’insularità – . Per il depuratore il governo aveva messo in campo una soluzione che, oltre a risolvere il tema lavorativo, aveva dato frutti sul piano ambientale. Adesso la decisione dei giudici lascia a casa migliaia di lavoratori in un territorio che non ha grandi prospettive lavorative e questo è un dramma autentico. Il ministro Urso aveva peraltro agito di concerto con la Regione Sicilia e la decisione del Tribunale del Riesame di Roma rischia ora di compromettere la stabilità economica e sociale di un’area strategica per la nostra regione, ledendo il diritto al lavoro. Ora attendiamo nella speranza di un nuovo pronunciamento del Gip – conclude Russo – dopo che il ministro Urso si è attivato per chiedere nuove informazioni sul funzionamento del depuratore”.

“Mi rammarica profondamente la decisione del Tribunale del Riesame di Roma che interrompe bruscamente un percorso virtuoso concordato con il governo Meloni, che stava portando risultati positivi”. Lo dichiara l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino, in merito al divieto di continuare le attività di conferimento al depuratore di Priolo Gargallo, nel Siracusano.

“Non si comprende perché, concentrandosi su questioni di competenza e non affrontando il merito, i giudici abbiano bloccato la prosecuzione delle attività dell’impianto. Avrebbero potuto, nell’ordinanza che sospende il giudizio, sospendere anche gli atti, ma invece assistiamo a una decisione che getta nel panico centinaia di famiglie e ignora i progressi fatti finora. Devo dire che mi sfugge completamente l’iter giuridico che ha portato a questa pronuncia, non vorrei che alla base ci fosse una motivazione politica, piuttosto che una necessità processuale. Certo è che – conclude Savarino – da Autorità ambientale continuerà il mio impegno per salvaguardare l’ambiente e tutelare il diritto al lavoro di un intero territorio, in un sano rapporto di collaborazione tra il governo regionale e nazionale”. 

“La recente sentenza del tribunale del riesame di Roma rischia di vanificare il lavoro svolto fino ad oggi – dichiara Carolina Varchi, responsabile per le Politiche del Mezzogiorno di Fratelli d’Italia – compromettendo una realtà territoriale fondamentale per l’economia locale e mettendo in pericolo i livelli occupazionali. Il depuratore di Priolo Gargallo rappresenta un’infrastruttura strategica per molte industrie della zona, che senza di esso vedrebbero gravemente minacciato il proprio tessuto produttivo ed economico”.

“Ringrazio il ministro Urso per l’attenzione costante che ha dedicato allo sviluppo e alla crescita dell’industria in Sicilia e alla tutela dei posti di lavoro. La preoccupazione è grande per i lavoratori e le loro famiglie, che da anni si impegnano a mantenere viva e operativa una delle realtà locali più utili e produttive. Siamo al fianco del Ministro Urso e del presidente della Regione Schifani per giungere, nel più breve tempo possibile, a una soluzione che possa coniugare il rispetto dell’ambiente con le esigenze di una realtà locale fondamentale per lo sviluppo e la tenuta del territorio”, conclude Varchi.

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