Piano transizione, 13 mld per le PMI: una spinta per la crescita tra innovazione digitale ed efficienza energetica

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Focus Confindustria, Ingegneri e Commercialisti di Catania

foto ipress

Il Piano Transizione 5.0, lanciato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), rappresenta un’importante occasione per le PMI italiane di coniugare innovazione digitale e sostenibilità ambientale. Con 6,6 miliardi di euro stanziati nell’ambito del Decreto PNRR, il piano supporta l’adozione di tecnologie avanzate e a basso impatto ambientale per migliorare la competitività delle imprese. Il totale delle risorse stanziate ammonta a 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-2025, di questi, 6,3 miliardi di euro provenienti dal programma RePower EU, finanziano il piano transizione 5.0 mentre altri 6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, saranno a disposizione per il Piano Transizione 4.0. Le imprese dovranno farsi trovare pronte per cogliere questa opportunità. 

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Questo il focus di stamattina (25 ottobre) nel corso del convegno – moderato da Samantha Di Mauro, presidente Commissione di studio finanza agevolata ODCEC di Catania – “Il Piano Nazionale Transizione 5.0 Opportunità di Sviluppo per le PMI” organizzato dalle sezioni catanesi di ConfindustriaOrdine degli Ingegneri e Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili. «Il Piano 5.0 mette a disposizione quasi 13 miliardi, per raggiungere gli obiettivi di digitalizzazione e transizione ambientale – ha dichiarato Marco Calabrò, Capo della Segreteria Tecnica del ministero delle Imprese e del Made in Italy – È una grossa opportunità, si tratta di risorse ingenti che abbiamo rinvenuto grazie anche alla Commissione Europea, che consentono alle imprese di investire sulla doppia transizione. Dunque da cogliere immediatamente su investimenti innovativi, beni strumentali materiali e immateriali, sugli impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili e per la riqualificazione delle competenze». 

«Queste misure di ultima generazione vanno nella direzione dell’innovazione che piace alle imprese e al mercato – ha dichiarato Marco Causarano, vice presidente di Confindustria Catania – Rappresentano una frontiera di rinnovamento e di innovazione anche a livello del parco industriale italiano, questo è fondamentale per essere competitivi in un mercato globale che diversamente ci fagociterebbe». «Siamo certi che incontri come questo possano ispirare idee e collaborazioni fruttuose per affrontare le sfide della transizione – ha dichiarato Alfio Torrisi, segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Catania – Come Ordine evidenziamo però alcune criticità che il Piano presenta e che potrebbero ostacolarne l’efficacia soprattutto nel Meridione. Pensiamo ad esempio all’esclusione di settori strategici, alla difficoltà di accesso agli incentivi, visto che il divieto di cumulo con le agevolazioni “Zes Unica” limita le opportunità per le Pmi, e poi pensiamo anche alle tempistiche ristrette e alla complessità della normativa. Inoltre sarebbe auspicabile una modifica che consenta l’ampliamento dei beni materiali e non materiali così da estendere il campo di applicazione anche alle società di servizi (ad esempio agli studi professionali)». 

«Nell’attuale contesto dell’industria del fotovoltaico, concentrata in percentuale alta nei Paesi asiatici, l’Europa deve puntare su una filiera interna che sia competitiva e resiliente se vuole contrastare questa leadership – ha dichiarato Marina Foti, responsabile Advanced Technology Development R&D 3SUN – Per farlo è importante scommettere in maniera decisa sull’innovazione, e in particolare sullo sviluppo di tecnologie fotovoltaiche sempre più performanti ed efficienti; 3SUN lo fa da oltre 10 anni con lo sviluppo e l’industrializzazione della tecnologia HJT e con la recente fase di ricerca della nuova e promettente tecnologia Tandem. Si tratta di passi in avanti che acquisiscono forza anche grazie una cornice istituzionale favorevole e in questo senso è cruciale il ruolo del Piano Transizione 5.0 del Governo italiano, che punta in modo deciso sull’eccellenza dei moduli solari ad alta efficienza realizzati nel Paese». «Le imprese possono cogliere questa opportunità per realizzare i loro investimenti – ha dichiarato Giovannella Biondi, vicepresidente Commissione studio Finanza agevolata ODCEC di Catania – per loro è un momento importante per le analisi del risparmio energetico che potranno conseguire. È una grande opportunità da cogliere». Dello stesso avviso Salvatore Virgillito, presidente ODCEC di Catania. 

Ampio spazio è stato dato alle relazioni di Francesco Greco, ingegnere EGE accreditato dell’Ordine degli Ingegneri di Catania e Daniela La Porta, componente Direttivo Sezione Consulenza di Confindustria Catania. 

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