Al teatro Massimo di Palermo “Eugenij Onegin”, la bellissima opera di Ciaikovsky
E’ andata in scena al teatro Massimo di Palermo la bellissima opera di Ciaikovsky, Eugenij Onegin, la cui trama è tratta dall’omonimo romanzo di Puskin. La scelta di riproporre uno spettacolo che mancava in città da ben ventiquattro anni, si è rivelata vincente e il successo tributato ad ogni replica sicuramente meritato.
La prima scena è ambientata in campagna ove vivono due sorelle dal carattere totalmente diverso, Tatiana sognatrice e romantica e Olga, pratica e semplice da tempo sentimentalmente legata al giovane Lenskij. La madre e la tata delle due ragazze rievocano i tempi antichi mentre i contadini cantano al ritorno dalla mietitura. A un certo punto irrompe sulla scena Lenskij con un amico e vicino di casa, Eugenij Onegin, di cui Tatiana si innamora a prima vista ma che sarà da lui rifiutata, nonostante la forte attrazione, perché non si sente ancora pronto a instaurare un legame con lei.
Dopo alcuni mesi, proprio a casa di Tatiana, per qualche complimento di troppo a Olga, Onegin susciterà la gelosia dell’amico Lenskij al punto da farsi sfidare a duello, nonostante il sentimento di amicizia che li lega ed è Lenskij a rimanere ucciso.
Dopo alcuni anni e vari viaggi durante i quali l’inquieto Onegin ha cercato soprattutto sé stesso, lo stesso casualmente rivede Tatiana a una festa da ballo e, scoprendo di esserne pazzamente innamorato, vorrebbe fuggire con lei. Tuttavia è troppo tardi perché Tatiana nel frattempo si è sposata con un Generale innamoratissimo al cui personaggio Ciaikovsky regala un’aria struggente e magnifica da basso. Nonostante le insistenze Tatiana rimane ferma nella sua decisione di arrendersi al destino e restare accanto al marito, lasciando così Onegin solo e disperato al centro della scena finale. Assistiamo dunque a drammi umani e senza tempo a cui Ciaikovskij ha saputo regalare una musica a tratti celestiale e in altri momenti tormentata e tumultuosa come i suoi personaggi. Il coro e il balletto la impreziosiscono e ne fanno un’opera completa e bellissima. Il coro del teatro Massimo ha dato una grande prova nella rappresentazione di quest’opera e i cantanti tutti bravissimi, hanno meritato gli applausi finali. Le scene e i costumi non sono stati forse all’altezza di un’opera così maestosa e tuttavia la scelta “senza tempo” operata non disturba e non contrasta col dramma più psicologico che storico messo in scena. La regia di Julien Chavaz è convincente e la direzione d’orchestra del “nostro” Omer Meir Welber eccellente. Insomma nel complesso si è trattato di un ottimo allestimento di questa bellissima e poetica opera che non ha fatto rimpiangere l’ultima rappresentazione a Palermo nel 1999 con Mirella Freni e con il “cammeo” offerto dal marito e grande basso Nicolaj Ghiaurov nella parte del principe Gremin marito di Tatiana. L’opera è stata trasmessa in streaming dal teatro Massimo ed è ancora disponibile per appassionati e non della musica Lirica.
Le recensioni della dott.ssa Romano sono anch’esse un’opera d’arte!