“La Stranezza” di Roberto Andò autentico capolavoro cinematografico

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In cima alla classifica dei film più visti nei cinema c’è per ora la bellissima ultima opera di Roberto Andò “La Stranezza” e si può senz’altro dire che le tante attestazioni positive, di pubblico e di critica, siano più che meritate. Questo film costituisce infatti un autentico capolavoro per tanti motivi, in primis per la capacità di trasmettere, con semplicità e leggerezza, un messaggio universale qual è quello del grande Luigi Pirandello, sulla rappresentazione della realtà e quindi sul teatro, sul cinema, in definitiva sulla stessa vita. Il bello è che non si tratta di un film su Pirandello che sarebbe quasi scontato e biografico e tuttavia il Maestro è presente e partecipa con lo spettatore alla realizzazione del film. Andò parte da un evento storico realmente accaduto relativo alla visita di Pirandello a Giovanni Verga, a Catania, per il suo 80esimo compleanno, per spostare poi la scena a Girgenti (suo paese natale) ove, con l’espediente della morte della balia del grande drammaturgo, si intrecciano vari personaggi che danno vita a una realtà farsesca che lo aiuterà a scrivere il noto capolavoro “Sei personaggi in cerca d’autore”. In questo senso, soprattutto grazie alla magistrale interpretazione di Salvo Ficarra e Valentino Picone, qui rivelatesi attori a tutto tondo, e allo straordinario Toni Servillo/Pirandello, che tra ricordi di drammi familiari e tormenti interiori, si esprime più con le espressioni facciali che con la parola, prende forma la genialità del regista nella realizzazione di questo film. A un certo punto inizia una farsa recitata da due becchini in un modesto teatro di parrocchia ma in una certa fase della rappresentazione, a cui da dietro le quinte Pirandello assiste con gli spettatori e con noi stessi che guardiamo il film, dal pubblico si scatena una protesta da parte di chi si rivede nella recita e inizia un battibecco fra attori e spettatori. Realtà e finzione si intrecciano, la loro distanza si assottiglia e la poetica di Pirandello è messa in pratica da personaggi interpretati da attori e comparse straordinariamente guidate dal regista. Fra i tanti bravissimi attori si citano Renato Carpentieri con un prezioso cameo, Tuccio Musumeci che dice tutto con lo sguardo, Giulia Andò la reclusa per gelosia del fratello, il suggeritore Antonio Ribisi La Spina, la moglie pazza Donatella Finocchiaro, Galatea Ranzi, Domenico Ciaramitaro, Aurora Quattrocchi, Filippo Luna, Paolo Briguglia, Tiziana Lodato e tanti altri. Una menzione particolare va fatta a Luigi Lo Cascio, splendido capocomico che si dibatte fra gli attori e i sei personaggi in cerca d’autore che irrompono sulla scena al teatro Valle di Roma, nel corso della prima e fischiata rappresentazione della celebre opera di Pirandello. La sceneggiatura è dello stesso Andò, di Ugo Chiti e di Massimo Gaudioso e alcune citazioni fanno riferimento a novelle di Pirandello ma sono ben inserite nel contesto. Bellissimi anche la scenografia, la fotografia, la musica e i costumi. Insomma La Stranezza è un film bellissimo da vedere e rivedere, che fa ridere, fa pensare e ci ricorda la genialità del premio Nobel Luigi Pirandello e perché no la bravura di tanti attori siciliani.

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2 thoughts on ““La Stranezza” di Roberto Andò autentico capolavoro cinematografico

  1. Precisa e puntuale il tuo commento sul film, che ho molto apprezzato anch’io, come ho apprezzato il fatto che fosse interpretato da molti attori siciliani, fra i quali hai dimenticato di citare Totino La Mantia.
    Spero che veramente il film possa concorrere alla conquista del premio Oscar, come Pirandello conquistò il Nobel.

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