Acqua, dal Pnrr 4,6 miliardi per il comparto
Acqua del rubinetto e acqua in bottiglia, ormai è guerra all’ultima goccia – I fautori del rubinetto sono capitanati dalla Coop, che in nome dell’ambiente è pronta a vendere ai suoi consumatori una sua caraffa filtrante a uso domestico – dalla parte avversa c’è Mineracqua, la federazione italiana dei produttori di acque minerali – Tra le due fazioni è battaglia all’ultima goccia, a colpi di spot (Bonn – 2010-10-12, Felix Heyder / ipa-agency.net) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
TORINO (ITALPRESS) – Con 4,6 miliardi di euro stanziati per la tutela della risorsa idrica, oltre 3 miliardi dei quali destinati alle aziende del comparto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può offrire un’accelerazione significativa degli investimenti e delle riforme nel settore. Le linee di intervento del PNRR possono agire da propellente per un fabbisogno di investimenti delle aziende dell’idrico che, secondo le stime di Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche), si aggira attorno ai 14 miliardi di euro: un volume capace di generare ricadute positive su Pil (+0,78%) ed occupazione (circa 160mila nuovi posti di lavoro). I dati emergono dal paper “Il PNRR e il servizio idrico integrato”, messo a punto da Utilitalia e presentato a Torino in occasione dell’ultima giornata del Festival dell’Acqua.L’attuazione delle linee di intervento ha già visto l’assegnazione di circa 2 miliardi di euro di risorse per progetti nell’ottimizzazione degli approvvigionamenti, e di altri 2 miliardi di euro per il recupero delle perdite di rete e la digitalizzazione. Ulteriori 600 milioni di euro sono stati assegnati inoltre, su base territoriale, per interventi di fognatura e depurazione. La completa attuazione di questi 4,6 miliardi investimenti finanziati può generare un aumento del Pil pari a circa lo 0,2% a livello nazionale, mentre è più rilevante l’impatto sul Meridione (+0,6% sul Pil della macro-area); allo stesso modo, il piano di investimenti è capace di attivare circa 54mila unità lavorative, di cui circa 21mila nel Mezzogiorno e circa 33mila al Centro Nord.L’attuazione degli interventi e delle riforme previste consentirà inoltre di ridurre il water service divide, che vede da sempre in Italia il Sud, pur tra alcune eccezioni, caratterizzarsi per indici di performance e quindi di qualità del servizio inferiore rispetto ad altre zone del Paese.Gli obiettivi del Piano devono però far fronte adesso ad una mutazione dello scenario geo-politico mondiale, con rilevanti conseguenze sul settore energetico, industriale ed economico di tutti i Paesi. Pertanto, per consentire il superamento del rischio del blocco dei cantieri servono azioni integrative (ulteriori fondi o attraverso il ricorso alla tariffa) oltre all’ulteriore semplificazione delle procedure di permitting degli impianti.“Il PNRR – spiega il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo – rappresenta una grande occasione per l’intero comparto: l’impegno messo in campo in questi mesi dal governo per una gestione più efficiente della risorsa idrica è di fondamentale importanza. Si tratta di una mole significativa di investimenti che potrà contribuire a colmare il divario infrastrutturale del Sud, e a rendere le reti più resilienti di fronte agli effetti della crisi climatica. Al contempo è importante che le risorse stanziate vengano accompagnate da alcune riforme: occorre agire rapidamente sulla governance, favorendo la presenza di operatori industriali al Sud”.(ITALPRESS).-foto agenziafotogramma.it-
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