Almaviva. Orlando e Marano: “Chiederemo presenza Amministrazione a tavolo vertenza di Roma”
“L’amministrazione comunale chiederà di essere presente al prossimo tavolo a Roma per difendere la dignità e l’occupazione dei lavoratori Almaviva”. È quanto dichiarato oggi pomeriggio dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessora Giovanna Marano durante l’assemblea cittadina organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil tenutasi al Foro Italico a tutela dei livelli occupazionali di Almaviva.
“Quello a cui stiamo assistendo è una vera e propria provocazione alla città di Palermo – hanno aggiunto – perché in una realtà in cui 10 mila occupati hanno visto rispettata la clausola sociale anche da multinazionali private, adesso rischiano di perdere il proprio lavoro a causa di un’azienda pubblica che non intende rispettarla. Abbiamo sollecitato, lo scorso agosto, un incontro con i ministri Andrea Orlando e Giancarlo Giorgetti. Il tavolo di ieri rischia di essere una falsa partenza, per questo attendiamo il prossimo incontro del 17 settembre e ci auguriamo che questa provocazione possa finire. Almaviva ha garantito occupazione a migliaia di donne e uomini. Non consentiremo che dal Sud, da Palermo, parta una scorciatoia dei diritti. L’applicazione della clausola sociale è fondamentale perché significa riconoscere la dignità dei lavoratori. A cui l’amministrazione non farà mai mancare il proprio sostegno”.
“E’ il momento di passare dalla solidarietà agli atti concreti intervenendo sulla nuova compagnia aerea ITA e sulla società di servizi Covisian affinché adottino con urgenza ogni misura idonea a garantire la continuità occupazionale per i lavoratori Almaviva di Palermo impedendo che la vertenza in atto si trasformi nell’ennesima emorragia di posti di lavoro”. Così il capogruppo Giuseppe Lupo ed il parlamentare PD Antonello Cracolici, durante il presidio dei lavoratori, hanno invocato iniziative urgenti che garantiscano i livelli occupazionali.
“Non possiamo rischiare – aggiunge Lupo che ha presentato un’interrogazione parlamentare firmata da tutti i componenti del gruppo PD all’Ars – che vadano in fumo quasi 600 posti di lavoro ne accettare il mancato rispetto delle clausole sociali, diritto fondamentale dei lavoratori, e del riconoscimento di qualifiche e compensi maturati. Il Governo regionale – concludono – ha il dovere di essere presente al confronto con i sindacati in sede ministeriale e di adottare con urgenza ogni misura idonea a garantire la continuità occupazionale impedendo che la delocalizzazione dei servizi mortifichi competenze e professionalità già esistenti”.