Museo del Liberty. Ars stralcia norma. Caronia: “Hanno perso Palermo e la Cultura”

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Villa Deliella - gioiello Liberty abbattuta nel cosiddetto "sacco di Palermo"

Dopo che oggi il Presidente dell’ARS Gianfranco Micciché ha stralciato alcune norme della Finanziaria, fra cui quella che prevedeva lo stanziamento di tre milioni per la progettazione del Museo del Liberty e l’avvio del percorso turistico dell’Art Nouveau, Marianna Caronia ha dichiarato: “La Sicilia ha uno dei patrimoni culturali più grandi del mondo. Palermo è stata capitale della cultura qualche anno fa ed ha tanti monumenti parte del Patrimonio mondiale dell’Unesco. La Cultura è da sempre uno dei motori della nostra città, del suo sviluppo e della sua economia. Ma sulla Cultura, proprio oggi Palermo ha subito uno smacco grave, ed è stata sacrificata sull’altare dei rapporti interni dalla maggioranza di governo.
Ad un passo dalla sua approvazione definitiva, dopo mesi di lungo confronto all’interno del Parlamento e i voti favorevoli delle commissioni che avevano dato copertura finanziaria, è saltata la norma per la realizzazione del museo del Liberty, lì dove una volta sorgeva la Villa Deliella, gioiello architettonico fra le prime “vittime” del sacco di Palermo.
Ad uscire sconfitta in questa vicenda sono la politica, la cultura, la città di Palermo.
La decisione del Presidente Miccichè di non mettere in votazione l’articolo non è, come lui ha detto, la certificazione della inesistenza della maggioranza, quanto piuttosto della incapacità che il Parlamento si ritrovi, al di là della contrapposizione fra maggioranza e opposizione, su temi ed interventi che non dovrebbero avere colore politico.
Villa Deliella, abbattuta in una notte dagli speculatori è il simbolo di ciò che il malaffare e l’illegalità hanno fatto a Palermo e alla Sicilia. Il Museo del Liberty e il percorso turistico dell’Art Nouveau pensato dal Governo potrebbero (potevano?) essere un simbolo di riscatto, il tipico “colpo d’ala” che segna la differenza fra l’occuparsi sempre e solo delle emergenze e il saper anche guardare e costruire il futuro. Non a caso, a questo progetto hanno lavorato in tanti e tanti hanno contribuito al suo sviluppo, coinvolgendo la cittadinanza, gli ordini professionali, l’università.
Non posso che augurarmi che il Governo regionale, mantenendo l’impegno assunto oggi dal Presidente Musumeci, con la prossima amministrazione cittadina riprenda il percorso interrotto, rispetto al quale oggi il Parlamento regionale ha fatto una scelta che non è contro di me, ma contro la città di Palermo e contro i tanti che a quel progetto di rinascita hanno creduto e per il quale si sono spesi”.

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