Delivery. Nidil Cgil: “Il riconoscimento al rider palermitano dimostra ancora una volta che parliamo di un lavoro a tutti gli effetti”

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“Il riconoscimento del rider palermitano come recordman di consegne, addirittura a livello  mondiale, ancora una volta è la prova che questo lavoro, soprattutto in una città come Palermo, in una realtà del Mezzogiorno, non si può classificare come lavoretto ma per molti rappresenta il primo e unico lavoro a tempo pieno. Un lavoro svolto con dignità, come abbiamo sempre pensato,  che ha diritto ad essere considerato come gli altri, estendendo i diritti ai lavoratori”. A dichiararlo è  Andrea Gattuso, segretario generale Nidil Cgil Palermo, sigla in prima linea da tempo a sostegno dei diritti dei rider, commentando la notizia riportata oggi da La Repubblica Palermo.

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“Questo ci porta ancora una volta a ribadire che – aggiunge Gattuso – esistono le  condizioni di un rapporto continuo  per chi svolge le consegne per le piattaforme del cibo a domicilio. Il rider palermitano, che secondo il report aziendale risulta aver effettuato 25.255 ordini in tre anni, lavora dal 2017 a tempo pieno con Glovo e questa è la sua unica forma di sostentamento. Per questo, riteniamo che un tipo di lavoro del genere debba essere  regolato, considerando i diritti e i doveri dei lavoratori, così come è stato sancito dal Tribunale di Palermo proprio per un rider di Glovo, e da ultimo dal tribunale di Bologna, che ha messo in discussione la gestione fatta attraverso l’algoritmo di Deliveroo,  definita discriminatoria”.
Nidil Cgil Palermo,  soprattutto  nella nuova fase di zona rossa e di lockdown,  in cui i rider si stano rivelando centrali,  sia per la gente costretta in isolamento che per consentire la prosecuzione di tante attività economiche, si appella  alle istituzioni,  locali e nazionali.

“Chiediamo – aggiunge il segretario Nidil Gattuso – interventi per  garantire la sicurezza  e la salute di questi lavoratori e continuiamo a chiedere alle piattaforme  di intraprendere percorsi,  come sta facendo  Just Eat a livello nazionale ed anche alcune realtà territoriali,  per regolarizzare i rapporti di lavoro con i contratti di lavoro collettivi esistenti, garantendo dignità a questi lavoratori. Anche il rider palermitano campione  di produttività, nelle sue dichiarazioni auspica maggiore stabilità e serenità nel portare avanti la sua attività lavorativa. Le istituzioni non dimentichino, a proposito della recente aggressione a un rider di Napoli, picchiato violentemente per rubargli lo scooter, che anche  a Palermo ci sono state aggressioni e rapine nei confronti dei rider. E l’unica solidarietà è arrivata dagli stessi lavoratori e dal sindacato in forma mutualistica. L’appello alla sicurezza non rimanga inascoltato”.

Per quanto riguarda i rider di Palermo, rimangono ancora tanti i nodi da sciogliere. “I problemi che affrontano i lavoratori restano gli stessi – prosegue Gattuso –  Non viene pagato il bonus pioggia e la chat di supporto non riesce a intervenire nelle situazioni di difficoltà, risultano problemi con il calcolo dei compensi sulla singola consegna e mancanza di trasparenza sulle ricevute dei compensi in particolare dei riders di UberEat”.

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