Scianò (AFA): “Dedicare ad Andrea Finocchiaro Aprile monumenti, statue e piazze”
“Ricorre, in questi giorni, il 142° anniversario della nascita di Andrea Finocchiaro Aprile, il grande statista che era stato il leader carismatico dell’indipendentismo siciliano, nato a Lercara Friddi il 26 giugno del 1878. Ed ora bisogna dire basta alle discriminazioni e alla ‘damnatio memoriale’ nei confronti di coloro che si sono battuti veramente e sinceramente per la difesa dei diritti fondamentali del popolo siciliano e per la rinascita e il progresso della Sicilia”. Lo dichiara in una nota, Giuseppe Scianò presidente del Centro studi “Andrea Finocchiaro Aprile”.
“Cogliamo l‘occasione – continua Scianò – per ricordare le eccezionali doti di umanità, la grande onestà, la vastissima cultura e, soprattutto la passione, la competenza politica, il coraggio, con i quali lo Statista Siciliano seppe guidare la lotta popolare e democratica per l’indipendenza della Sicilia, soprattutto negli anni tormentati che vanno dal 1943 al 1948″. Fra i suoi meriti maggiori: la rivendicazione del diritto all’Autodeterminazione del Popolo Siciliano e la capacità di considerare l’indipendenza della Sicilia anche come la premessa necessaria alla partecipazione diretta ed in prima persona della Nazione Siciliana ai Consessi internazionali, dai quali la Sicilia stessa era (ed è …..) esclusa per la condizione coloniale nella quale era stata ridotta dopo il 1860″.
“Da qui, la “internazionalizzazione” della questione siciliana ed in particolare la stesura del famoso Memorandum che Andrea Finocchiaro Aprile avrebbe indirizzato alla Società delle Nazioni, mentre era in corso la Conferenza di San Francisco, il 31 marzo del 1945. Analoga iniziativa avrebbe adottato, successivamente, per la Conferenza dei Ministri degli Esteri delle Potenze vincitrici, a Londra, nell’ottobre del 1945. Il leader indipendentista fu anche un convinto europeista ed un instancabile sostenitore della collaborazione “permanente” ed “istituzionalizzata” fra i Popoli e le Nazioni gravitanti nel bacino del Mediterraneo. Della tensione morale di Andrea Finocchiaro Aprile una testimonianza significativa la grande battaglia che, seppure isolato, questi seppe svolgere alla costituente, per denunziare e contrastare i primi grandi fenomeni di malcostume, di corruzione, di lottizzazione, di ricatti incrociati e degli inguaribili difetti che già erano comparsi nella neonata Repubblica Italiana e che ne avrebbero caratterizzato, successivamente, la vita. Fino ai nostri giorni. E ad ogni livello”.
“Per quanto riguarda la stesura ed i contenuti dello statuto di autonomia per le Regione siciliana – aggiunge Scianò – va doverosamente evidenziato che, senza l’azione e le spinte morali e culturali di Finocchiaro Aprile, non vi sarebbero stati quel “Pactum” e quella “specialità” che, ancora oggi, costituiscono un ostacolo di grosso peso per i piani e le “trame”di coloro che tentano di cancellare i diritti e l’identità del Popolo Siciliano. A puro titolo di cronaca, va anche detto che la chiarissima indicazione, nello Statuto, della Città di Palermo come capluogo della Regione Siciliana va attribuita alla lungimiranza di Andrea Finocchiaro Aprile”.
“Il Comune di Palermo (le cui strade, nel tempo, sono state dedicate, oltre che ad animali, domestici e non, anche ai “voltagabbana” ed a “traditori”, tutt’altro che idealisti, dell’Esercito Duosiciliano, nonché – ed è peggio – ad alcuni “bombardatori” della stessa Città di Palermo, ed in genere a noti “nemici” della Sicilia), dovrebbe procedere, comunque, ad una revisione della propria Toponomastica. Ed, a prescindere da ogni altra considerazione, dovrebbe dedicare una strada e/o una piazza e/o un monumento ad Andrea Finocchiaro Aprile, che probabilmente, fino ad oggi, è stato discriminato proprio per il suo grande amore per la Patria Siciliana. Ancora oggi – conclude Scianò – molti giovani Sicilianisti rivendicano il diritto alla commemorazione di Andrea Finocchiaro Aprile e la continuità dell’informazione e delle comunicazioni”.