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Il senso mai trovato: ovvero quello che può farci comprendere ciò che accade

Quello che solitamente può farci comprendere ciò che accade è dargli un senso. A tal proposito verrà in mente a molti la canzone del grande Vasco Rossi “Un senso” che cantava bene : “un senso non c’è l’ha”. Sì, perché l’umanità è andata a farsi benedire. Ma neanche dopo una pandemia che ci ha fatto tremare per la nostra vita e quelle dei nostri affetti ci ha scalfito nel nostro sentire la vita intorno. È la vita nella sua essenza più semplice e diretta che può offrirci un senso, una prospettiva reale e condivisa che ci può restituire l’umanità che deve contraddistinguere un uomo da una bestia.



Ma nonostante la prova ancora in atto non abbiamo avuto alcuna remora nell’attaccare tutto ciò che non rispettiamo. L’odio sull’amore ha sempre il sopravvento e mi riferisco in primis al rientro della nostra connazionale Silvia Romano e del suo cambio di “credo”, piuttosto che alla stigmatizzazione di un sud che fa la pasquetta sui tetti, dell’ennesimo afroamericano ucciso dalla polizia, all’elefantessa dilaniata perché ha mangiato un ananas. Si continua a vivere nel non senso, nelle fazioni di questo contro quello, del bene e del giusto contro l’ingiusto e il male. La necessità di un controllo su tutto, la sicurezza nella sfrontatezza di esprimere non pareri, ma sentenze, giudizi e azioni, comportamenti scorretti, abominevoli.



Ma male per chi e giusto per chi? Per carità esprimere pareri diversi ci rende liberi e pensanti, ma attaccare, offendere, e addirittura uccidere ci rende disumani, ignoranti, cinici e cattivi. A volte non credo che gli esseri umani siano su questo pianeta da più di 2000 anni, sembra sempre che siano appena arrivati alcuni ed altri che ci siano sempre stati e che per questo hanno diritto a più spazio. Ho fortemente sperato che i giorni, le settimane, i mesi passati a casa dessero a tutti noi la possibilità di riflettere almeno sulla precarietà della vita e su quanto questa dipenda da fattori casuali e incontrollabili, ma per tutti e non solo per alcuni.



Ma niente, ormai siamo ad un punto di non ritorno. Non ci ha fatto capire nulla l’ultima tappa della nostra esistenza, tutto è rimasto immutato se non peggiorato. Continuiamo a non comprendere di essere microscopici e parte di un tutto che neanche riusciamo a scorgere. Invece ci sentiamo grandissimi, unici e eterni.



Non esiste una maieutica nell’agire e tanto meno nel pensare intesa come quella partecipazione attiva di ognuno di noi per migliorare e migliorarci, ma solo nella convinzione di possedere la verità assoluta che ci mette al di sopra degli altri.



 




  • Ciao Tizi purtroppo hai espresso magnificamente una triste realtà.........

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  • Condivido ogni parola che esprime la scrittrice nella sua riflessione sulla osservazione così reale di come si stiano sviluppando i tempi in una vita così difficile d’afrontare . Tristemente reale e duro d’accettare sul comportamento del essere umano. Amo il suo modo di esprimersi ❤️

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  • Anch'io ho sperato che le coscienze si scuotessero, ma la verità è che la natura di ogni singolo individuo viene sempre fuori nel bene e nel male. Ma ciò non deve farci arrendere ma lottare sempre per quello in cui crediamo. Grande Tiziana

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