Primo Rapporto CENSIS-UGL: Un italiano su due ha paura di perdere il posto di lavoro
Le dinamiche con cui gli italiani sono entrati nell’emergenza, come la stanno gestendo e gli effetti che questo momento di criticità sanitaria, sociale ed economica produrrà al suo termine, sono stati al centro del primo Rapporto Censis-UGL dal titolo “Italiani, lavoro ed economia oltre l’emergenza Covid-19”. La ricerca, realizzata per il 70esimo anniversario di fondazione dell’Unione Generale del Lavoro, è stata presentata oggi, in occasione della Festa dei lavoratori.
Nella ricerca, illustrata da Paolo Capone, Segretario Generale del sindacato UGL (Unione Generale del Lavoro) e Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, è emerso che un italiano su due ha paura di perdere il proprio lavoro. Inoltre, il 62% è convinto che nei prossimi mesi in Italia ci saranno più disoccupati.
Tra le principali evidenze emerse dal Rapporto vi è, oltre alla preoccupazione per la salute, l’incertezza per il futuro e il lavoro. Il 57,1% degli italiani risulta pessimista sul proprio avvenire, il 25,5% è ottimista e il 17,4% non ha le idee chiare al riguardo. Tra le paure degli italiani (il 61,4% dei risparmiatori) anche quella di perdere i propri risparmi, acuita dal diffondersi della pandemia con il 79,3% che si sente meno sicuro rispetto al passato.
Dal rapporto emerge come, ad aprile 2020, il 70% degli Italiani valuti inadeguata la cooperazione nella Ue in materia di lotta al Coronavirus. Inoltre, sulle priorità che dovrebbero guidare l’azione europea il 48% chiede maggiore cooperazione tra Stati membri e il 45% aiuti finanziari diretti, mentre il 41% punta sull’allentamento delle regole europee di budget per consentire ai Paesi di sostenere l’economia interna.
Per quasi 9 italiani su 10 (l’88,6%) – evidenzia la ricerca – lo Stato è considerato una sorta di “comparsa”. Una convinzione più radicata tra le persone con un basso titolo di studio (34,4%), i redditi bassi (32,4%), e i disoccupati (30,9%). In tale contesto, emerge una rinnovata attenzione ad organismi intermedi, come il sindacato, nel quale ha fiducia il 34,9% degli italiani, con percentuali più alte tra laureati (38,3%), operai ed esecutivi (37,3%).