Cronista di Repubblica minacciato sui social: solidarietà Assostampa e UNCI Sicilia a Salvo Palazzolo

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“Infame, bastardo, buffone, pagliaccio”, sono solo alcune delle offese rivolte, attraverso i social, al cronista dell’edizione palermitana del giornale “La Repubblica” Salvo Palazzolo, reo di aver svolto il suo lavoro: narrato fatti e formulato domande. In un articolo, pubblicato stamani sul quotidiano, ha raccontato che Giuseppe Cusimano, pregiudicato, fratello di uno spacciatore, frequentatore dei boss di mafia Calogero Lo Piccolo e Giuseppe Serio, partecipa, in questi giorni, ad una distribuzione di generi alimentari e altri beni in alcuni quartieri popolari di Palermo (Zen, Kalsa e Cep) a favore di famiglie bisognose.“Con il collega Palazzolo – scrive l’Assostampa Siciliana e la sezione di Palermo del sindacato dei giornalisti in una nota – ci chiediamo se questa è solo generosità oppure una forma di controllo del territorio e di acquisizione del consenso sociale da parte di frange malavitose. Chi crede con le offese di poter impaurire o fermare l’informazione fa male i suoi conti perché la comunità dei giornalisti palermitani continuerà a raccontare quel che accade in città e a porre domande. Non si può permettere che la mafia si insinui nella società approfittando del momento di debolezza causato dal diffondersi dell’epidemia di Covid-19”. L’Assostampa Siciliana e la sezione di Palermo del  sindacato dei giornalisti, nell’esprimere la solidarietà al collega, chiede alle autorità competenti che sia fatta piena luce su questa vicenda e s’impegna a vigilare.
“Esprimiamo a Salvo Palazzolo vicinanza e solidarietà – ha sottolineato il presidente dell’Unci Sicilia, Leone Zingales –. Il collega ha esercitato correttamente il diritto di cronaca informando l’opinione pubblica su un episodio che oggi è al vaglio degli inquirenti. Nessun bavaglio per la stampa. Unci Sicilia sempre vicina ai colleghi minacciati. Oggi più che mai”.
L’Unci Sicilia ricorda ancora una volta che le intimidazioni e le minacce attraverso il web rappresentano la nuova emergenza dell’informazione cui occorre fare fronte velocizzando le procedure di identificazione degli autori e, se è il caso, predisponendo ulteriori modifiche normative.

 

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