Ramin Bahrami e Danilo Rea suonano Bach. Al via la stagione degli Amici della Musica
Due giganti della musica contemporanea, un omaggio a uno dei più grandi compositori mai esistiti e un palcoscenico pronto a dare il via a una stagione serale ricca e trasversale. Ramin Bahrami e Danilo Rea inaugurano il cartellone dell’Associazione Siciliana Amici della Musica con Bach is in the air.
Martedì 21 gennaio alle 20.45, al Politeama Garibaldi, i due colossi del pianoforte si incontreranno per dar vita a un concerto che nasce proprio dall’improvvisazione: Rea rivoluziona e crea un intreccio indissolubile con le versioni originali di Bach-Bahrami, trasformando in linguaggio jazzistico il suo messaggio universale. Un progetto che unisce i due pianisti, diversi per estrazione e cultura, ma accomunati dall’amore per una musica senza tempo: la magistrale tecnica di Bahrami insieme all’estro e alla fantasia – mai fini a se stessi – di Rea, danno vita a un concerto unico nel suo genere. Una rivisitazione che non tradisce il messaggio di Bach, ma vuole coglierne lo spirito contemporaneo e gettare un ponte verso orecchie abituate diversamente, in modo che a tre secoli di distanza quella musica mantenga tutta la sua attualità.
E così il pubblico sarà immerso in un emozionante viaggio attraverso l’Aria delle variazioni Goldberg, da cui parte anche la grande carriera bachiana di Ramin Bahrami, passando per Jesus bleibet meine freude, preludi, minuetto, sarabanda, Sinfonia siciliana dalla sonata per flauto.
Bahrami è considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte. Dopo l’esecuzione dei Concerti Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considererà un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale. I cd del pianista iraniano sono dei best seller e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive. È entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi più venduti pop di Gfk. Le sue registrazioni vengono regolarmente trasmesse dalle maggiori emittenti internazionali. Ha scritto inoltre due libri per Mondadori e un terzo edito da Bompiani dal titolo “Nonno Bach” È stato insignito del premio “Mozart Box” per l’appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della musica, gli è stato conferito il Premio “Città di Piacenza–Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, José Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi. Ha poi ricevuto la cittadinanza onoraria dalle città di Catania e Palermo e il sigillo dall’Università di Sassari.
La storia in musica di Danilo Rea nasce tra le pareti della sua casa romana dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, a due anni, di qualsiasi gioco. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma con il massimo dei voti. Studi classici, rock e pop influenzeranno la formazione del pianista e convergeranno attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile ed unico composto da due ingredienti: melodia ed improvvisazione.
Diventa presto ricercatissimo dai principali cantautori e artisti pop italiani e collabora con Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano.
Ancora oggi è considerato il pianista di fiducia di Mina. Si afferma ben presto grazie al suo talento e suona con i più grandi nomi internazionali come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Meldahu, Danilo Perez e Michel Camilo.