Palermo, Amat e tram, Figuccia (Udc): “Torna lo spettro della privatizzazione”
“Senza soldi veri a gennaio si ferma il tram, tuona Michele Cimino“. A riprendere le gravi affermazioni del presidente di Amat, Sabrina Figuccia, Consigliere comunale Udc, che prosegue: “se da una parte arriva il grido d’allarme da parte della partecipata di via Roccazzo, dall’altra il buon Orlando insieme al suo Assessore alla mobilità si ostinano a parlare di prolungamento delle attuali linee e prosecuzione dei lavori”.
“Qualcosa certamente non torna, perché se è vero che il Comune di Palermo dovrebbe essere un pò come una mamma per le sue partecipate, allora il rischio è quello di trovarsi di fronte ad un vero e proprio abbandono. Forse la madre non parla col figlio o forse madre e figlio vanno in direzioni completamente opposte?”, aggiunge la Figuccia.
“La sensazione è quella che qualcuno stia preparando il terreno per una prospettiva di servizio gestito da privati. E questo pare sotto gli occhi di tutti. Personale ridotto al lumicino, con un concorso bandito che, se tutto va bene, riuscirebbe a sostituire solo il personale che andrà in pensione, parco mezzi parzialmente rinnovato, ma presto privo di qualunque assistenza tecnica, linee tram esistenti, ma non più sostenibili ed altre ancora in fase di progettazione”, afferma ancora il consigliere comunale.
“Insomma, l’identikit perfetto di una azienda da svendere per un piatto di pasta, con buona pace per gli investitori privati”, conclude Sabrina Figuccia.