In Sicilia Lega nella bufera, monta la fronda contro Gelarda e Triolo. Nei prossimi giorni potrebbe scattare l’epurazione dei “ribelli”

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Antonio Triolo

Un documento firmato da 17 amministratori leghisti contro l’attuale gestione del partito in Sicilia occidentale affidata ad Igor Gelarda e Antonio Triolo, dei quali – si legge – “disconosciamo le scelte, i metodi e la visione politica. E dai quali con chiarezza, prendiamo massima distanza”. A ciò si aggiunge anche il dissenso manifestato dal coordinatore cittadino di Palermo della LegaGiovanni Callea, che lo ha portato, in queste ore, a rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico politico che ricopriva. Per i leghisti in salsa sicula ci sono tutti i presupposti affinché scoppi una guerra interna “tutti contro tutti” di Hobbesiana memoria.

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Nel documento a firma di Grazia Ventimiglia (consigliere comunale Terrasini), Giuseppe Barbici (consigliere comunale Partinico), Anna Zizzo (capogruppo consiliare Bagheria), Michele Rizzo (consigliere Bagheria), Giuseppe Gattano, (consigliere comunale Roccapalumba), Elio Ficarra (vicecapogruppo Comune Palermo), Luca Seminerio (consigliere comunale Lercara Friddi), Salvatore Mannina (consigliere comunale Ciminna), Monia Jerbi (consigliere comunale Borgetto), Andrea Aiello (vicepresidente V circoscrizione Palermo), Francesco Stabile (consigliere V circoscrizione Palermo), Maria Pitarresi (consigliere I circoscrizione Palermo), Domenico Agosta (consigliere comunale Cammarata – Agrigento), Pietro Di Miceli (consigliere comunale Chiusa Sclafani), Lillo Burgio (assessore Comune di Naro – Agrigento), Tiziana La Motta (vicepresidente del consiglio comunale di Contessa Entellina), Antonio Cacioppo (consigliere comunale Giuliana) nell’affermare “massima fiducia e stima al leader federale Matteo Salvini e al commissario regionale per la Sicilia Stefano Candiani” non usano eufemismi e puntano l’indice nei confronti del duo Gelarda-Triolo.

“In una terra complessa come la Sicilia – scrivono abbiamo aderito e sostenuto la Lega, che pure nel passato aveva avuto parole dure sul sud e sulla nostra Isola, perché crediamo in un Paese unito che abbia come valore imprescindibile il superamento dei punti di contrasto, sale di democrazia e di confronto costruttivo. Noi crediamo in Matteo Salvini e nel grande progetto di rinnovamento che ha in cantiere per il nostro Paese e la Sicilia può, anzi deve esserne parte attiva e protagonista. Un progetto, dunque, che deve individuare un approdo naturale attraverso un reale cambiamento della classe politica siciliana. E su questo, siamo certi, come più volte affermato dal nostro leader nazionale, che intenda includere la Sicilia in una visione moderna e lontana da vecchie logiche politiche. Sembra, invece, che altri vogliano fare diventare i nostri luoghi solo e soltanto spazi di conquista elettorale non ponendo l’attenzione sulle reali problematiche che questi territori vivono ogni giorno. Chiediamo, dunque, un immediato intervento dei vertici nazionali e del commissario regionale del partito in Sicilia Stefano Candiani. Lamentiamo, inoltre, una gestione unilaterale da parte di alcuni rappresentanti del partito a Palermo e in provincia, che rende impossibile ed ostacola la crescita del progetto politico fortemente voluto da Matteo Salvini e di una assoluta assenza e forma di dibattito interno. Abbiamo aderito, votato e fatto votare la Lega per cambiare le logiche del potere, non per vedere riaffermato quel sistema figlio di una politica parassitaria fatta di interessi personali”.

“Sono assolutamente esterrefatto – afferma Antonio Triolo, commissario provinciale a Palermo della Lega – per la nota divulgata da alcuni consiglieri comunali con cui viene messo in dubbio l’operato compiuto fino a ora. La nomina dei commissari cittadini della Lega è di competenza del segretario provinciale e sono state operate, come in ogni altra provincia siciliana, dopo adeguato confronto e valutazione. Inoltre, dove esiste una realtà di Lega presente e riconoscibile, sono state anche discusse con gli iscritti del territorio”. “Il documento diffuso oggi, in realtà, rappresenta la posizione di una piccola parte, cioè di coloro che avrebbero voluto probabilmente controllare il partito in modo autoreferenziale e con una gestione quasi familiare. Ma non ci sono riusciti”.

“Il documento sottoscritto è peraltro anomalo, a partire dai firmatari – evidenzia Triolo –  alcuni dei quali hanno aderito alla Lega da pochi giorni o addirittura nemmeno iscritti. Per tacere per carità di patria riguardo al consigliere di Giuliana presentato come consigliere di Chiusa Sclafani, cosa che la dice lunga sulla valenza di chi ha preparato e diffuso questo documento. Appare chiaro che dietro questo documento pretestuoso c’è un tentativo, che va al di là dei firmatari stessi, da parte di qualcuno di contestare una gestione politica della Lega in Sicilia che non ammette compromessi e non avalla l’autoreferenzialità di alcuni personaggi locali che vorrebbero gestire il partito con le stesse logiche familiari che attribuiscono ad altri. Questi sono obiettivi e comportamenti del tutto contrari alla linea della Lega di Matteo Salvini”. “Nei prossimi giorni, verificheremo la situazione con il commissario regionale sen. Candianiconclude Trioloe non esiteremo a prendere i necessari provvedimenti nei confronti di coloro che hanno veramente firmato e diffuso alla stampa un documento mendace che vuole danneggiare la Lega“.

 

 

 

 

 

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