Crisi di mercato dell’uva da tavola: Di Silvestro e Migliore (Cia) presentano una piattaforma di richieste per il rilancio del settore

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Nei giorni scorsi, a Palermo, il presidente di Cia Sicilia Orientale, Giuseppe Di Silvestro e quello della Cia Centro Sicilia, Raffaele Migliore insieme ad una delegazione di sindaci del comprensorio dell’uva IGP Mazzarrone e della zona dell’uva IGP Canicatti hanno incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera, il Direttore Dario Cartabellotta e il Dirigente Pietro Miosi ai quali è stata presentata una piattaforma di richieste volte a fronteggiare la crisi di mercato dell’uva da tavola nell’immediato e in prospettiva. E’ stato chiesto subito il rinvio delle cambiali agrarie e i mutui in scadenza e cercare di garantire un prezzo equo all’uva che viene inviata alle cantine perché non è possibile commercializzarle, sospensione del pagamento di tutti gli oneri sociali. L’assessore Bandiera consapevole, perché a conoscenza delle problematiche, si è impegnato a risolvere le questioni inerenti la Regione Sicilia, si è inoltre impegnato a contribuire alla risoluzione dei problemi di competenza nazionali. L’incontro con l’assessore segue la assemblea degli agricoltori, IGP Mazzarrone di quelli di IGP Canicatti, degli amministratori locali tenutasi lo scorso 5 novembre a Mazzarrone. Nei prossimi giorni sono previsti incontri a Roma al dicastero dell’Agricoltura

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L’attuale campagna dell’uva da tavola è molto complessa e per larga parte compromessa. I produttori ricevono una remunerazione molto bassa che si attesta intorno ai 40 centesimi/kg per le varietà tradizionali, solo le varietà apireni spuntano un prezzo più alto. In Italia i canali di sbocco sono rappresentati dalla GDO che spunta prezzi elevati a causa di troppe speculazioni lungo la filiera. Il mercato estero è in forte flessione. La produzione dell’Uva da tavola in Sicilia intercetta oltre 18.000 mila ettari di superficie ed è presente prevalentemente nelle provincie di Agrigento, Caltanissetta, Catania e Ragusa.
Le aree di diffusione sono 22 comuni tra le provincie di Caltanissetta ed Agrigento tra cui Canicatti e comuni limitrofi da un lato e 6 comuni tra le provincie di Catania e Ragusa Mazzarrone, Licodia Eubea, Caltagirone, Acate, Chiaramonte Gulfi e Comiso dall’altro.
Sono presenti due IGP con i rispettivi Consorzi di Tutela: IGP Uva Italia di Canicatti e IGP Uva da tavola di Mazzarrone.
Da due anni gli agricoltori produttori di Uva da tavola non riescono a “fare reddito”.
Lo scorso anno a causa del Cracking ovvero dello spacco dell’acino vi è stato un forte deprezzamento del prodotto che ha generato minor prezzo di vendita, quest’anno vi è una crisi di mercato, difatti vi sono poche quantità vendute ed a prezzi che non coprono neanche i costi di produzione.
E’ già fissato un incontro con l’assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera.
Nell’aula consiliare del comune di Mazzarrone, uno dei comuni che risente maggiormente di questa crisi, si è tenuta una affollata assemblea voluta dalla CIA, a cui erano presenti oltre i dirigenti CIA, circa 200 agricoltori, amministratori locali, sindaci e rappresentanti dei Consorzi di tutela.
Dall’assemblea è scaturita una piattaforma e l’esigenza di un incontro con il ministro, le richieste formulate per risolvere il problema immediato sono:
1) Spingere i consumi di prodotto italiano e sostenere il collocamento del nostro prodotto all’interno della GDO;
2) Procedere al rinvio delle cambiali agrarie ed in generale dei debiti degli agricoltori contratti con le banche, ormai di imminente scadenza (30 novembre);
3) Sospensione del pagamento di tutti gli oneri sociali;
4) Remunerare con il giusto prezzo il prodotto conferito alle cantine;
5) Investire per l’immediato futuro sull’export attraverso la creazione di nuovi mercati come già accade per altri prodotti di ortofrutta.

 

Angelo Forgia

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