Violenza di genere: A confronto magistrati, governo regionale, scuola, sindacati e associazioni di settore

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Lo stato di avanzamento del piano regionale 2019-2020 sulla violenza di genere  e l’attualizzazione della legge regionale di settore, la n.3 del 2012 , alla  convenzione di Istanbul e alla recente legge nazionale cosiddetta “codice rosso” sono stati i temi al centro della riunione del Forum permanente contro la discriminazione e la violenza di genere convocato questa mattina dall’assessore regionale delle Politiche sociali, Antonio Scavone. Presenti all’incontro i procuratori aggiunti, che si occupano di questi tipo  di reati, dei tribunali di Catania (Marisa Scavo), Messina (Giovannella  Scaminacci), Palermo (Anna Maria Picozzi), e Caltanissetta (Fabiola Furnari), oltre al rappresentante dell’ufficio scolastico regionale (Fiorella Palumbo),  dell’ufficio interdistrettuale esecuzioni penali esterne (Rossana Provenzano), al consigliere regionale di parità (Margherita Ferro) e ai rappresentanti dei  sindacati e delle associazioni dei centri antiviolenza e delle strutture ad  indirizzo segreto.
“E’  stato un confronto aperto e molto proficuo – ha affermato l’assessore Scavone- durante il quale abbiamo fatto il punto sullo stato di attuazione del piano regionale 2019-2020 degli interventi contro la violenza di genere ,  recentemente approvato dalla Giunta. In particolare abbiamo già pubblicato i
4 bandi previsti per il corrente anno, mentre sono in fase di predisposizione i 3 bandi previsti per il 2020”.
Durante l’incontro è stato affrontato il tema della modifica della legge regionale n.3 del 2012 sulla violenza di genere. “A breve istituiremo un tavolo tecnico tra addetti ai lavori che elabori le modifiche da apportare – ha continuato l’assessore delle Politiche sociali- al fine di prevedere innanzitutto i centri per la cura e il recupero degli uomini maltrattanti, previsti dalla legge nazionale cosiddetta “codice rosso”. Ma prenderemo in considerazione anche la proposta, arrivata questa mattina dal Forum, sulla possibilità che il pagamento delle rette di ricovero delle donne – ha aggiunto Scavone –  ricada non più sui comuni ma sul distretto socio sanitario”.
L’assessore delle Politiche sociali, nella qualità di referente della conferenza stato regioni in seno alla cabina di regia nazionale del piano strategico sulla violenza maschile istituita a Palazzo Chigi, ha poi
illustrato la linea che sta portando avanti nel confronto con il governo nazionale.
“Ho sollecitato il riparto dei previsti 30 milioni di euro per il 2019 per i centri antiviolenza e le case rifugio – ha proseguito – fondi necessari per il consolidamento della rete dei servizi. E ho proposto che tra gli obiettivi del piano operativo venga inserito sia il sostegno economico in emergenza delle donne vittime di violenza , prevedendo altresì misure per il loro reinserimento lavorativo, sia l’ipotesi di un loro accesso agevolato al reddito di cittadinanza”.

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