Diritto allo studio, Flc e Udu a sostegno della protesta degli studenti. “Appena il 27 per cento degli studenti universitari idonei usufruisce del posto letto”

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La Flc Cgil di Palermo e l’Udu scendono in campo a sostegno della mobilitazione degli studenti universitari per il rispetto del diritto allo studio garantito dall’articolo 34 della Costituzione. In seguito all’uscita delle graduatorie definitive di borse di studio e posti alloggio, come sta accadendo in tante città italiane anche a Palermo – dove su 2.700 idonei solo in 743 hanno beneficiato del posto letto in residenza – studenti e studentesse si stanno mobilitando  per rivendicare borse e alloggi per tutti gli aventi diritto.  “Queste sono le conseguenze di una politica miope nei riguardi del futuro del Paese, che non può più tollerare elemosine per i comparti della conoscenza – dichiara il segretario generale Flc Palermo Fabio Cirino – Finché non si metterà al centro dello sviluppo dell’intero Paese, come priorità strategica, il mondo della conoscenza,  l’istruzione, la ricerca e l’università, attraverso investimenti concreti, di cui non c’è traccia nelle previsioni della legge di stabilità, assisteremo sempre a diritti negati o accolti in minima parte. La misura è colma, occorrono fatti e non parole”.
E aggiunge Ludovica Joppolo, responsabile ricerca della Flc Cgil Palermo: “È un segnale positivo da parte delle istituzioni l’incontro previsto per domani con l’assessore Lagalla, il rettore Micari e la dirigenza dell’Ersu: servono però fatti concreti, la Regione Siciliana trovi le risorse per la copertura totale di borse di studio e posti letto a tutti gli idonei aventi diritto”.
Come la Flc, anche l’Udu, l’Unione degli Universitari,  sta attentamente seguendo e monitorando la vertenza in atto, le assemblee in corso  e gli sviluppi della mobilitazione. “Sul tema dei pensionati e quindi degli idonei non beneficiari di posto letto, emergenza principale al momento – dichiara Matteo Mauro Norcia, responsabile diritto allo studio  Udu Palermo- si è costituito un comitato spontaneo che nei prossimi giorni cercherà di mobilitare la popolazione studentesca col fine di sensibilizzare la comunità civica e politica su questo tema delicato con l’obiettivo finale di ottenere la copertura totale di posti letto degli idonei”.
La situazione nel territorio palermitano,  per quanto riguarda il diritto allo studio risulta quanto mai precaria: da anni infatti – denuncia l’Udu Palermo – persiste la figura dell’ “idoneo non beneficiario” sia di borsa di studio ché di posto letto. “Se, per quanto riguarda le borse, i beneficiari superano la metà degli aventi diritto, ciò non vale per gli idonei di posto letto. Neanche un terzo degli idonei usufruisce del servizio, appena il 27 per cento – spiega Matteo Mauro Norcia – Tutto ciò ci lascia un quadro disarmante per il quale appare chiaro che ad oggi non vi è la ferrea volontà politica di investire nel mondo dell’istruzione”.
Neanche un anno fa l’Ars ha dato luce alla legge regionale per il diritto allo studio. “Una legge che, a nostro avviso, contiene principi e spunti e si pone obiettivi importantissimi per tutta la comunità studentesca – aggiunge Norcia – Questa legge però ha avuto una copertura finanziaria totalmente inadatta e inadeguata.  Ad oggi, sia a livello nazionale che regionale, si sta facendo strada l’idea che non debba essere lo Stato garante del diritto allo studio bensì i singoli privati. E se altrove è solo un’idea, la legge siciliana sul diritto allo studio prevede prestiti d’onore secondo noi pericolosissimi, ovvero appositi debiti che può contrarre lo studente a tassi agevolati per potersi permettere gli studi”.

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La protesta degli studenti universitari di Palermo, che propone di estendere all’intera platea degli idonei i benefici e i servizi assicurati dall’ERSU, riceve la risposta dell’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, il quale, nel fornire disponibilità ad un incontro con i rappresentanti degli studenti, precisa: “Negli anni 2018 e 2019, ricadenti nel periodo di gestione del governo Musumeci, il numero assoluto di borse di studio e le risorse destinate alla tutela del diritto allo studio universitario sono cresciuti fino a garantire una copertura superiore al 70% delle richieste, come mai accaduto dal 2009 al 2016”. Così prosegue l’assessore che, ieri, nel merito della questione, ha incontrato il Direttore dell’Ersu, dopo un lungo confronto di quest’ultimo con i protestatari: “Ancorché in un quadro ampiamente ed inconfutabilmente migliorato rispetto al passato, è pur vero che circa un migliaio di studenti, nonostante idonei, restano senza adeguate coperture. Ho chiesto agli uffici e alla direzione dell’Ersu come si possa venire incontro, nei limiti delle risorse disponibili, alle comprensibili istanze dei giovani, dei quali riceverò a breve una delegazione, appena avrò avuto riscontro degli approfondimenti tecnici richiesti”.

“In realtà il mancato soddisfacimento di tutte le domande avanzate dagli universitari per borse di studio e altri benefici costituisce una criticità presente in molti Atenei italiani, soprattutto in quelli di maggiori dimensioni, specie se ubicati in aree geografiche con particolari fragilità economiche e sociali. In Sicilia, ad esempio, il fenomeno risulta essere più vistoso a Palermo che s Catania, mentre Messina ed Enna riescono a soddisfare l’intero lotto delle richieste. Intanto gli Ersu della Sicilia, dopo un lungo periodo commissariale, si avviano a stabilizzare i propri organi di gestione, visto che le nomine dei Presidenti designati dalla Giunta regionale giungeranno, a breve, all’esame della competente Commissione legislativa dell’ARS. Nel caso di Palermo, si attende che il rettore dell’Università fornisca al neo-Presidente, in quanto docente dell’Ateneo, la prevista autorizzazione a ricoprire l’incarico, a tutt’oggi non pervenuta in assessorato”.

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