“Con il recupero del porticciolo – ha detto il sindaco Orlando – Sant’Erasmo compie un altro importante passo per tornare ad essere luogo di socialità, economia e rapporti fra le persone. Questo fondamentale strutturale che completa un percorso intrapreso da tempo e frutto della ritrovata e rinnovata collaborazione fra enti pubblici, si affianca, non solo fisicamente, a quello per il primo ostello sociale della città. Insieme renderanno questa parte della costa un nuovo polo di attrazione per i palermitani e i turisti, nel segno della riscoperta del mare come elemento vivo e vitale della città. Anche qui possiamo dire che la “missione è compiuta”.
“E’ una fortuna per la Sicilia occidentale avere alla guida del suo Sistema portuale un manager come Pasqualino Monti – ha evidenziato il contrammiraglio Isidori – . La riqualificazione di Sant’Erasmo è una importante risposta per restituire alla città quei fasti e quegli spazi che merita. Dove ci sono ordine e programmazione, le risposte arrivano e toccano diversi ambiti, dall’aumento dell’occupazione alla riduzione del degrado. Dobbiamo insistere su questa strada. La prossima tappa sarà quella di riqualificare la zona dell’Arenella”.
“Quello inaugurato oggi – ha aggiunto Monti – è il primo, ma corposo, stralcio di un più ampio progetto. Il secondo comprenderà la parte restante del Foro Italico: si stanno già definendo i progetti architettonici per poter ridisegnare tutto il tratto di camminamento sul mare e si sta anche progettando il braccio di sopraflutto del porticciolo per una protezione dal maestrale. “Raccordo” è il sostantivo da declinare sempre, in un dialogo costante e proficuo con l’Amministrazione comunale e tutte le istituzioni per sintonizzare i programmi di sviluppo del porto con i programmi di sviluppo dei territori: con questo modo di operare, mi piace evidenziare come, passo dopo passo, a Palermo e negli altri porti del network, quelli che due anni fa sembravano sogni irrealizzabili, si stanno materializzando: quello di Sant’Erasmo è un altro tassello che va al suo posto in quel grande e complesso mosaico che, con pazienza, cerchiamo di comporre”.