Dodicesimo raid contro i distributori automatici della “Luxury Life”. La solidarietà sui social. Il silenzio delle istituzioni
“Se dopo l’ennesimo (questa notte) messaggio mafioso Antonio decidesse di fermarsi cosa direste? Cosa direbbero i media posto che si tratta di mio figlio? Cosa fareste?” Lo scrive in un post sui social in cui si trova la foto del distributore distrutto, il padre del titolare della “Luxury Life”, Saverio Romano, leader dei Popolari in Sicilia.
L’amarezza è tanta dopo il dodicesimo raid (dal 30 dicembre) contro l’open space di corso Vittorio Emanuele 186 della ditta “Luxury Life” di Antonio Romano e Flavia Ferreri che nel locale hanno installato una serie di distributori automatici attivi 24 ore su 24. L’assalto è stato ripreso dalle telecamere che hanno registrato le immagini di un uomo entrato nel locale che con un grosso martello ha sfondato il vetro di un distributore di snack e bevande.
“Purtroppo non si vede in volto. La scientifica ha preso già le tracce di sangue e le impronte. È sempre la stessa persona; quella del mese passato e dell’altro ancora. Bisogna aspettare, ma quando (forse) un giorno l’arresteranno sarà tardi perché io avrò già abbandonato questa attività e questa città” – scrive sul proprio profilo di Facebook Antonio Romano -.
Nella stessa zona, nei mesi scorsi, altri negozi sono stati gravemente danneggiati da giovani entrati in azione nel cuore della notte e armati di mazze e spranghe. Nel caso della Luxury Life, però, gli episodi si sono ripetuti nel tempo, tanto da far supporre ai titolari che si tratti di azioni finalizzate all’intimidazione.
Numerosi gli attestati di solidarietà, tra i quali quello di Valerio Barrale: “Stato dove sei???? Dove sono i giornalisti, i palermitani perbene, le associazioni antimafia, il governo, le forze dell’ordine”? Gli risponde l’avvocato Michele Gagliardi Pivetti che in un post su Facebook scrive: “Dove vuoi che siano? Inguattati, nascosti perché è il figlio di un politico di centrodestra. Ti immagini se fosse stato il figlio di Fava, Orlando, Grasso, Faraone?? O peggio se il proprietario fosse stato un emigrato di colore?? Apriti cielo…”.