Fiom, Fim e Uilm: venerdì sciopero di un’ora dei metalmeccanici palermitani in solidarietà con i lavoratori di Blutec

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Uno sciopero generale dei metalmeccanici della provincia di Palermo per venerdì 15 marzo. Un’ora di astensione dal lavoro a fine turno per manifestare solidarietà ai lavoratori di Blutec “che stanno vivendo una drammatica situazione di incertezza dopo l’arresto dei vertici dell’azienda”.
L’iniziativa di protesta è stata  proclamata dalla  Fiom Cgil, la Fim Cisl e la Uilm Uil di Palermo. “E’ vergognoso quello che sta accadendo alla Blutec. Il rilancio dello stabilimento si è trasformato nell’ennesima beffa per i lavoratori,  che alla fine si ritrovano a pagare le spese della mala gestione manageriale – dichiarano i segretari generali palermitani dei metalmeccanici di Fiom, Fim e  Uilm Angela Biondi, Ludovico Guercio e Vincenzo Comella – Il governo deve intervenire convocando al più presto tutte le parti per impedire l’ennesimo disastro industriale in un territorio già fortemente penalizzato. Tutti i lavoratori metalmeccanici di Palermo e della  provincia, da Carini alle Madonie, sono solidali con il dramma che stanno vivendo i lavoratori della Blutec di Termini Imerese, in una zona emblematica della deindustrializzazione da tempo in corso in  tutto il nostro territorio. Per queste ragioni, e condividendo la forte preoccupazione per il futuro dell’ex stabilimento Fiat,  lo sciopero di venerdì prossimo”.

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Oggi si è concluso il ciclo di assemblee unitarie con i lavoratori edili in vista dello sciopero nazionale del settore delle costruzioni del 15 marzo a Roma. Sono state in tutto una ventina le assemblee svolte in aziende come Italcementi,  Passante ferroviario, Anello ferroviario, Bolognetta scpa, Coime, e altre piccole realtà territoriali. Saranno in 200 a partire da Palermo, la delegazione più folta  raggiungerà Roma in treno, con partenza domani alle 18,30 dalla stazione centrale.
“Dalle assemblee  è emerso un alto livello di partecipazione e di preoccupazione per il futuro. L’esigenza è quella di  fare ripartire al più presto gli investimenti per dare nuovo impulso al settore delle costruzioni  – dichiarano i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea Ignazio Baudo, Francesco Danese e Piero Ceraulo – I dati del settore sono sempre più negativi, gli operai attivi a Palermo  sono crollati del 50 per cento in questi dieci anni.  La crisi di tante aziende, i posti di lavoro a rischio e la mancanza di lavoro sono tra le motivazioni che spingeranno venerdì gli edili di Palermo a partecipare alla mobilitazione romana. E poi c’è il tema delle pensioni. A  quota 100 pochissimi lavoratori edili potranno accedervi. In Sicilia la media di contribuzione è 27 anni,  la precarietà del settore, come è emerso dalle assemblee,  non consentirà  quasi  nessuno a Palermo di raggiungere i 38 anni di contributi”.

Da Palermo arriverà a  Roma un Sos forte dal settore delle costruzioni. Un lungo elenco di cantieri infiniti, lavori a rischio incompiuta, sblocco di opere di cui si parla da anni:  dal raddoppio del ponte Corleone, al sottopasso di via Perpignano, al raddoppio della tratta ferroviaria  Ogliastrillo-Castelbuono, ai depuratori, agli interventi di messa in sicurezza del patrimonio artistico e architettonico alle  nuove linee del Tram. “Troppe da noi le opere che rischiano di non essere completate  e lunghissimo l’elenco  di altre che non riescono ancora a vedere  la  luce – aggiungono Baudo, Danese e Ceraulo – Scontiamo un ritardo infrastrutturale che continua a determinare un divario troppo netto tra Nord e Sud del Paese”.

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