Sabrina Figuccia (Udc): “I vertici dell’Amat continuano a vivere sulle nuvole”

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“Passano gli anni ma, in casa dell’Amat, i temi rimangono sempre gli stessi: telecontrollo con sistemi futuristici che consentiranno di sapere con certezza quante ore di attesa i cittadini dovranno aspettare per poter raggiungere le proprie destinazioni, o a quale fermata recarsi a piedi per poter usufruire del servizio di trasporto pubblico. Che bello se fosse vero”. Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo dell’Udc, che prosegue: “Il “di nuovo assessore” Giusto Catania – i palermitani speravano di essersene liberati, ma lui è come la gramigna – ripropone temi già proposti la scorsa consiliatura, peccato che concretamente non accada mai nulla. Mentre i cittadini sono costretti a fare i conti quotidianamente con ritardi biblici, con automezzi che, nonostante gli ultimi arrivi, restano tra i più vecchi in Italia, il presidente Cimino, Catania ed Orlando continuano a divulgare il proprio libro dei sogni, come se vivessero in un’altra realtà e non quella dei palermitani che utilizzano il bus, o quantomeno tentano di farlo, viste l’attuale situazione. Nonostante gli altisonanti proclami di Catania e compagnia, il servizio del trasporto pubblico a Palermo continua ad essere assai carente e, anche se con mezzi nuovi, non migliora per niente, soprattutto nei quartieri periferici: manca il personale, soprattutto autisti, tanto che, addirittura, pare che alcuni che hanno questa qualifica non svolgano sempre le proprie mansioni. Tutti i palermitani aspettano con ansia il nuovo, presunto, concorso, ma finora non c’è alcuna traccia. Ci auguriamo che sarà svolto scevro da ragionamenti da “manuale Cencelli”, quelli che finora hanno portato l’azienda allo sfacelo”.

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