“Lo sport in salute”. Domani la giornata di studio in preparazione della Palermo International Half Marathon Running Sicily Coppa Conad
Al via domani sabato 13 ottobre la giornata di studio “Lo sport IN salute” (dalle 8.30 alla Sala delle Carrozze, Villa Niscemi) organizzata dall’associazione Marco Sacchi e dall’Associazione Italiana Donne Medico, con il patrocinio ed il supporto organizzativo del Comune di Palermo. La giornata apre un week end all’insegna dello sport, in vista della Palermo International Half Marathon – Running Sicily – Coppa Conad programmata per domenica 14 ottobre.
“Gli studi sulle diseguaglianze nella pratica della attività fisica nei diversi paesi europei – spiega Rosalba Muratori, presidente dell’associazione Marco Sacchi – hanno fatto emergere strette correlazioni fra lo stato socio economico e la pratica di attività fisica. L’OMS ha pubblicato il Piano Europeo di Azione Globale per la Promozione dell’Attività Fisica 2018/2030, prefiggendosi l’obiettivo di costruire una società improntata ad uno stile di vita sempre più attivo e salutare. Devono essere attuati tutti i possibili interventi affinchè le città siano ‘a dimensione’ di una pratica sportiva accessibile a tutti. ”
I numeri parlano chiaro: in Italia il 30% degli adulti tra 18 e 69 anni svolge, nella vita quotidiana, meno attività fisica di quanto è raccomandato e può essere definito sedentario. Secondo i dati ISTAT (luglio 2017), in Italia oltre il 39% delle persone da 3 anni in su ha dichiarato di non praticare, nella vita quotidiana, né sport né altre forme di attività fisica nel tempo libero. Elevate le differenze di genere: è sedentario il 43,4% delle donne contro il 34,8% degli uomini.
Marina Rizzo, presidente dell’Associazione Italiana Donne Medico rimarca: “l’attività fisica è un optional per l’Italia e soprattutto per le donne italiane. Bisogna fare crescere la cultura dello sport, la cui pratica ha importanti ricadute in termini di prevenzione dei tumori, delle malattie metaboliche e cardiovascolari. E’ un dato preoccupante che ci sia una alta percentuale di donne sedentarie, rispetto agli uomini; inoltre, sembrano essere le giovani donne, al di sotto dei quaranta anni, ad essere meno attive. L’approccio alla pratica sportiva deve cambiare e devono essere messi in campo tutti strumenti che favoriscano la mobilità attiva e la prevenzione, cominciando con attività di sensibilizzazione su benessere e salute nelle scuole” .
Obiettivo dell’evento è la promozione dell’attività fisica: lo sport va pensato come strumento di prevenzione, di riabilitazione e cura di patologie cardiovascolari, metaboliche e neurologiche.
“Gli studi sulle diseguaglianze nella pratica della attività fisica nei diversi paesi europei – spiega Rosalba Muratori, presidente dell’associazione Marco Sacchi – hanno fatto emergere strette correlazioni fra lo stato socio economico e la pratica di attività fisica. L’OMS ha pubblicato il Piano Europeo di Azione Globale per la Promozione dell’Attività Fisica 2018/2030, prefiggendosi l’obiettivo di costruire una società improntata ad uno stile di vita sempre più attivo e salutare. Devono essere attuati tutti i possibili interventi affinchè le città siano ‘a dimensione’ di una pratica sportiva accessibile a tutti. ”
I numeri parlano chiaro: in Italia il 30% degli adulti tra 18 e 69 anni svolge, nella vita quotidiana, meno attività fisica di quanto è raccomandato e può essere definito sedentario. Secondo i dati ISTAT (luglio 2017), in Italia oltre il 39% delle persone da 3 anni in su ha dichiarato di non praticare, nella vita quotidiana, né sport né altre forme di attività fisica nel tempo libero. Elevate le differenze di genere: è sedentario il 43,4% delle donne contro il 34,8% degli uomini.
Marina Rizzo, presidente dell’Associazione Italiana Donne Medico rimarca: “l’attività fisica è un optional per l’Italia e soprattutto per le donne italiane. Bisogna fare crescere la cultura dello sport, la cui pratica ha importanti ricadute in termini di prevenzione dei tumori, delle malattie metaboliche e cardiovascolari. E’ un dato preoccupante che ci sia una alta percentuale di donne sedentarie, rispetto agli uomini; inoltre, sembrano essere le giovani donne, al di sotto dei quaranta anni, ad essere meno attive. L’approccio alla pratica sportiva deve cambiare e devono essere messi in campo tutti strumenti che favoriscano la mobilità attiva e la prevenzione, cominciando con attività di sensibilizzazione su benessere e salute nelle scuole” .
Obiettivo dell’evento è la promozione dell’attività fisica: lo sport va pensato come strumento di prevenzione, di riabilitazione e cura di patologie cardiovascolari, metaboliche e neurologiche.