“Sicilia zona franca”, Scianò (AFA): “Da oltre mezzo secolo giace a Sala d’Ercole disegno di legge per istituirla
“In questo periodo Storico e Politico, nel quale prevalgono la crisi dell’economia Siciliana e il crescente livello di disoccupazione giovanile, il calo delle iscrizioni universitarie ed il fenomeno di fughe dei cervelli verso il Nord Italia e verso altri Paesi Europei, e/o addirittura verso altri Continenti, gli Indipendentisti del Centro Studi “Andrea Finocchiaro Aprile” ritengono che non basti piangersi addosso (ancora peggio se con lacrime di coccodrillo)”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Scianò Coordinatore del Centro studi “Andrea Finocchiaro Aprile”.
“A maggior ragione – sottolinea Scianò – riteniamo che non bastino le false promesse, o le grandi operazioni di clientelismo elettorale e/o i ricatti del voto di scambio. Il tutto messo in moto dai partiti politici Italiani e dai loro rappresentanti, locali (spesso completamente ascarizzati), per mantenere la Sicilia ed il Mezzogiorno nella condizione Coloniale imposta fin dal 1860. Manovre ed espedienti che, sostanzialmente emarginano maggiormente la Sicilia e danneggiano l’economia Siciliana e quella di tutto il cosiddetto Sud o Mezzogiorno (ovvero quello che era prima del 1860 lo Stato più moderno e più ricco dell’Italia pre-unitaria)”.
“Ed è semplicemente scandaloso – continua Scianò – il fatto che quasi tutti i politicanti oggi al potere (a prescindere dalle fantasiose denominazioni dei rispettivi partiti o dei movimenti politici) fanno finta di dimenticare che, con la data dell’11 luglio 1967 (vale a dire da oltre mezzo secolo) giace proprio nei polverosi cassetti di Sala d’Ercole, il ‘disegno di legge – voto’, presentato, dal deputato Modesto Sardo ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto siciliano per ottenere che tutto il territorio della Regione siciliana fosse costituito in ‘zona franca’ (integrale ed eco-sostenibile). La ‘relazione scientifica’ di accompagnamento al disegno di legge era stata preparata dal famoso economista Giuseppe Frisella Vella“.
“Quella della Sicilia ‘zona franca’, – ancor quando tradita e boicottata, – rimane tuttavia una proposta che ogni giorno diventa sempre più valida ed attuale, e che i boicottaggi ed i silenzi organizzati non sono riusciti a depotenziare. Per questo e per altri motivi oggi il Centro Studi “AFA” la ripropone ad alta voce ed anzi ritiene che tale proposta debba intendersi estesa anche a tutti i Popoli e le Regioni che, prima della conquista del 1860 (e prima della conseguente riduzione in Colonia) costituivano il Regno delle Due Sicilie (cioè: uno degli Stati più moderni, più ricchi e più industrializzati”.
“Non aggiungiamo comunque altro – conclude Scianò – convinti come siamo che al buon intenditore bastino poche parole. Promettiamo, però, una lotta ed in impegno politico che fino a questo momento non si è osato fare scendere in campo”.