Energia: elettrodotto Chiaramonte-Ciminna, Sicindustria “Infrastruttura essenziale per le imprese”
Sicindustria esprime preoccupazione per lo stop imposto dal Consiglio di Stato al progetto di Terna per l’elettrodotto Chiaramonte Gulfi-Ciminna, un’opera strategica per l’Isola che interesserebbe 24 comuni nei territori di sei province, per un totale di 172 chilometri. “Il tema dell’energia elettrica, della sua produzione e distribuzione e del risparmio di costo nell’approvvigionamento per le imprese è centrale per Sicindustria – afferma il vicepresidente vicario, Alessandro Albanese – e, nello specifico, il progetto di Terna rappresenta una soluzione ai molti problemi industriali e di sviluppo della Sicilia. Parliamo di un investimento pari a 290 milioni di euro che coinvolgerebbe circa 60 imprese e 450 lavoratori, con 8 cantieri per 2/3 anni, ma che soprattutto permetterebbe di rendere efficiente la rete infrastrutturale regionale ed eliminare tutte quelle micro interruzioni di energia elettrica dovute a una rete di trasmissione obsoleta che quotidianamente danneggiano le imprese”.
“Si tratta – spiega il coordinatore del Gruppo energia di Sicindustria, Luigi Rizzolo – di un’opera che garantirebbe gli scambi tra area orientale e occidentale della Sicilia e migliorerebbe la sicurezza della rete elettrica, con un conseguente incremento della qualità e della continuità della fornitura. Ma non solo, perché permetterebbe di svincolare la fornitura di energia elettrica della Sicilia occidentale dalle centrali di produzione inquinanti e di sfruttare maggiormente e con più sicurezza l’energia messa a disposizione da fonti rinnovabili. È per questo che bloccare progetto significa negare alla Sicilia una infrastruttura essenziale sia per chi utilizza l’energia sia per chi la produce”.