Rifiuti, Trizzino (M5S): “Durata contratti esperti va oltre dead line del Governo per redigere piano”
“Il Governatore, Nello Musumeci, conta di dotare la Regione di un nuovo piano rifiuti entro dicembre e per farlo, da Commissario straordinario per l’emergenza, ha deciso di arruolare 25 esperti – nonostante la pletora di personale regionale, pari a 14.797 unità in servizio nella pubblica amministrazione siciliana, come rileva proprio oggi la Corte dei Conti nel giudizio di parifica – da impiegare per un periodo decisamente superiore ai cinque mesi che mancano alla fine dell’anno. I contratti degli esperti, infatti, vanno da un minimo di 8 mesi a un massimo di 16. Qualcosa non quadra”. Lo dice il deputato regionale del M5S Giampiero Trizzino, riferendosi all’avviso pubblico per la selezione di 25 esperti per la redazione del Piano regionale dei rifiuti, pubblicato dal Dipartimento dell’Acqua e Rifiuti, che scade lunedì prossimo e che fra l’altro, come indicato dal bando, prevede la possibilità di proroga degli incarichi.
“A pensar male delle volte ci si azzecca – afferma – Musumeci è consapevole che non rispetterà il cronoprogramma, sbandierato a mezzo stampa e che indica il mese di dicembre per la redazione del Piano, atto fondamentale per mettere a regime il sistema di gestione dei rifiuti in crisi da 20 anni, e sa bene che sarà costretto a chiedere al Ministro dell’ambiente la proroga dei poteri speciali, prolungando oltre il 2019 l’agonia”. “A questo punto – conclude Trizzino – prima che i fatti diano conferma di ciò che sembra ormai una evidente certezza, Musumeci farebbe bene, per la sua immagine e per quella della Regione che rappresenta, a rimettere l’incarico di commissario per l’emergenza rifiuti, prima che sia Roma a revocarlo”.
Intanto, l’avvocatura comunale di Palermo, rappresentata dall’avvocato Ezio Tomasello, ha depositato oggi al Tribunale amministrativo regionale un ricorso contro l’ordinanza del Commissario per l’emergenza rifiuti che paventa la decadenza dei sindaci nel caso di mancato affidamento a soggetti privati terzi di alcuni dei servizi legati allo smaltimento dei rifiuti entro il prossimo 31 luglio. Il ricorso chiede l’annullamento dell’atto e, in via transitoria ed urgente la sospensione dell’efficacia dello stesso. Commentando il deposito dell’atto, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha dichiarato che “si tratta della naturale conseguenza delle posizioni che sono state espresse dalla nostra Amministrazione e dall’Associazione dei comuni e che vedono compatti i sindaci siciliani. A quelle posizioni espresse dall’ANCI, fino ad oggi, non è seguita alcuna risposta né alcun provvedimento amministrativo da parte della struttura regionale, lasciando quindi spazio solo per un ricorso davanti al TAR”.