Corte dei Conti, Musumeci: “Eredità pesante, già al lavoro per mettere ordine”. Miccichè: “Continueremo a razionalizzare la spesa dell’Ars”

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“La Corte dei conti ha messo in chiaro le poche luci e le molte ombre della situazione contabile del governo Crocetta per il 2017. Abbiamo la responsabilità di prendere atto delle cose che non vanno, proprio per porre ordine ai conti delle Regione”.
Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al termine dell’udienza per il giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione Siciliana per il 2017.
“È stata richiamata – ha aggiunto Musumeci – l’attenzione dei magistrati contabili sulla realtà delle società partecipate, serve maggiore controllo da parte della Regione. Dobbiamo smetterla di tenere in vita enti che non producono alcuna utilità e dobbiamo tutelare le risorse umane e riconvertirle”.
“Dobbiamo inoltre – ha concluso il governatore – abbandonare una logica del passato secondo la quale la Regione deve essere utilizzata come una sorta di bancomat. Ogni ente della Sicilia, piccolo o grande, deve adoperarsi per produrre ricchezza sul territorio altrimenti diventa un cancro e il cancro va estirpato”.

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Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha accolto con soddisfazione il giudizio delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, presieduta da Maurizio Graffeo che, in apertura della relazione, gli ha riconosciuto l’accelerazione impressa alla riduzione della spesa della stessa Assemblea regionale.

A margine del giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione siciliana per il 2017, il Presidente dell’Ars ha evidenziato che “Fin dall’inizio della legislatura abbiamo operato in questa direzione, tant’e che la Corte dei Conti mi ha ringraziato formalmente per quello che è stato fatto relativamente al taglio della spesa”. I giudici contabili hanno esortato Miccichè a proseguire nell’accertamento della copertura finanziaria delle leggi che implicano spesa.

“E’ stata la prima cosa che abbiamo fatto – ha aggiunto Miccichè -, e continueremo in questa direzione, non a caso fin dal primo insediamento mi sono impegnato per il rafforzamento dell’ufficio di Bilancio dell’Ars”.

Le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno suggerito, così come avviene alla Camera e al Senato, che anche all’Ars venga chiesta la cosiddetta ‘bollinatura’ al Ragioniere generale della Regione. “La bollinatura? Ben venga”, ha concluso il presidente dell’Ars.

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