Bocciatura dell’hot spot a Palermo: scontro tra “I Coraggiosi” e il Sindaco Orlando. Interviene l’assessore Mattina: “Il tetto e la dignità sono diritti per tutti, nati a Palermo o altrove”

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Mattaliano e Ferrandelli

“Non ti vogliamo in aula su questioni su cui siamo tutti d’accordo, ma per parlare delle emergenze finanziarie e gestionali del Comune e delle sue aziende. Se vuoi fare passerella noi non siamo e non saremo mai complici”. Con queste dure parole, Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione a Palazzo delle Aquile e Cesare Mattaliano, capogruppo de I Coraggiosi, hanno lasciato l’aula, non appena il sindaco ha preso la parola. Sono rientrati a conclusione del dibattito, assicurando i numeri per la bocciatura dell’hot spot in città.

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“Noi siamo a difesa degli interessi dei palermitani – precisano Ferrandelli e Mattaliano – e non partecipiamo alla mistificazione di chi usa le istituzioni a proprio uso e consumo, scappando dai modi rilevanti”.

Duro l’intervento di Ferrandelli che richiama il sindaco alle sue responsabilità nei confronti della città, passando  dalle criticità del Mef ai rilievi della Corte dei Conti, dalla contrarietà al tram in via della Libertà al rischio fallimento delle aziende controllate, tra cui la Rap che è ancora senza Cda.

“Noi vogliamo confrontarci sulle proposte – affermano i consiglieri – ne abbiamo a centinaia e vogliamo invertire la rotta, trasformando Palermo nella città che merita di essere”.

“Appartengo a una cultura in cui i diritti riguardano ogni essere umano, come declama la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo – conclude Ferrandelli nel suo intervento. Non facciamo propaganda sull’accoglienza, quando ancora a Palermo uomini vivono in strada, lungo corso Vittorio Emanuele, via Maqueda, in piazza Sturzo, o ancora famiglie sono costrette a occupare le grotte sotto Villa Trabia, o quando migliaia di famiglie sono in emergenza abitativa, pensiamo alle comunità per minori, stranieri e non che rischiano la chiusura per i ritardi di mesi nei pagamenti… Se si parla di accoglienza, bisogna farla a 360 gradi, e non per slogan”.

Con riferimento alla polemica nata oggi in Consiglio comunale circa la politica per i senza dimora, interviene l’Assessore alla Cittadinanza Solidale, Giuseppe Mattina“La situazione dei senza dimora a Palermo è così importante e così all’attenzione dell’Amministrazione che discuterne in maniera generalizzata e solo per un problema di decoro – sottolinea – non è corretto e non accettabile. Ciascuna delle persone che vivono per strada ha una storia complessa che gli operatori comunali e gli operatori delle associazioni di volontariato provano a conoscere e comprendere, per accompagnare coloro che lo vogliono in percorsi di fuoriuscita dal disagio abitativo. Basta spostare le persone dalla strada in Consiglio comunale per risolvere il problema o piuttosto serve capire, comprendere le storie e costruire progetti di vita”?!

“Nell’ultimo anno – continua – si sono programmati e messi a bando i servizi per fare questo. Non solo dormitori ma case per housing first, centri Diurni, inserimenti lavorativi, sostegni personalizzati. E’ stato pubblicato il bando con i fondi del Pon Metro e del Pon Inclusione. Entro pochi mesi il Comune avrà a disposizione 6 ulteriori dormitori, 3 centri Diurni, 10 unità di strada, borse lavoro e 10 appartamenti di appoggio. Credo sia grave politicamente e culturalmente affrontare il tema dell’hot-spot in una logica di guerra fra poveri e non solo perché tutte le persone di cui parliamo sono appunto persone portatrici di diritti, ma perché più diritti significa sempre più diritti per tutti. Il tetto e la dignità sono diritti per tutti, nati a Palermo o altrove. Quella del mettere chi vive a disagio contro altri che vivono a disagio è una vecchia pratica che alla fine porta a non risolvere i problemi né a garantire diritti ad alcuno. Questo è ancora più vero quando si pretende di contrapporre i migranti e chi vive per strada, visto che sono proprio migranti in grande maggioranza i senza tetto. La comunità va costruita insieme. In questi mesi – conclude – su questi temi maggioranza e opposizione hanno collaborato e in Commissione si sono predisposti percorsi comuni senza atteggiamenti da campagna elettorale e slogan vuoti”.

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